Scritto da Valentino Butti Martedì 17 Giugno 2008 22:19 Letto : 8583 volte
Quando il gruppo si forma (nel 2003) sceglie di privilegiare prevalentemente l’attività live piuttosto che dedicarsi immediatamente alla pubblicazione di un album. Questa scelta, a mio avviso, intelligente, permette ai 5 ragazzi di giungere al debutto discografico con una certa esperienza alle spalle nonché di presentarsi con una personalità artistica più completa e definita. Inoltre il gruppo si impegna in attività parallele con spettacoli teatrali in cui interagiscono con degli attori o, ancora, con la Roma Electric Orchestra. Ben rodati, dunque, per la pubblicazione del fatidico debutto discografico con liriche intense e profonde ( notiamo riferimenti colti da Saint Exupery fino al “Sommo poeta”) e musiche, mai banali, che sgorgano naturali, senza forzatura alcuna. L'album in questione è questo Senza Nome, presentato nel Maggio di quest'anno con l'aiuto di Rodolfo Maltese. La prima traccia è la mini-suite “Illusioni di un’anima lontana”, divisa in tre movimenti : Tesi, Antitesi e Sintesi. Tesi e Sintesi arricchite da interessanti liriche, Antitesi, invece, un aggressivo strumentale (che può far ricordare il “Salvadanaio” proprio del Banco) con tastiere e chitarra elettrica in chiara evidenza. Proprio un bel brano. Di grande intensità la successiva “Passi” con, fra l’altro, delle parti recitate, liberamente tratte da “Il piccolo principe”, un bel tappeto di tastiere ed un azzeccato “solo” di chitarra. Commovente ... Ai limiti dell’hard rock l’inizio di “Tumore” (il chitarrista Mirko Mazza ha un background heavy ...), ma è un attimo ... subito riaffiorano ritmiche frastagliate e complesse Anche qui Banco-docet (ed anche qui ancora il “Salvadanaio” ...). Grande brano anche questo, certo, ma il meglio deve ancora venire. Un’altra mini-suite: ”Ulisse”. Oltre 12 minuti di livello qualitativo possiamo tranquillamente dire: assoluto. Anzitutto il testo (ah dimenticavo ... ma penso fosse chiaro ... i Senza Nome cantano in italiano) di grande spessore letterario (ancora Banco ... ), con un breve estratto da “La Divina Commedia” (Ulisse naturalmente ...) ad arricchire ulteriormente le liriche. E poi la musica ... e che musica ... nulla di affettato ... tutto fluisce naturalmente ... naturale ed al tempo stesso estremamente ricercato nessun effetto speciale, nessuna volontà di stupire ... solo ed esclusivamente sostanza, grande sostanza. Meraviglioso. Più “ordinaria” (non brutta intendiamoci…) la breve “Non sono mai esistito” dal piglio più easy-listening e con un ritornello decisamente orecchiabile; di buona fattura lo strumentale finale “Sopra a un pensiero”. Discorso a parte merita “Si la do” (!!!!). Il brano è senz’altro spiazzante, creato com’è con le note che fungono da testo (di senso compiuto peraltro), ma piano piano dopo ripetuti ascolti si riesce ad apprezzarlo pur nella sua anomalia (o forse proprio per quello…). Il cd presenta anche la traccia video di “Si la do”: amatoriale, goliardico, alcuni membri del gruppo dimostrano il loro “talento” come attori, senz'altro divertente. Un grande esordio, su questo nessun dubbio ... “e ora passiamo di corsa alla canzone n. 7” ... play. 85/100
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Emanuele De Marzi: Voce e chitarra Anno: 2008 |