Home Recensioni Album La Jovenc & Nei Shi - Gardenia - Ten Contemporary Songs In Homage To Billie Holiday

La Jovenc & Nei Shi
Gardenia
Ten Contemporary Songs In Homage To Billie Holiday

Accade raramente che un tributo ad una grande artista risulti particolarmente originale nella scelta degli arrangiamenti. Questo è uno dei casi.

La Jovenc (Giovanni Dal Monte) e Nei Shi (Alessandro Petrillo) lavorano da molti anni in ambito musicale e sperimentale, partecipando a progetti all’insegna della versatilità e della contaminazione tra generi. La loro passione per la figura epica e al contempo drammatica di Billie Holiday, li ha portati a concepire un album a lei dedicato, con una decina di canzoni tra le più famose interpretate da colei che fu tra le prime cantanti nere ad esibirsi assieme a musicisti bianchi. Lady Day, come fu soprannominata dall'amico sassofonista Lester Young, fece delle gardenie bianche che portava sempre in testa quando usciva sul palcoscenico, il suo segno distintivo (da cui il titolo di questo tributo).
In questo caso però, non si tratta di un tributo che va a interpretare in maniera più o meno elaborata dei classici del jazz e del blues, secondo i canoni stilistici collaudati da orchestre ed ensemble formati da altrettanti musicisti famosi, come ne sono usciti a centinaia dedicate alla Holiday, ma i due abili elaboratori del suono La Jovenc e Nei Shi, hanno partorito arrangiamenti in cui la struttura jazz è contaminata da sonorità rock ed elettroniche (in contrapposizione a chi invece arrangia per orchestra dei brani rock o jazz). Oltremodo l'appoccio vocale agisce cogliendo soprattutto le sfumature emotive, la spontaneità e al contempo la fragilità di una donna la cui vita - nonostante il successo - le ha dimostrato tutta la durezza del razzismo e del becero perbenismo, in un'America in cui il colore della pelle determinava la possibilità di scalare la vetta o di rompere il famoso soffitto di cristallo.
La drammaticità che caratterizza la figura di Billie Holiday, si rende evidente fin dalla prima traccia, "Don't Explain" (ultimo brano compolsto dalla cantante assieme ad Arthur Herzog), in cui appaiono anche campionamenti del suo parlato. La calda voce di Giovanni Dal Monte, conferisce uno strato di particolare intimità in tutte le tracce, con maggior incisività laddove gli elementi elettronici sono meno presenti e invece l'armonizzazione viene in maniera preponderante lasciata alla chitarra di Alessandro Petrillo.
Sia ben chiaro, non è il primo esperimento in tal senso, ossia di reinterpretazione in chiave pop/rock di alcuni classici del blues e del jazz (ricordiamo ad esempio le compilation "Red Hot + Blue" dedicate a Cole Porter e uscite ad iniziare dal 1990); ma è indubbio il fatto che in questo caso la scelta di taluni arrangiamenti siano pensati per portare in luce lati altrimenti celati di brani emblematici di Lady Day, così l'introduzione (ad esempio) di backing vocals in "Lady Sings The Blues", l'intercalare groove di "Come Rain Or Come Shine" e ancora l'incedere industrial e sinistro di un brano evocativo e rappresentativo come "Strange Fruit", con cui Billie Holiday nel 1939 sfidò le discriminazioni razziali (lo "strano frutto" non era altro che il corpo di un nero ucciso dai bianchi e appeso a un albero ("Southern trees bear a strange fruit/Blood on the leaves and blood at the root/Black bodies swinging in the southern breeze/Strange fruit hanging from the poplar trees"). Quelle ascoltate in "Gardenia" sono reinterpretazioni quantomeno rispettose nei confronti dello spirito dei brani originali, pur essendo reinventate stilisticamente ed armonciamente in maniera diffrente rispetto a quanto atteso. Album interessante anche per chi non è avvezzo al jazz.





Nei Shi: guitars, bass, ebow, electronic arrangement
La Jovenc: voice, electronic drum
Dario Mazzucco: drums
Henrique Molinario: double bass
Luca Bonucci: Piano

Anno: 2023
Label: Sonica Botanica / (R)esisto
Genere: Inserire genere o generi

Tracklist:

01. Don't Explain  4’49’’
02. He’s Funny That Way  5’ 03’’
03. I’m A Foolf To Want You  3’ 52’’
04. Big Stuff  2’ 37’’
05. Lady Sings The Blues 3’ 52’’
06. Come Rain Or Come Shine 4’ 02’’
07. Lover Man 2’ 54’’
08. Ain't Nobody Business If I Do  3’ 25’’
09. Strange Fruit 3’ 14’’
10. I’ve Got It Bad (And That Ain't Good)  4’46’’

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.