Atman


Devid Winter: Voce e chitarra
Luca Rent: Chitarra
Andrew White: Basso
Matteo Tolomei (Matt): Batteria

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- Recensione di Stiamo Uccidendo le Nostre Anime - 2008

- A&B -
Atman identificava un sé individuale, l’Essenza principale dell’uomo il suo io superiore. È dalla cultura del raja yoga che nasce l’idea per il vostro nome ?
- Devid Winter [Atman] -
Si, in effetti il nome Atman è di derivazione filo-buddista. E' ciò che noi occidentali chiamiamo "anima", ma con un accezione leggermente diversa, più completa forse.
Comunque visto che le nostre canzoni si rivolgono molto spesso all'interiorità, allo spirito, più che al pratico e al materiale, ci sembrava il nome più appropriato per la band.


- A&B -
Parliamo delle origini. Come avete iniziato? Quali sono state le vostre band di riferimento ?
- Devid Winter [Atman] -
A metà degli anni '90 io, insieme ad altri ragazzi del mio paese (Massa Macinaia, in provincia di Lucca), misi su una band. All'inizio io suonavo soltanto la chitarra, poi dopo circa un anno, quando composi la mia prima canzone, passai alla voce. Ora, dopo più di dieci anni, dei quattro iniziali sono rimasto solo io, avendo nel frattempo cambiato 2 chitarristi, 2 bassisti, e un'infinità di batteristi.
Finalmente oggi, con Andrew, Matt e Rent, credo di aver trovato la formazione definitiva.

- Rent [Atman] -
Le nostre radici affondano innegabilmente nel grunge e nel seattle sound in generale. Il processo conseguente è stato naturalmente (anche se forse non così scontato per tutti) il cercare di allontanarsi il più possibile dai canoni classici del genere,cercando di sviluppare un'identità personale. In questo i numerosi cambi di formazione, nonostante sofferti e a volte dolorosi, hanno aiutato molto..i componenti che si sono susseguiti hanno portato il loro bagaglio di cultura musicale personale e il loro modo personalissimo di suonare ispirato alle proprie band di riferimento. Indie, crossover, pop, noise ... le nostre influenze sono veramente eterogenee,anche se alla fine non so quanto di queste si potrebbero chiaramente riconoscere all'interno della nostra musica. A proposito, la nostra musica a quale genere appartiene ?


- A&B -
L’album “Stiamo Uccidendo Le Nostre Anime” sembra aver riscosso ottimi giudizi. Qual è il vostro umore ora ?
- Andrew White [Atman] -
Giusto, SULNA sta riscuotendo ottimi giudizi e il nostro umore è ottimo! Il problema, se vogliamo così definirlo, è che anche con il precedente album Contradictions e anche con quello prima The life i've never had..e anche con quello prima ancora, My daughter is a wich..le critiche sono sempre state ottime, ma i frutti che avremmo dovuto raccogliere da questi semi gettati sono stati miseri. Diciamo che il nostro umore, oggi, è migliore, perchè abbiamo dato una svolta radicale a ciò che suoniamo in termini di lingua, e questo ci gratifica molto, perchè sappiamo bene le difficoltà che l'italiano crea al nostro genere musicale.
- Matt [Atman] -
L'umore è alto e rassicurante, necessario alla band per proseguire con nuovi impegni e progetti. Uscito a settembre e già pieno di consensi positivi anche da chi conosceva gli Atman da tempo per permettersi un paragone con gli altri lavori precedenti. Questo per noi significa che S.U.L.N.A. ha rispettato il "carattere alternativo Atman", ma anche le apettative del nostro, e speriamo di altro, pubblico.



- A&B -
Sul vostro sito si dice che avete deciso di scrivere in italiano a causa dell'esigenza di esprimere in maniera più diretta e comprensibile la propria musica al pubblico nostrano. Da cosa nasce questa esigenza? Si sa che uno dei problemi maggiori per una band indipendente è proprio la scelta della lingua. Sentendo i vostri vecchi pezzi l’inglese era perfetto e assolutamente comprensibile. È stata una scelta molto difficile ?
- Rent [Atman] -
Questa esigenza è nata dal fatto che dopo anni di attività ci accorgemmo come spesso il nostro pubblico non avesse la minima idea di cosa volessimo comunicare ... e per una band come la nostra in cui il messaggio era quanto la musica,la scelta di passare ad un idioma piu comprensibile ci è sembrata abbastanza scontata. La scelta dell'italiano non è stata particolarmente sofferta,ma nemmeno fatta comunque troppo a cuor leggero. Non eravamo particolarmente preoccupati del nostro sound,quanto piuttosto di riuscire ad esprimere le stesse cose in un idioma con metriche completamente differenti e se vogliamo di per sè meno "musicale" ... senza contare il rapporto con il nostro pubblico ormai abituato da una più che decennale produzione in lingua in inglese. Ma alla fine il senso della "sfida" e la voglia di mettersi in gioco devo dire che ci ha invogliato ancora di piu ad affrontare il cambiamento!
- Andrew White [Atman] -
Difficilissima in termini gestionali della band, più spontanea invece in termini di scrittura da parte di Devid. Comunque è stata dettata maggiormente da un esigenza, appunto, di comprensibilità da parte del pubblico e da un punto di vista commerciale.
- Devid Winter [Atman] -
Non sono d'accordo con Andrew. Se fosse stato dettato da un'esigenza commerciale lo avremmo fatto molto, ma molto tempo prima. Erano anni che produttori e discografici ci chiedevano dei pezzi in italiano perché sarebbe stato più facile trovare spazio in Italia, ma noi non li abbiamo mai accontentati. Il passaggio all'italiano è stato invece un processo di cambiamento lento e naturale del mio modo di scrivere. Ad un certo punto ho sentito il bisogno di una maggiore padronanza del linguaggio che dovevo usare per esprimermi, non mi bastava più il mio limitato (lo è in ogni caso se non sei madrelingua) vocabolario inglese. E così ho cominciato a scrivere poesie e testi in italiano. Da lì a scrivere in italiano anche le canzoni degli Atman il passo è stato breve.

- A&B -
Passiamo al disco vero e proprio. Stiamo uccidendo le nostre anime, cosa intendete dire con questo titolo? Mi parlereste sia del testo che del motivo per cui avete deciso di far diventare questo brano titletrack ?
- Devid Winter [Atman] -
Il mondo di oggi è superficiale, cinico, finto, ipocrita, vuoto, materiale. Le persone non si soffermano più a pensare, l'amore e il sentimento sono all'ultimo posto nei loro pensieri, tutto è facile, tutto è veloce. Basta guardare i giovani d'oggi ... il loro miglior amico è il cellulare, la lunghezza delle loro frasi e la complessità dei loro pensieri sono limitate all'interno di un SMS.
Nessuno ha più voglia di pensare o di sognare, si crede a quello che ci fanno credere e ci piace ciò che ci vogliono far piacere. "Stiamo uccidendo le nostre anime" parla di questo. L'abbiamo scelta come title-track un po' perché ci piaceva come suonava, e poi perché ci sembrava il testo più importante e rappresentativo dei nostri pensieri.


- A&B -
Parliamo un po’ del vostro sound. C’è stato un evidente cambiamento rispetto a brani come Oh No! Cosa vi ha fatto cambiare ?
- Andrew White [Atman] -
Niente ci ha fatto cambiare. E' solo che "Oh no", prendendo l'esempio perfetto del precedente album, è un pezzo, "Narcissism" è un altro, "Sardanapala" un altro ancora. Non abbiamo una linea pre-costituita da seguire per ciò che vogliamo suonare. Di solito Devid porta un demo, che nove volte su dieci è l'abbozzo semidefinitivo del pezzo che poi registreremo. Altre volte Devid porta un demo che verrà completamente stravolto della sua identità, facendo così lavorare più la fantasia di tutti!
- Rent [Atman] -
Ma,se devo essere sincero non sento questo particolare cambio di sonorità rispetto al passato ... probabilmente il cambio di idioma ha inserito ancora più influenze in un già vasto parco di ispirazioni che ci accompagnavano portandoci a comporre questi (primi) pezzi in un certo modo. Ma sono dell'idea che domani potremmo tranquillamente comporre un pezzo alla "oh no" con testo in italiano senza particolari problemi ... anzi, mi auguro che succeda!



- A&B -
Mi hanno colpito molto i vostri testi. Sono testi di protesta, sembrano nascere dall’esigenza di un cambiamento che tarda a farsi vedere, senza però tramutare questo grido che nasce dal vostro cuore in banale critica politica. Come mai ?
- Devid Winter [Atman] -
Non ho mai voluto associare le mie canzoni o la mia espressione artistica ad una direzione politica. Un po' perché non credo che a qualcuno possano interessare le mie idee politiche, ma soprattutto perché non sta a me dare le soluzioni. Io mi limito a denunciare ciò che mi fa stare male, ciò che non mi piace di questo mondo e delle nostre vite, con l'unico intento di accendere la fantasia e l'immaginazione di chi ci ascolta. La musica, e l'arte in generale, devono accendere l'interruttore delle nostre coscienze, e non manovrarle.

- A&B -
Educazione emotiva. In che cosa consiste? Da cosa nasce questo stupendo testo ?
- Devid Winter [Atman] -
E' un testo autobiografico. Parla di me e dell'enorme difficoltà che incontro nel vivere in società. Ho una gestione emotiva delle cose molto immatura, mi devo continuamente ricordare chi sono e cosa voglio se non voglio sprofondare nella paura e nella confusione.
Gli ambienti e le persone mi influenzano e, se non mi trovo a mio agio, mi corrompono. L'educazione emotiva è ciò di cui avrei bisogno per imparare a convivere con gli altri senza sentirmi sempre minacciato.


- A&B -
Due parole sugli altri tre brani ?
- Devid Winter [Atman] -
"Oggi ancora sono perso" è il pezzo che preferisco personalmente. E' una di quelle canzoni che non capisci quanto valga finché non la senti finita su cd. E' musicalmente molto immediata, ma la melodia è complessa e ricercata. Il testo poi è profondo, ma non troppo "pesante" come forse altri miei lo sono.
"Come un fiore di loto" è invece una ballad (ma non troppo!) che parla di innocenza e ingenuità. "Io vorrei poter essere solo quello che riesco ad essere", dico nel testo. E' un manifesto dell'essere sé stessi, del non lasciarsi sporcare dalla palude di fango in cui siamo immersi.
"L'inferno e la poesia" è un urlo di libertà cantato dall'interno di una gabbia. Mi chiedo a cosa serva vivere una vita se non ha il coraggio di viverla fino in fondo.


- A&B -
Voi avete suonato all’Arezzo Wave, all’Heineken Jammin Festival e macinate diverse tappe live. Cosa significa per voi il concerto dal vivo ?
- Matt [Atman] -
Nei live troviamo la nostra "droga"!!! Lo stimolo, l'adrenalina che ci piace e che rende gli Atman vivi. Siamo emozionati suonando davanti a 200-300 persone, ma anche quando ci troviamo davanti ad un pubblico molto più intimo, ricreando l'atmosfera utile ad ogni esibizione. Il nostro punto di riferimento resta e resterà l'esibizione live, e trovare fra la folla anche un solo individuo che muove la "testa a tempo" ci rende ancora più "incazzati" ed energici!
- Andrew White [Atman] -
Suonare per noi è tutto. Dico suonare, perchè dal vivo o in sala prove, l'esaltazione cambia ma lo stimolo è sempre quello!Siamo costantemente alla ricerca di noi stessi, in ciò che facciamo... nel senso che non diamo mai niente per scontato e sicuramente l'album che verrà sarà sempre il migliore... perchè cresciamo, perchè impariamo sempre più a conoscerci e perchè più siamo cosapevoli di questa vita e più appreziamo la musica...soprattutto la nostra :-))

- A&B -
Ragazzi, io vi saluto e vi ringrazio per il tempo dedicatoci- Atman -
Grazie mille a te Paolo e a tutta la redazione di Artistsandbands.org !!! Un saluto ai lettori, venite a trovarci su www.atmanrock.com e su www.myspace.com/atmanrock.


 

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