Wantlist, il free press di sole recensioni di dischi

Vi abbiamo già parlato di Rebel Rebel, amabile negozio di dischi diretto dal simpatico Anthony Bosin (lo abbiamo largamente menzionato nell'articolo "Disco New a Bolzano: dalle sue ceneri sorge Rebel Rebel").
Beh, capita che durante una delle innumerevoli vacanze in territorio altoatesino da parte di chi scrive, nel corso di una delle sistematiche e gradevolissime chiacchierate con il suddetto titolare - generalmente riguardanti i grandi classici del passato, il ritorno in auge del vinile, le uscite discografiche più o meno accattivanti pubblicate sotto l'egida del Record Store Day -  telefoni nientemeno che Francesco "Fuzz" Pascoletti in persona, cioè il deus ex machina delle iniziative editoriali Rrazörr, Classix e Classix Metal (ne abbiamo abbondantemente parlato nell'articolo "Rrazörr vs Sdangher: l'eterna lotta tra la carta stampata e il digitale"), proponendo l'invio del free press Wantlist, sua nuova ed inaspettata creatura.
In realtà, proprio nuova non è, giacchè il primo numero della stessa risale al giugno del 2022. Tuttavia, la sua distribuzione nei negozi è partita a Roma soltanto con il n. 4, per continuare nel resto della Penisola con il n. 5 (i primi tre numeri furono invece riservati ai soli abbonati delle riviste sopra citate).
Tornato a Roma e frequentati i noti negozi di dischi Pink Moon, Elastic Rock e
Radiation, il sottoscritto ha scorto sugli scaffali degli stessi l'ultima copia del suddetto magazine gratuito, rimanendone piacevolmente ed inaspettatamente sorpreso.
Lo si ammette: umanamente parlando, il Fuzz non è un campione di simpatia ma ciò non afferisce in alcun modo ai suoi innegabili meriti di caporedattore e di editore; non si può, cioè, non riconoscergli alcune qualità, prime fra tutte la indomita ostinazione e il rinnovato attivismo in un mondo, quello della carta stampata, che se da un lato risulta ancora piuttosto attraente, dall'altro manifesta crescente e preoccupante difficoltà. Per dirla in breve, l'analogico è tornato di moda per ciò che riguarda il vinile, non certo per la carta stampata, come dimostra la sistematica chiusura di testate, edicole, case editrici; purtuttavia, egli se ne frega bellamente, continuando comunque a pubblicare a destra e a manca.
Parlando quindi di questo nuovo progetto (e tralasciando di rimarcare l'ascendente esercitato dallo stesso in quanto free press interamente dedicato alla musica ove, peraltro, e per la prima volta da che si ha memoria, non è la pubblicità a farla da padrone), la rivista Wantlist si evidenzia per contenuti quantitativamente e qualitativamente rilevanti, peraltro seguendo una linea editoriale che si colloca agli antipodi rispetto alle prefate riviste, talvolta stancanti, con le loro interminabili interviste rilasciate da star autoindulgenti ma narcisiste, con le trite e ritrite
monografie a vocazione retrospettiva dedicate a personaggi arcinoti, con i consigli ad opera di redattori malcelatamente spocchiosi sui "10 migliori dischi" di metal giapponese, se non turco o sammarinese.
La nuova uscita editoriale, invece, contiene soltanto recensioni, per la precisione 150, tutte prelevate dalle pubblicazioni di cui sopra, sintetiche ma complete, spalmate su quasi 100 pagine, compresse in un gradevolissimo formato tascabile, firmate da un nugolo di redattori dei quali risulta evidente l'alta motivazione interiore e l'attitudine certamente non improvvisata.




Al di là dei chiari intenti promozionali a favore di Classix, Classix Metal e Rrazörr - da cui, come appena detto, viene attinta la materia prima - la rivista de qua si segnala soprattutto quale prezioso compendio in cui sintesi espressiva e completezza di contenuti sono perfettamente contemperate, sublimate, peraltro, da una capacità comunicativa piuttosto efficace.
In un tale eccellente contesto, spicca una blasonata manciata di firme: quella di
Gianni Della Cioppa, ad esempio, autorevole penna in campo musicale, già al servizio di testate quali, tra le tante, Metal Shock, Flash, Psycho!, nonché direttore di Andromeda Relics, etichetta discografica che persegue "lo scopo di recuperare produzioni italiane inedite o dimenticate e di proporre qualche band nuova, che suona generi musicali lontani da quelli di moda". La sua recensione dedicata al quinto album dei Black Country Communion, ad esempio, pur trattando un titolo corrente, è connotata da un vago sapore retrospettivo che fa tornare indietro nel tempo, quando, legati inesorabilmente al citato, indimenticato formato cartaceo, si aspettava di leggere con crescente trepidazione la recensione di chi, invidiato oltre misura, appariva doppiamente fortunato, sia perchè poteva ascoltare il disco di turno in anteprima rispetto alla massa, sia perché ne era il fortunato commentatore, letto da mezza Italia giovane dell'epoca.
Per non parlare di
Pascoletti medesimo: il suo sferzante attacco nei confronti di "Ghost Stories", ultima fatica dei Blue Öyster Cult, oltre che incredibilmente divertente, esprime empatia, in quanto testimonia la condivisibile delusione di chi ha in passato innalzato il gruppo ai limiti dell'adorazione, mentre oggi è costretto a stigmatizzarne l'operato, evidenziando, tra le altre cose, la palese incapacità di esprimere anche soltanto le abilità tipiche dei vecchi mesterianti, quali effettivamente dovrebbero oggi essere Eric Bloom e soci.
E che dire degli onnipresenti e piuttosto versatili Mauro Furlan, Luca Nappo, Stefano Giacometti, Jacopo Meille, nonché dell'innegabile fascino esercitato dalla donna che scrive di musica con competenza non inferiore di quella palesata dai colleghi maschi (qui ce ne sono addirittura quattro: Fabiana Spinelli, Silvia Mento, Mary Lane Guarisco, Mara Ceppelletto).
Infine, a fronte di un Salvatore Fallucca purtroppo mancante (si spera che la firma più competente in ambito doom metal non sia stata liquidata dal Fuzz, perchè ciò rappresenterebbe un passo falso imperdonabile), risulta della partita il prezioso Luca Driol, già largamente apprezzato in passato proprio dai lettori di Artists and Bands, nel cui staff ha militato per lungo tempo.






WANTLIST

Ancora più grande, ancora più bello! 96 pagine, 150 recensioni, 5,000 copie arriveranno completamente gratis in 300 negozi di dischi, coprendo tutte le regioni italiane! Wantlist diventa la prima vera (e unica!) freepress italiana al 100% rock, 100% gratis e 100% dedicata alle uscite di queste settimane. Wantlist mette la musica al centro di tutto e vuole offrire un servizio probabilmente piccolo, ma importante, non solo ai lettori, ma anche ai negozi di dischi italiani, arrivando con un formato cartaceo e completamente gratuito, con una rivista bella da guardare, da leggere e da avere. Un supporto importante alla scena, un modo per trasmettere, comunicare e condividere musica e informazione. Fatti, non parole. E se sono parole, beh, almeno sono scritte sulla carta!
(Fonte: comunicato stampa)


Wantlist n. 5 (maggio 2024)


Wantlist n. 4 (dicembre 2023)


Wantlist n. 3 (aprile 2023)


Wantlist n. 2 (ottobre 2022)


Wantlist n. 1 (giugno 2022)


Say Yes Publishing sas
di Francesco Pascoletti
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