Antonio e Cleopatra
Milano, Piccolo Teatro Strehler, dal 4 al 9 giugno 2024

La tragedia storica in cinque atti del Bardo di Avon, presumibilmente portata in scena dai King's Men per la prima volta tra il 1606 e il 1607 in un teatro all'aperto come il Globe Theatre, presenta nella pièce un vistoso e ben articolato snellimento di trama, ambientazione, numero di personaggi e dialoghi grazie al prezioso intervento di rivisitazione di Nadia Fusini e Valter Malosti (drammaturgo, regista e attore protagonista).
Una vicenda senza fuligini quella che vede protagonisti Antonio (Valter Malosti) e Cleopatra (Anna Della Rosa), che incarnano più d'ogni altra la diade storica per antonomasia, come quintessenza del potere, della passione e dell'avidità territoriale, sotto le spoglie del sentimento, insieme all'abbondante corollario di gloriosi personaggi orbitanti.
La marmorea e statica scenografia risulta semovente grazie al giogo scenico che immette stalli, obelischi e destrieri, utili all'avvicendarsi del racconto che colloca l'eroe romano mentre muove le sue gesta ad Alessandria d'Egitto, dove è noto, azzarderà una incalzante politica espansionistica, conseguenza della ripartizione dei compiti fra i triumviri, ottenuta grazie alla vittoria della battaglia di Filippi nel 42 a.c.
Soggiogato dal fascino esotico e ormai maturo dell'ultima regina del regno tolemaico d'Egitto, Antonio, indolente a tratti in questa caratterizzazione, dovrà, suo malgrado, tornare a Roma per far fronte all'inaspettata perdita della moglie Fulvia, alla minaccia recata da Pompeo e, dulcis in fundo, confrontarsi finalmente con il tracotante antagonista Ottaviano (Dario Battaglia) il quale diventerà suo cognato per via del matrimonio di favore con Ottavia (Carla Vukmirovic).
Dal canto suo Cleopatra, scaltra e disinibita, è riuscita a relazionarsi efficacemente con Roma portando avanti una politica espansiva e accentratrice, nonostante il continuo avanzare dell'egemonia della Repubblica romana nel mar Mediterraneo
Ella, canuta e nevrile, ma ancora vivace ed energica, mal sopporta l'allontanamento del suo amato. Canalizzerà quindi  il suo furente sgomento e la sua ira funesta in una invettiva carica di ironia e pathos nei confronti del miserando messaggero (Paolo Giangrasso), reo d'avere portato una notizia a lei invisa, quindi meritevole d'esser punito dai colpi della regale spada.
L'epopea tratteggia lo scandire della storia antica e della civiltà romana intersecando i destini dei due mondi contrapposti all'apparenza, quello occidentale e quello orientale, evidenziando l'ascendente magnetico rappresentato dall'ultima regina d'Egitto,  la quale con la sua esistenza stessa ha dimostrato quanto la cultura, la ricchezza e l'ardimento abbiano potuto concorrere e far sì che una donna intelligente ascesa al potere, potesse essere strategica, astuta, ironica e cinica tanto e più di un uomo, anche se vissuta oltre 2000 anni fa.
L'inframezzo di gran pregio, rappresentato dall'eunuco alato Erote (Dario Guidi), restituisce allo spettacolo, che ha un convincente taglio moderno grazie alla riuscitissima scelta di personaggi dinoccolati come l'ancella Incanto (Noemi Grasso) e l'indovino (Massimo Verdastro) che fin dall'inizio presagisce inascoltato la tragedia con postura e carattere esilaranti, la convincente caratteristica arcaica originaria.
140 minuti di godibilissimo spettacolo


La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 4 giugno 2024

Antonio e Cleopatra
di William Shakespeare
uno spettacolo di Valter Malosti
traduzione e adattamento Nadia Fusini e Valter Malosti
con Anna Della Rosa, Valter Malosti
Danilo Nigrelli
Dario Battaglia
Massimo Verdastro
Paolo Giangrasso
Noemi Grasso
Ivan Graziano
Dario Guidi
Flavio Pieralice
Gabriele Rametta
Carla Vukmirovic
scene Margherita Palli
costumi Carlo Poggioli
disegno luci Cesare Accetta
progetto sonoro GUP Alcaro
cura del movimento Marco Angelilli
maestro collaboratore Andrea Cauduro
assistenti alla regia Virginia Landi, Jacopo Squizzato
assistenti alle scene Marco Cristini, Matilde Casadei
assistenti ai costumi Simona Falanga, Riccardo Filograna
chitarra elettrica live Andrea Cauduro | arpa celtica live Dario Guidi
produzione Emilia Romagna Teatro ERT /
Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli -
Teatro Bellini, Teatro Stabile di Bolzano
Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale,
LAC Lugano Arte e Cultura

Antonio e Cleopatra sono gli straripanti protagonisti di un’opera basata sulle opposizioni: maschile e femminile, dovere e desiderio, letto e campo di battaglia, giovinezza e vecchiaia, antica verità egiziana e realpolitik romana. Politicamente scorretti e pericolosamente vitali, al ritmo misterioso e furente di un Baccanale egiziano vanno oltre la ragione e i giochi della politica. Inimitabili e impareggiabili, neanche la morte li può contenere.
«L’immagine monumentale ed esotica dell’opera, – racconta Valter Malosti – che ci arriva dritta dall’Ottocento, non ha contribuito alla sua fruizione. Bisogna dunque operare delle scelte radicali di drammaturgia per renderlo leggibile conservandone lo spirito e l’integrità. Era necessaria una nuova traduzione a cui abbiamo lavorato io e Nadia Fusini. Una sorta di ardito restauro che ritengo abbia messo in luce i colori scintillanti di quest’opera disincantata e misteriosa, che mescola tragico, comico, sacro e grottesco: un meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l’eros, che gioca con l’alto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana.»
(fonte: comunicato stampa)



Piccolo Teatro Strehler

Largo Greppi, 1
20121 Milano 

Tel: 02 21126116

ORARIO SPETTACOLI:

giovedì e sabato ore 19:30
venerdì ore 20:30
domenica ore 16:00


Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.