Scritto da Charles John Huffam Dickens conosciuto come Charles Dickens (Portsmouth, 7 febbraio 1812 – Higham, 9 giugno 1870), scrittore, giornalista e reporter di viaggio britannico, famoso tanto per le sue prove umoristiche (Il circolo Pickwick) quanto per i suoi romanzi sociali (Oliver Twist, David Copperfield, Tempi difficili, Grandi speranze), considerato uno dei più importanti romanzieri di tutti i tempi nonché uno dei più popolari. Ebenezer Scrooge, ricco e avaro banchiere, è malmostoso e scorbutico con tutti coloro che intonano un canto o che gli fanno gli auguri per le strade addobbate a festa. Egli non ha alcun riguardo neppure con l'affettuoso nipote Fred, suo unico parente in vita, figlio della defunta sorella Fanny, che gli fa visita in ufficio per i consueti auspici del giorno che precede la festa più importante dell'anno, tentando invano di invitarlo a cena insieme alla sua famiglia; concede di malavoglia un giorno di riposo per l'indomani al dipendente Bob Cratchit, etichettandolo per questo come scansafatiche. Alla fine del suo quotidiano lavoro, il 24 dicembre, Scrooge rincasa e, giunto d'avanti all'uscio di casa sua, gli appare, mostruosamente specchiato nel batacchio del suo portone, il volto del defunto unico amico e socio in affari Jacob Marley, morto esattamente lo stesso giorno di sette anni prima, e ne resta profondamente turbato. Entrato in casa, mentre cena seduto vicino al camino, comincia a percepire strani fenomeni: sente il rumore di un carro funebre che si trascina invisibile sulle scale avvolte nel buio e un forte rumore di catene. Proprio qui ha inizio il percorso magico che lo porterà ad interagire con i fantasmi, sotto forma di spiriti del Natale del passato e del presente, che gli mostreranno la carrellata delle sue gesta in cui l'ordine cronologico degli avvenimenti viene interrotto per lasciare spazio alla rievocazione di episodi da lui stesso vissuti e, infine, il monito nefasto dell' inquietante spettro del futuro 25 dicembre, data la condotta incallita. Scrooge rappresenta l’antieroe che nel corso del racconto vive dei travagliati mutamenti interiori che lo portano a voler cambiare, discostandosi dolorosamente da quella becera arida cupidigia che gli ha congelato l'anima ed il cuore. Nell'immaginaria narrazione, entrano fatti storici, come la rivoluzione industriale in Inghilterra, ed è alla borghesia che l'autore si rivolge attingendo alla metafora di un protagonista vecchio e avido, invitandola a dare una svolta ai propri costumi scellerati. Nel 2010 la tradizione marionettistica della Compagnia Carlo Colla & Figli ed i laboratori artigianali della Grupporiani sono stati inseriti nell’ambito del Registro delle Tradizioni Immateriali della Regione Lombardia. Spettacolo che regala una preziosa e mistica sensazione di irrealtà sognata. Consigliatissimo al pubblico di ogni età! La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 29 dicembre 2023 |
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