Il libro della giungla
Milano, Teatro Cinema Martinitt, 7 aprile 2024

L'opera Il libro della giungla, è una raccolta dello scrittore inglese Rudyard Kipling , pubblicata nel 1894.
I personaggi che popolano il racconto, che può ritenersi un cult  fra le narrazioni dedicate ad un pubblico fanciullesco, sono tutti animali, come l'insidiosa tigre Sher Khan e l'irresistibile orso labiato Baloo, anche se il vero protagonista, Mowgli, nella presente pièce è un bambino dalle inedite sembianze femminili, disperso nella selva, che viene ritrovato dal leader Akela ed accolto ed allevato da tutto il branco di lupi.

L'ambientazione, creata ad hoc da una lavagna nella quale viene proiettata in forma bidimensionale una flora naïf, è la foresta indiana, nella quale il cucciolo d'uomo viene nutrito da Raksha mentre la torma animale lo protegge. 
Il piccolo impara presto la legge del più forte, apprende a cacciare e pensare grazie all'imprinting ricevuto anche se le sue stesse caratteristiche fisiche lo mettono davanti all'ineluttabile realtà: egli si comporta da bestia ma la sua natura non lo è.
Cresce con i lupacchiotti, forte, agile e libero da tutti i condizionamenti che la socità umana gli avrebbe imposto, in mezzo alla variegata fauna locale, facendo amicizia anche con altri animali.
Quando Akela diventa vecchio, tuttavia, i lupi più giovani ritengono di voler consegnare Mowgli alla temutissima tigre per compiacerla, poichè in effetti non lo hanno mai sentito davvero uno di loro e pensano così di poter imbonire il crudele felino.
Mowgli a quel punto s'avvale del fiore rosso (il fuoco), elemento temutissimo da tutti gli animali, per allontanarli e cacciarli via. Scova Sher Khan e, con la minaccia delle fiamme, spaventa anche lei. 
Il ragazzo è rammaricato perchè si rende conto di non appartenere al rango bestiale; egli è un bambino  e il contesto nel quale è coerente che si insedi è quello dei suoi simili. Ciò vorrà forse dire lasciare quella che egli sente come la sua casa, l'amata giungla.
Da evidenziare la valenza simbolica contenuta nel racconto in cui ogni personaggio è l'mblema d'un significato occulto.
Kaa, l'ipnotico pitone delle rocce, consigliere multi centenario, rappresenta ad esempio la saggezza, così come Baloo incarna la fiducia nei propri talenti e Bagheera personifica la valenza della comunità, delle  strutture sociali, della disciplina e della collaborazione. Ed infine Sher Khan, simboleggia la prepotenza che spesso è correlata al recrimime e alla frustrazione.
Sala gremita d'un pubblico in erbissima, accompagnato da garbate figure genitoriali.
Buono il risultato. Consigliato.


La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 7 aprile 2024



Il libro della giungla
di Rudyard Kipling
Gruppo Teatrale Panta Rei
Testo di Barbara Scalco
Regia di Paolo Bergamo
Con
Matilde Sgarbossa
Davide Lazzaretto
Marco Mattiazzo
Davide Stocchero
scenografia di Damiano Zanchetta
costumi di Caterina Riccomini
musiche originali di Leonardo Tosini
disegno luci di Davide Stocchero



Tanti anni fa, nella Giungla dell’India, la pantera Bagheera in mezzo ai versi degli animali sentì un suono nuovo: era il pianto di un bambino, un cucciolo d’uomo, come quelli che aveva visto al villaggio degli uomini. Bagheera, che era una pantera saggia, affidò il cucciolo d’uomo al branco dei lupi guidato da Akela, salvandolo dalle grinfie della tigre Shere Khan. Il piccolo venne chiamato Mowgli e crebbe con i lupi. L’orso Baloo divenne suo maestro e amico e lo iniziò alle leggi della giungla. Ma oggi la tigre, Shere Khan, è tornata e reclama la sua preda. Mowgli non è più un bambino, è cresciuto e deve fare i conti con se stesso, riconoscere la sua vera identità. Riuscirà Mowgli a sconfiggere Shere Khan? E soprattutto, riuscirà a lasciare la giungla e a trovare il suo posto tra gli umani? Dal romanzo di Kipling, uno spettacolo per tutte le età, una favola sull’umanità e un inno alla differenza
(fonte: comunicato stampa).



Teatro Cinema Martinitt

Via Riccardo Pitteri, 58
20134 - Milano
tel: 02 36580010
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