"I due cialtroni" e la “classica” commedia divertente ed irriverente a cui Pier Francesco Pingitore, scrittore e direttore dell’opera, ha abituato il suo pubblico.
Il Maestro Pingitore con questa rappresentazione regala al pubblico una messinscena che, con l’ironia da sempre presente nei suoi testi, mette a nudo le vite di due attori, non più giovanissimi, costellate da tutte le incertezze (sul privato e sul lavoro) che l’avanzare dell’età porta con sè, restituendo agli spettatori uno spaccato di vita moderna, dove l’essere cialtroni è diventato quasi imperante e le capacità del singolo non si riconoscono e premiano, avendo la correttezza abbondantemente ceduto il posto al parentelismo ed al clientelismo. La cialtroneria diventa così uno status proprio della vita moderna che si nutre di apparenza senza mai scendere al di sotto della superficialità. La commedia propone ritmi incalzanti, dialoghi serrati, battute velenose e goliardiche considerazioni. Apprezzabilissima l’interpretazione di Marco Simeoli che riesce, complice il forbito ed a volte aulico linguaggio utilizzato nella scrittura del testo, ad affascinare, calandosi totalmente nell’interpretazione dell’attore drammatico capace di esprimersi con platealità in qualunque sua manifestazione. Molto stereotipato il ruolo di Martufello, che ricalcando il suo inveterato personaggio del “burino volgarotto”, fa da perfetto contraltare all’affettato co-protagonista. Simpatico il ruolo delle tre donne che disperatamente, ed ognuna a suo modo, cercano di arginare gli scontri verbali tra i due attori. Lo spettacolo è in perfetto stile Pingitore, ricordando vagamente le conosciutissime rappresentazioni presentate per molti anni al Bagaglino. Quasi un momento nostalgico rispetto a quel periodo, ma con uno sguardo attento sull'attualità dove i cialtroni non sono solo i protagonisti della rappresentazione, ma tutti quelli che in barba alle regole di correttezza ed onestà, sgomitano per emergere ed acquisire posizioni importanti nella società. Non vengono infatti risparmiati politici, dirigenti, personaggi pubblici, tutti accomunati nel grande calderone della cialtroneria con una satira velata, ma neanche troppo, e caustiche considerazioni. Grandi applausi alla fine dello spettacolo hanno sancito il gradimento da parte del pubblico, soprattutto rivolti al grande Pingitore che, nella serata della prima, ha valuto regalare due parole agli spettatori all’inizio ed alla fine della commedia.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 2 maggio 2024. |
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I DUE CIALTRONI
con Maurizio Martufello, Marco Simeoli con la partecipazione straordinaria di Fanny Cadeo e con Elena Ferrantini , Lucrezia Gallo
Scene e costumi Graziella Pera Realizzazione scene Giovanni Nardi Direttore di scena Ludovica Costantini Assistente alla regia e Promozione Francesca Spagnolo Produzione Centro Teatrale Meridionale SOC. COOP Organizzazione e Distribuzione Generazioni Spettacolari Direzione Artistica Fausto Costantini
scritto e diretto da Pier Francesco Pingitore
Tutti e due gli attori sono nella baita ufficialmente per riposarsi, ma in realtà ciascuno di loro attende spasmodicamente una telefonata da roma, che dovrà decidere il proprio futuro. Perciò ogni trillo di telefonino li fa scattare come molle. Per fortuna c’è sempre la padrona... Che però a un certo punto deve assentarsi per andare ad accogliere in paese nuovi ospiti in arrivo. I due restano soli. Le battute e gli screzi si moltiplicano... Improvvisamente si sente un boato fortissimo e va via la corrente. Panico dei due. Finchè non torna la luce e giunge una telefonata dalla padrona. La strada che porta alla baita è stata ostruita da una valanga di neve, caduta nel momento in cui si è sentito il boato. Né si sa quando potrà essere riaperta. L’ultima volta ci vollero tre settimane... I due sono dunque in balia delle proprie nevrosi e dei propri scatti d’ira. Riaffiorano episodi di tanti anni prima, quando entrambi ventenni l’uno militava a sinistra e l’altro a destra. Accuse e difese sulla vita passata di ciascuno, confessioni e sotterfugi, che si protrarranno fino alla “liberazione”. Che avverrà con l’intervento delle donne della vicenda: la padrona; la fidanzata di giorgio, alessandra; la vivandiera Deborah.
Teatro Sala Umberto Via della Mercede, 50 Roma call center tel 06 6794753 whats app 345 9409718
Botteghino Apertura al Pubblico dal martedì al sabato 16:00 - 19:00 la domenica la biglietteria apre al pubblico un'ora prima dello spettacolo, se previsto lunedi chiuso
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