Il consueto appuntamento che onora e chiosa la stagione corsistica degli allievi dell'Accademia della Scala di Milano, proprio grazie all'esibizione dei giovani artisti, ha luogo al Piccolo Teatro Strehler dal 26 al 28 aprile 2024. La direzione della rinomata e pregiata scuola di danza meneghina, appannaggio del maestro Frédéric Olivieri, direttore artistico, coreografo e maître de ballet francese, dimostra, attraverso questa straordinaria e apprezzabile carrellata di stili coreografici su musiche etrapolate dal repertorio classico, neoclassico e contemporaneo, quanto l'impegno, la passione e la meticolosa costanza possano trasformare progressivamente il talento in pura arte. Così sul palcoscenico le nuove leve sono veicolate ad ispirarsi, per la tecnica del genere classico a George Balanchine, per l'impronta del contemporaneo all'eccellente coreografo William Forsythe, regista e costumista della pièce, e per la narratività tormentata ad un grande italiano quale fù Mario Pistoni. La rassegna si apre con la Presentazione, intesa da Frédéric Olivieri sui frizzanti Études di Carl Czern, pianista, compositore e illustre didatta austriaco, per mettere in luce i diversi livelli raggiunti negli 8 corsi dai 150 allievi di età compresa tra gli 11 e i 18 anni. I virtuosi sono chiamati ad esibirsi nel duetto "New Sleep", in "The Vertiginous Thrill of Exactitude" ed in "In the Middle Somewhat Elevated" del più filosofo fra i coreografi William Forsythe sulle musice, dai ritmi martellanti ed intrise di urban contemporary, del compositore olandese Thom Willems. Si prosegue con Allegro brillante di George Balanchine, creato nel 1956 sulle note dell’incompiuto Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra. Una coppia di danzatori principali a cui se ne uniscono altre quattro, segue il ritmo vivace della partitura. Come lo stesso Balanchine soleva ricordare, questa coreografia rappresenta “tutto ciò che conosco sul balletto classico, condensato in tredici minuti”. A riprendere il balletto è stata chiamata Patricia Neary, eccellente solista del New York City Ballet, direttore di grandi compagnie e ambasciatrice dello stile balanchiniano nel mondo. Lo spettacolo termina soavemente con degli estratti de "La strada" di Mario Pistoni, su musiche di Nino Rota, atto unico tratto dall'omonimo film di Federico Fellini del 1954. La pièce venne rappresentata per la prima volta il 10 marzo 1967 al Teatro alla Scala di Milano i primi interpreti furono l'indimenticabile Carla Fracci, nella parte di Gelsomina, Aldo Santambrogio, nelle vesti di Zampanò, e lo stesso Pistoni nel ruolo del Matto. Tema parecchio idoneo per porre in atto la trasposizione dei fatti in danza, con il preciso intento coreografico di mettere in luce non tanto le azioni dei personaggi quanto la loro psicologia, le loro diverse personalità, attraverso l'utilizzo di un linguaggio spesso lontano da quello accademico appartenente al repertorio classico. Eccellente! La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 26 aprile 2024 |
Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala
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