La giovinezza è sopravvalutata
Milano, Teatro Franco Parenti, 23 marzo 2024

Tratti dal libro che Paolo Hendel pubblica nel 2018, i temi della  stand-up comedy che il protagonista sciorina hanno più il retrogusto acidulo di una satira sociologico filosofica, leggera solo all'apparenza, su costume, società ed individio.
Con la flemma ironica da fiorentino doc che lo contraddistigue, il comico, cabarettista, attore, e commediografo, si produce in un assolo recitativo dai contenuti esilaranti.
L'assunto del titolo è solo un simpatico espediente, utile a trascinare il pubblico in un percorso pindarico scandito in 8 capitoli, in cui solo l'inizio ha davvero piena aderenza con l'argomento enunciato.
Il momento, illuminante e rivelatore, è quello in cui improvvisamente il protagonista si accorge che egli stesso viene scambiato per l'anziano bisognoso di cure geriatriche proprio dalla specialista, capovolgendo in tal modo la prospettiva da cui aveva osservato l'argomento vecchiaia quale figlio care-giver di una madre non più giovane, tanto quanto non più giovane egli stesso si trovava ad essere.
Un leggio, una sedia ed una scrivania sul fondo blu cobalto è l'allestimento scenico (scene Francesca Guarnone) nel quale, partendo da un verso tratto da "Le ricordanze" l'attore, diretto dall'impeccabile regia di Joele Dix, duetta idealmente con Giacomo Leopardi, obiettando in modalità dichiaratamente dissacratoria che la condizione della fanciullezza non è poi davvero "dell’arida vita unico fiore", invitando il letterato a rivedere i suoi convincimenti in favore di una rivalutazione della terza età.
Veniamo condotti nelle trame di un racconto che parte da una sagace osservazione autobiografica attraccando soavemente nei porticcioli delle riflessioni filosofiche sullo scorrere del tempo e sul valore aggiunto che lo stesso può regalare ai nostri pensieri.
Digressioni che, passando per la politica con Matteo Renzi ed il suo improbabile inglese aspirato, Matteo Salvini che anche all'inferno stigmatizza Caronte come volgare scafista, trattano sarcasticamente, fungendo in qualche misura anche da monito, la prevenzione sanitaria che i maschi, in tema di urologia, non sono avvezzi ad attuare, la gastroenterologia,  l'Alzheimer, Mario Monicelli, la società maschilista e Plinio il Vecchio.
90 minuti di serica comicità d'autore.


Clicca QUI per leggere la recensione della rappresentazione romana.





La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 23 marzo 2024





In occasione del Milan Longevity Summit

La giovinezza è sopravvalutata

scritto da Paolo Hendel e Marco Vicari
con Paolo Hendel
regia Gioele Dix
scene Francesca Guarnone
musiche Savino Cesario
produzione Agidi srl
con la partnership culturale della Fondazione Ravasi Garzanti

Paolo Hendel, diretto da Gioele Dix, con una sincerità esilarante fa i conti con quella che Leopardi definiva la detestata soglia di vecchiezza. Con tutto ciò che questo comporta: ansie, ipocondria, visite dall’urologo, la moda dei ritocchini estetici e le inevitabili riflessioni, di ordine sia filosofico sia pratico, sulla “dipartita”. Le paure, le debolezze, gli errori di gioventù, sommati agli “errori di anzianità”, diventano occasione di gioco in cui è facile specchiarsi, ciascuno con la propria vita e la propria esperienza. E se la giovinezza è in qualche modo sopravvalutata, Hendel non vuole essere frainteso e precisa: “Sono comunque contento di essere stato giovane, mi sono trovato bene, mi è piaciuto e se mi dovesse ricapitare lo rifarei anche volentieri…”. Quello che conta è mantenere vivi, a qualsiasi età, la curiosità, l’interesse e la passione.
(fonte: comunicato stampa)




Teatro Franco Parenti

Via Pier Lombardo 14,
20135 Milano
tel: 02 59995206
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