Inizio: due voci fuori dalle quinte e l'uditorio viene immediatamente proiettato nel quotidiano intreccio di una relazione di lunga data.Da subito, sembrano esser chiari i ruoli e le gerarchie emotive di quel rapporto, dove un ingegnere informatico, interpretato da un divertente Rino Santoro, è sempre teso alla ricerca della considerazione da parte di sua moglie, psicologa affermata (anzi….ricercata!) magistralmente interpretata da Wanda Pirol.Ma l'imprevisto è sempre in agguato, proprio come quando il personaggio di Attila 25, alias di chat di incontri di Oreste, irrompe nello studio di Renata portando in dono un carico di risate, grazie ad un organico intreccio di equivoci dal ritmo intenso, puntuale e perfettamente sviluppato.E se i meccanismi di relazione sembrano esser inizialmente fin troppo chiari, è nei dettagli che il diavolo si nasconde…per buona sorte di noi spettatori che ne vedremo delle belle, fino al sorprendente finale.In questa commedia colpisce piacevolmente la bravura del cast, la precisione e il ritmo mai domo, la tensione comica sostenuta egregiamente dai protagonisti con una capacità di presenza in scena che è talmente intensa, che ad un tratto persino un foglio che cade a terra fuori programma e che non viene subito raccolto da Geppi di Stasio, viene sfruttato come elemento funzionale ad accompagnare in modo fisico l’enfasi di un dialogo.La tecnica di ripetizione di una frase o espressione particolare, fino a farne quasi un leit motiv, viene utilizzato a più riprese andando ad innestarsi come meccanismo di gag divertenti nel tessuto narrativo provocando altre grasse risate.Non mancano poi spunti riflessivi ben più profondi sulle difficoltà che si incontrano nel vivere rapporti di lunga data, come ad esempio quando vien detto che “l’amore vero forse è dato proprio da uno strano squilibrio”, o come quando si cita il meccanismo di relazione in cui spesso uno dei due appare come riferimento dell’altro, e che forse solo persone che riescono a vivere assieme per una vita intera sanno descrivere appieno.I personaggi citati sono sempre ben delineati e chiaramente individuati nelle loro caratteristiche dalla efficace scrittura della stessa autrice ed interprete Geppi Di Stasio; i passaggi e gli scambi sono sviluppati puntualmente e ottimamente interpretati da tre grandissimi attori, che rendono familiari vizi, virtù, cadute e riscatti di ognuno dei soggetti, tra una risata ed un pensiero più profondo come accade sempre nelle commedie più riuscite.Uno spirito di racconto che richiama perfettamente la famosa locuzione “ridentum dicere verum”, ovvero “cosa vieta di dire verità ridendo”, e che dette origine anche ad iconici personaggi che “ridendo e scherzando dicevano la verità”. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 28 aprile 2024. |
NON E' UNA TRAGEDIA ovvero, Edipo c'entra poco Edipo c’entra poco. Geppi Di Stasi
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