Un paese di montagna ed una semplice donna, nel dialetto locale chiamata “ Margherito”, che osservando le stelle riesce ad immaginarvi storie riflesse della vita terrena. Un viaggio particolare. In scena non sono presenti le sole tradizionali dimensioni spaziali e del tempo a trasportare lo spettatore, ma ve ne è una ulteriore ed assai più completa: quella dell’animo umano. La storia raccontata attraverso testimonianze ed occhi di una semplice donna, viene infatti tratteggiata come penna scrivente di un ben più complesso mondo, un personaggio che a molti di noi rammenta visioni di amici o parenti conosciuti in età infantile e che ci ha affascinato col loro modo di rapportarsi che sapeva di antico.
La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 28 febbraio 2025. |
Margherito, c'è tempo per tornare a casa musiche dal vivo eseguite da Mauro Borra Margherito - c’è tempo per tornare a casa è la storia di Margherita, in occitano Margherito, una donna vissuta in una piccola borgata della Valle Grana, in completa solitudine, fuori dalla luce del progresso e dalla vita frenetica del mondo. Margherita era sola senza esserlo. Aveva una cerchia di persone che andavano a trovarla, anche solo per il gusto di sedersi accanto a lei e respirare la sua saggezza popolare, le sue poesie, le canzoni, i racconti di una vita che a detta sua non le ha dato molto, ma che forse le ha donato cose preziose come la serenità a prescindere dal possesso e dai futili problemi del mondo. Margherita era una donna eco-sostenibile senza saperlo. In casa aveva davvero poco: una stufa, una pentola, un ceppo di legno e qualche capra. Margherita scriveva tantissimo e amava cantare. I boschi e le montagne risuonavano della sua voce che riempiva ogni spazio. Margherita aveva un legame intimo ed ancestrale con il cielo e con le stelle. Depositaria di quei racconti che si tramandavano oralmente di generazione in generazione è stata l’ultima a conoscere e tramandare le costellazioni con i loro nomi antichi, che riportano ad un mondo montano ed agreste che non esiste più, legati al tempo ed ai ritmi del lavoro nei campi e che a loro volta dettavano il tempo del lavoro. Margherita è una figura archetipica, un modello che molti potranno, grazie al proprio bagaglio di esperienze, riconoscere come familiare e vicina a sé. Una vita semplice, arcana, impossibile da immaginare oggi, ma piena di poesia, saggezza e di un ritmo dell’esistenza di cui forse, in un mondo che corre sempre più veloce senza lasciare spazio al silenzio o alla noia, abbiamo sempre più bisogno. “Conoscere la storia di Margherita è stato un privilegio incredibile – dichiara Daniele Ronco - Durante le settimane passate in Valle Grana per sentire le voci di chi la conobbe di persona, mi sono immerso in un mondo che mai avrei detto mi avrebbe rapito con tale trasporto emotivo. Margherita era una donna piccola, alta 1 metro e quaranta, ma in realtà non era piccola per niente. E lei, con la sua grande saggezza e semplicità, è una preziosa fonte di ispirazione per tutti noi, che viviamo con il costante rischio di essere accecati dalla luce del progresso infinito”. Spazio Diamante
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