The hummingbirds
Roma, Teatro Belli, dal 19 al 22 giugno 2024

Un futuro lontano…oppure un presente già qui?
Una agenzia di lavoro che determina il destino persino estremo, finanche perverso, con ritmi infernali proprio come il frenetico batter d’ali dei colibrì (hummingbirds).

Il testo, scritto nel 2012, appare in questo profetico nella sua traiettoria letteraria, proiettando un affresco in una direzione che sembra virare decisa al 1984 di Orwelliana memoria.
Queste commedia di Garret Jon Groenveld viene portata in scena, in lingua originale e con sottotitoli in italiano,  in maniera molto efficace da Kim T. Sharp che orchestra le fitte interazioni dei due protagonisti, assai complesse e dai ritmi incessanti, e sottolinea con musica e luci l’atmosfera volutamente metafisica di una realtà distopica.
Il mondo che ne risulta è quello degli Hummimgbirds, condannati al movimento continuo, estenuante ed alienante dove nessun essere umano ha più voce in capitolo nella scelta di una propria realizzazione attraverso il lavoro,  ma solo il dovere di esercitare quell'impiego che gli viene assegnato da un ufficio di collocamento che sforna a pieno ritmo incarichi ed obblighi alle persone che hanno perso la propria occupazione.
Un mondo dove persino il proprio grido di innocenza può solo declinare in un rassegnato "OK" , e le conseguenze di una sentenza neppure emessa sono già state scritte per l'individuo che non ha più scampo.
In questa società non c'è empatia neppure per chi lavora fianco a fianco, tra colleghi che non conoscono nulla di chi lavora con loro, nemmeno il nome.
Il distacco tra le persone viene portato molto bene in una dimensione plausibile e reale dai due protagonisti, dove l'inesauribile  Leonardo Gòmez, usa molto bene l’elemento del silenzio improvviso, costruendo ogni pausa nei ragionamenti del suo personaggio in modo sempre differente, con il risultato di usarle come elemento introduttivo allo specifico dialogo in un botta e risposta continuo con la bravissima Francesca Ravera, molto efficace nel portare le emozioni dipinte sul volto rendendo naturale e spontanea la consecutio verbale ed espressiva grazie ad una giusta misura, che è forse la cosa più difficile da calibrare per un attore specialmente in una realtà così di fantasia.  
Le emozioni così ben pennellate diventano l'unico elemento a tinte vivaci, spiccando nettamente, in un quadro fatto di tinte di grigi e di bianchi e neri, tipiche di una società dove ormai ogni colore emotivo ed approccio empatico è stato quasi del tutto eliminato, ridotto a mero pro forma.
Il racconto pone delle riflessioni molto attuali sulla natura dei rapporti sempre più mordi e fuggi tra le persone, sulle relazioni tra gli esseri umani fatte sempre più sfiorarsi e mai incontrarsi, di auto affermazione piuttosto che di momenti di ascolto e scoperta, di curiosità perversa mai empatica, di ritrosia piuttosto che di accoglienza.
Sullo sfondo viene posto, quasi come in una inquadratura a tre quarti cinematografica, il tema del lavoro che sempre meno diventa parte della costruzione e realizzazione degli individui ma piuttosto un obbligo ed un mero mezzo di sopravvivenza.
If you can walk, you can work” è  infatti il motto di questa fantomatica agenzia di impiego, motto che viene utilizzato persino per chi viene mandato in guerra al fronte in una società perennemente in conflitto, anche all'interno, e che deve fronteggiare solitudine, terrorismo e alienazione, e dove la mercificazione obbligata del corpo degli impiegati come “strippers”  al motto di “ a body for society” ci parla persino della cancellazione di ogni residua dignità, anche del proprio corpo.
Ma siamo sicuri che poi, alla fine, sia una commedia e non invece una attenta osservazione di quella che è già una realtà?
Un ringraziamento va ai protagonisti ed al regista che con pazienza si sono messi a disposizione del pubblico al termine dello spettacolo ed hanno risposto alle curiosità, facendo scoprire bellissimi percorsi artistici, tra i quali la determinazione e la enorme passione di Kim T. Sharp, i meccanismi della nascita di una emozione in scena di  Francesca Ravera, la scoperta di Leonardo Gòmez della sua passione quando da ragazzo, durante un complicato ricovero, la sua immaginazione è stata arma di conoscenza  di varie forme di arte, tra cui musica e scrittura, che poi ha potuto coniugare da quando ha iniziato a recitare in scena.




La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 19 giugno 2024.




THE HUMMINGBIRDS

DI GARRET JON GROENVELD

Con Francesca Ravera

e la partecipazione di Leonardo Gòmez

Regia di Kim T. Sharp

Scenografia di Emily Hao-Yun Hsieh

lighting design a cura di Zee Hanna

sound design Jason Lee

Assistente alla regia Kate Gavin

Per la prima volta va in scena in Italia, dal 19 al 22 giugno al Teatro Belli di Roma,  The Hummingbirds, la commedia drammatica di Garret Jon Groenveld che si interroga su cosa sia il lavoro significativo all'interno di una società distopica. Lo spettacolo ha debuttato a New York al Chain Theatre di Manhattan dal 3 al 21 aprile 2024 e ora si avvia ad un tour italiano.
Protagonista l’attrice Francesca Ravera, con la partecipazione di Leonardo Gómez, diretti da Kim T. Sharp, in uno scenario distopico, in un futuro prossimo e inquietante, dove il lavoro significativo è scarso, i delicati colibrì sono diventati aggressivi e il terrorismo è la norma quotidiana.
Disoccupato da troppo tempo? Benvenuti in uno speciale Ufficio di Collocamento! Qui lavorerete con due consulenti molto particolari per collocarvi in un lavoro oggi stesso. Potrebbe non essere un lavoro per cui siete qualificati, o un lavoro sicuro per chiunque lo svolga, ma dovrete farlo, perché se potete camminare, potete lavorare!
The Hummingbirds ha vinto il Global Age Project 2012 e il Premio Internazionale Global Playwriting 2012 (7 Presentazioni in 7 paesi - US, Romania, Spagna, Messico, Paesi Bassi, Germania e Singapore) e ha ricevuto la sua prima in lingua inglese al New Jersey Rep nel 2022. È in tournée in Romania (in romeno) ed è stato prodotto in spagnolo a Zaragoza, in Spagna, e in due acclamate produzioni a Città del Messico, in Messico.
"Lo script tagliente e il dark humor di Garret offrono un'immagine del futuro caotico verso cui stiamo andando," annota il regista Kim T. Sharp. "Se non puoi scegliere cosa fare, puoi ancora essere chi sei?"
Francesca Ravera, protagonista dello spettacolo, afferma: "Attraverso ‘The Hummingbirds', il pubblico è immerso in un mondo inquietante in cui le libertà personali sono limitate, costringendoci a riflettere sulla direzione della nostra società."
Dopo le date romane lo spettacolo andrà in scena il 26 e 27 giugno al Teatro Astra di Torino e il 3 e 4 luglio al Teatro Garage di Genova.

Biografie

Originaria dell'Italia, Francesca Ravera vive a New York. I suoi crediti Off-Broadway includono ruoli da protagonista in "Constellations" di Nick Payne al Gene Frankel Theatre (che ha anche fatto tournée in Europa), "Blackbird" di David Harrower al New Ohio Theater, "Two Rooms" di Lee Blessing all'Access Theater, "North of Providence" di Edward Allan Baker, e "The Nina Variations" di Steven Dietz al Chain Theatre. Ha anche recitato in produzioni all'Urban Stages Theatre, tra cui "Espresso" di Lucia Frangione, e "The Way We Get By" di Neil LaBute (che ha anche fatto tournée in Europa). Francesca ha recitato nel lungometraggio "Ulysses: A Dark Odyssey" ed è la protagonista del cortometraggio drammatico "Claire”, per il quale ha ottenuto premi come 'Migliore Attrice' in numerosi festival. È apparsa anche in diversi cortometraggi, tra cui "Creature of the Night" diretto da Kaya Tone, "Osiris" diretto da Tamara Hansen, e "Windows to Nowhere", un altro film di Tamara Hansen. Francesca è membro della giuria per i New York Movies Awards e The Telly Awards. I suoi prossimi progetti includono “Big Feelings”, uno spettacolo teatrale e un'esperienza immersiva. Per ulteriori informazioni, visita www.francescaravera.com o seguila su Instagram @francesca_ravera_



 

Teatro Belli

Piazza di Sant’Apollonia, 11
00153 Roma
Orari: da martedì a giovedì ore 21:00
Biglietteria tel. 065894875

www.teatrobelli.it
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

the


Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.