E lo psico-dramma atavico della lotta, ahimè tutta appannaggio della sfera femminile, alla noia matrimoniale viene rappresentato in forma blanda ed esilarante, contenuto in una scena fissa in cui il movimento è rappresentato unicamente dal colore della parete sul fondo che muta inesorabile come le stagioni e cambia come gli stati d'animo. In una anonima hotel room, sagacemente posizionato di tre quarti, vi è un letto a due piazze con a bordo i protagonisti, Alice (Danila Stalteri) ed Enrico (Massimiliano Vado), fortemente concentrati sul fronte della spasmodica ricerca di una sexy-deriva guaritrice, a rappresentare simbolicamente la centralità supposta e prepotente che il sesso sia il collante della coppia ed il suo buon funzionamento il propulsore capace di accendere il motore della diade, determinandone il funzionamento dinamico. Luoghi comuni, intrecci di scena divertenti, boutades spiritose concorrono ad un risultato godibile e scorrono lievi in 90' di buon teatro d'evasione. Clicca QUI per visionare la recensione della rappresentazione romana. La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 10 noìvembre 2023. |
di Michele Riml
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