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Decisamente fuori dagli schemi, appassionato, divertente, anticonformista, brillante, nella trasposizione teatrale a cura del regista Marco Iacomelli, ci arriva con la stessa intensità della versione cinematografica, con tutto il carico di messaggi ed emozioni ed il cogente richiamo al carpe diem. L'opera giunge a Roma dopo il successo riscontrato a Milano (http://www.artistsandbands.org/ver2/recensioni/teatro-e-altre-tendenze/10642-l-attimo-fuggente-milano-teatro-franco-parenti-dal-3-al-7-maggio la nostra recensione della data meneghina). Questo piccolo gruppo di adolescenti in formazione, sono destati dall'inerzia per cercare oltre il grigiore del severo college di Welton, attraverso la poesia e l’amicizia, la propria identità, le vere aspirazioni e la scoperta dei primi amori. L’eredità del personaggio di Keating è un fardello difficile, già caratterizzato da Robin Williams quasi ne fosse un suo alter ego, e rappresenta per Luca Bastianelli una sfida non da poco e difatti l’attore non delude, anche proponendo un Keating più composto, ma ugualmente efficace nell’economia delle vicende narrate. Altro personaggio chiave è Neal Perry, ruolo affidato al giovane Nicolò Bertonelli (noto per la fiction “Braccialetti Rossi”), sorprendente, coinvolgente e perfetto nel manifestare gli entusiasmi e i bui dell’anima del ragazzo, schiacciato dalle imposizioni paterne che ne comprimono gli slanci vitali: si muove tra una gioia di vivere travolgente e la disperazione di non poter perseguire ciò che il suo cuore ama, ossia la passione per la recitazione, manifestata nella declamazione di versi shakespeariani di “Sogno di una notte di mezza estate”. Meno efficace è la prestazione di Matteo Pilia (Todd Anderson), che rende sì la timidezza e la ritrosia del ragazzo nel mettersi in gioco, ma poco si evince del tumulto di emozioni contenute ma attive, della crescente ammirazione per il professore, delle emozioni che esprime un po' impacciato attraverso la scrittura in versi : Todd è un personaggio che prende forma gradualmente in una sorta di climax, in lui si attua più che in altri quel processo di formazione e di scoperta di se. In antitesi Charlie Dalton (Kevin Magrì), figura disinvolta, spavalda, sfida le rigide regole del college, avvalendosi della setta dei poeti estinti, a tratti coraggioso, a tratti incosciente, simile all’eroe romantico trasportato dal forte sentire. In questa mise en scene, la recitazione è protagonista assoluta, mancando difatti una scenografia vera e propria: unici arredi funzionali sono delle sedie, disposte variamente per simulare i cambi di scena; una sopraelevazione di un gradino rimarca lo spazio del divenire scenico, ai lati sostano in attesa gli attori, come sospesi nel tempo e nello spazio, quasi fossero burattini inattivi pronti ad entrare in azione. Sullo sfondo la nuda parete scura della quinta del teatro, fa sentire un che di incompleto: non si comprende il motivo della rinuncia ad una, anche essenziale, costruzione scenografica, che avrebbe arricchito la comunicazione sul piano della percezione visiva, non solo affidandola alla potenza della parola, alle poesie, alle musiche, alla breve esibizione col sax. In sala erano presenti moltissimi spettatori giovanissimi, che proprio per l'età sono vivamente coinvolti nella storia, ritrovando temi pressoché immutabili: i conflitti con i genitori, la scoperta del proprio io, delle vere inclinazioni, l'urgenza di vita così veemente, da trasformarsi nel suo opposto talvolta, la necessità e il riconoscimento di una guida nell’attuarsi formativo dell’individuo. |
Cast: JOHN KEATING, Luca Bastianello
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L'attimo fuggente
Roma, Sala Umberto, dal 9 al 14 maggio 2023
Scritto da Ada Fanizza Martedì 09 Maggio 2023 17:39 Letto : 785 volte
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