Misurarsi con la celeberrima opera shakespeariana, “Romeo e Giulietta”, è per un attore la prova per antonomasia, se poi a farlo sono dei giovanissimi attori, si può intendere la portata della sfida inscenata al Ghione dalla compagnia Margot Theatre Company.
La ben nota vicenda degli sfortunati amanti, cui fa da sfondo la Verona medievale al tempo della signoria scaligera e la rivalità accesa fra due nobili famiglie, Montecchi e Capuleti, ha nell’amore assoluto e travolgente il suo fulcro: un amore che non ha dubbi o incertezze. I due giovani sono sicuri della forza del loro sentimento, che li conduce ad affrontare il destino sfidando la morte consacrandosi all’eternità. Alla sensibilità contemporanea, divorata dalle incertezze e anestetizzata dai sentimenti, resta incomprensibile un tale amore e tanta risolutezza nel perseguirlo, eppure ci lasciamo coinvolgere ed emozionare, ci commuoviamo, lo guardiamo teneramente, ne ammiriamo la purezza e la forza, echi atavici dell’umano sentire. Questi giovani attori riescono con la freschezza di una recitazione dinamica, vivace, effervescente a dar vita alla vicenda, pur in una quasi assente scenografia, ridotta ad un essenziale rampa lignea mobile, che diventa, all’occasione, il salone del ballo, le piazze di Verona, il balcone di Giulietta, la chiesa, il convento, il sepolcro: il tutto animato dalle studiatissime coreografie e dalla dinamica gestualità degli interpreti. Tra questi, hanno particolarmente colpito chi scrive preme Carolina Eusebietti e Gabriel Durastanti, nei ruoli dei protagonisti, e Francesco Savi, nella parte di Mercuzio. Inutile replicare, infine, quanto già detto positivamente su Alessandro Moser, anch'egli molto apprezzato, le cui doti attoriali sono state già esaltate da Artists and Bands recensendo "La Locandiera". Non soltanto il palcoscenico, ma anche la platea diventa luogo della scena, in una moderna compenetrazione di spazi, tempi e dimensioni, finalizzata ad un coinvolgimento più immediato. Una menzione speciale va data all’accompagnamento musicale dal vivo dell'organico Ashram, capace di creare un pathos musicale che accarezza l’atmosfera, fa vibrare il cuore, esaltando la tenerezza, l’amore, ma anche la sofferenza, la disperazione e i brevi momenti di intensa felicità, un vero completamento alla poesia del testo shakespeariano. In conclusione, una pièce sempreverde, che merita di essere gustata da un pubblico di ogni età, ma in particolare dai nostri giovani, per apprezzare la poesia di questo purissimo e tenerissimo amore. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 24 marzo 2023. |
Romeo e Giulietta Musiche dal vivo: Ashram Teatro Ghione Biglietti: |