Priscilla, la regina del deserto
Milano, Teatro degli Arcimboldi, dal 1° al 26 marzo 2023


Questo spettacolo diventa icona di sè stesso.
A 10 anni dalla prima rappresentazione italiana la storia, la scrittura e soprattutto i temi, sono attuali e cocenti in questi giorni.

La mappa del percorso, tratteggiata dal monumentale gloss color magenta, lascia intendere che il viaggio sarà coloratissimo.
Stephan Elliot, il padre dell'opera (1994), regista australiano di fama internazionale, meritò l'Oscar nel 1995 per il migliori costumi oltre al premio BAFTA per miglior trucco e costumi.
La trama è solo un espediente per disegnare quello che l'autore vuole raccontare di sè attraverso la penna e la cinepresa.
Gli anni ed il clima dell'ambientazione sono quelli di una netta insofferenza nei confronti di chi sia portatore di inclinazioni libidiche differenti da quelle socialmente approvate.
Nessuno, nè a Sydney nè lungo "il cuore rosso dell'Australia", è disposto ad accettare che dietro alle paillettes, alle ciglia finte e al tacco 20, ci siano semplicemente delle persone da rispettare.
Da ciò le vessazioni e le violenze nei confronti di Tick/Mitzi (Antonello Angiolilli), con il segreto del precedente matrimonio con Marion (Adele Crema) con la quale ha avuto un figlio, Bernadette (Simone Leonardi), tristissima per la perdita dell'amato, morto per le esalazioni delle meches fatte in casa, e Felicia/Adam (Mirko Ranù) giovane interprete di straordinaria capacità atletica e canora.
La scena d'apertura, al ritmo di "It's Raining Men", irrompe con la discesa a mezz'aria di tre sfavillanti sirene dalla chioma rosso tiziano (Clarissa Ballerini, Arianna Talè, Elisa Marangon) che di botto ci catapultano in un'altra dimensione, attraverso una emozionante interpretazione da soprano, ripescando il brano dal repertorio anni 80' delle "The Weather Girls" con una straordinaria eccellenza vocale.
Priscilla altro non è che lo scintillante mezzo di trasporto, battezzato così da Felicia che convince la madre a fargliene dono.
Il torpedone, designato dai tre alla missione di raggiungere Alice Springs, non regge per intero il peso dei chilometri e della sabbia; questo intoppo farà sì che al trio si aggreghi un quarto viaggiatore, Bob (Stefano De Bernardin) il meccanico venuto in loro aiuto nel bel mezzo del deserto rosso; anch'egli si produce in un assolo eccellente e, suo malgrado, scoprirà di avere dentro sè una crepa dalla quale far brillare il suo personale arcobaleno.
E poi e poi...occorre solo acquistare velocemente il biglietto e godersi lo spettacolo.
La scrittura scenica è geniale, e questo è fatto conclamato, ma l'interpretazione, questa interpretazione intendo, la declina in un modo inedito oltrepassando il riconosciuto e voluto stampo caricaturale.
E' questa l'abilità che riconosco alla regia (Matteo Gastaldo) ed alla troupe.
Nonostante la missione fosse di non facile raggiungimento riescono a regalarci un inaspettato intimismo ed una credibilità a tutto tondo, mantenendo intatta l'intrinseca effervescenza.
La scelta del corpo di ballo e degli interpreti denota una speciale attenzione alla diversità, facendomi apprezzare l'intento di scardinare gli elementi di retorica.
L'audacia è stata premiata e non ho potuto che lasciarmi trascinare dal karaoke finale.
Il repertorio musicale (regia musicale Fabio Serri), che lo elegge a spettacolo dal respiro internazionale, mutua pezzi che abbracciano il fecondissimo quarantennio dagli anni 60 agli anni 90, assemblando artisti che da sempre hanno rappresentato la simbologia della fluidità di genere ante litteram: Kool and the Gang, Dionne Warwick, Aretha Franklin, Gloria Gaynor, The Weather Girl, Village People, CeCe Peniston, Tina Turner, Madonna, Cyndi Lauper.
Ho scelto deliberatamente di non utilizzare termini etichettanti per raccontare l'arte a cui ieri sera ho assistito compiaciuta, perchè il linguaggio è uno strumento ed in quanto tale ha la funzione di ancorarci agli stereotipi oppure di liberarcene definitivamente.
Milano, città che ha fatto dell'inclusività uno dei suoi vessilli, accoglie agli Arcimboldi con l'entusiasmo meritato questa pièce dal tenore intramontabile.
Il teatro promuove lo sviluppo umano e ricordarsene è fatto che innalza la qualità della nostra esistenza.





L
a presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 18 marzo 2023.



Priscilla. La Regina del deserto


di Stephan Elliott e Allan Scott
Regia di Simon Phillips
Regia italiana di Matteo Gastaldo
Direzione musicale di Fabio Serri

Una produzione All Entertainment




Teatro degli Arcimboldi

Via dell'Innovazione,20
20126 Milano
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ORARIO SPETTACOLI

martedì-mercoledì-giovedì-venerdì-sabato h 21:00
domenica h 18:00


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