Tutto inizia dalla fine! Per chiarire, alla fine della festa, che Laura dà nella sua nuova casa, si definisce una situazione, che potrebbe far scattare l’inizio di qualcosa: Daniele, l’ultimo degli invitati, che sta per andar via, si trattiene a bere l’ultima birra. Ma come si dispiega il tutto? Come si inizia tra l’imbarazzo, i dubbi e l’emergere di bisogni profondi del cuore? Sembra semplice: due adulti intorno ai 40 anni si attraggono reciprocamente, ma questo può non bastare. Si muovono in bilico tra l’assecondare l’attrazione e le mille paure su ogni possibile implicazione del dopo. Un dilemma vissuto in maniera diversa dai nostri: il conflitto tra l’universo maschile e quello femminile che desiderano comprendersi, ma finiscono per collidere. Laura pare abbia tutto dalla vita: successo in carriera, bellezza, amici, indipendenza, una bellissima casa in un quartiere celebre, pertanto dovrebbe essere una donna felice e realizzata, padrona di concedersi un avventura con uomo che le piace - le” piace davvero!”- dice, sentendo una rara connessione con lui. Da subito lui manifesta ritrosia, pur consapevole del di lei fascino; d’altra parte ha un matrimonio fallito nel suo passato, una figlia di 7 anni che non vede da molto tempo a causa del trasferimento dell’ex in un altro stato, è tornato a vivere con la mamma e la nonna, fa un lavoro modesto. Sente il confronto con lei, è un uomo schiacciato, le cui ferite, ancora vive, minano severamente la sua autostima. Nello svelarsi dei due personaggi, tra rassettare la casa, parlare del cibo preferito, dando luogo a divertenti gag comiche, sconfinano l’uno nell’anima dell’altro mettendo a nudo desideri e insicurezze. I tempi e i ritmi sono a tratti lenti, soprattutto i momenti di imbarazzo tra i due, e i momenti che rappresentano lo spazio e il tempo del divenire tra loro, si resta in tensione ad osservarli e allo stesso tempo ci si ritrova a riflettere, comprendendo meglio i due personaggi. Ci sono importanti temi che prendono forma: quando lei racconta del legame con un uomo e del figlio che si sono negati, e di una sofferenza potente che trova sollievo soltanto nel desiderio di avere un altro bambino, anche a costo di crescerlo da sola. D’altra parte lui non può accettare di prestarsi al raggiungimento di tale fine, perché si tratterebbe pur sempre di suo figlio, un altro figlio negato. “Sapevi di volerlo, quando ti sei accorta che poteva non succedere mai!” lui le chiarisce quell' urgenza del cuore, e lei ormai scoperta gli urla “non voglio uno specchio”. Ma ecco che quell’attrazione iniziale sembra arricchirsi di cose più importanti, i due universi iniziano a comprendersi nel loro essere diversi, si configura per loro un nuovo modo di scoprire la vita, l’uno accanto all’altro. In una sola notte si sono cercati, scontrati, avvicinati, di nuovo feriti ed infine intesi e armonizzati. La Inaudi e Scifoni si dimostrano attori di altissima professionalità, con performance che meritano applausi ripetuti e prolungati. Se ci è permessa una piccola riserva, è sconsigliabile la fruizione di questo spettacolo ad un pubblico di minori, sia per i temi trattati, sia per l’inserimento di scene di nudo, non mancando incursioni nel turpiloquio, pur non eccessive e occasionali, di fatto funzionali a rendere l’autenticità dei personaggi. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 6 dicembre 2022. |
Beginning Francesca Inaudi Giovanni Scifoni via della mercede 50, |