Un’opera rivoluzionaria e destrutturante come “Sei personaggi in cerca d’autore” suscitò gran clamore fin dalla prima rappresentazione nel 1925, quando l’opinione del pubblico si divise tra forti critiche ed entusiasmi, a causa del carattere provocatorio e allo stesso tempo innovativo della stessa.
La tecnica del “teatro dentro il teatro” viene in quest’opera sviscerata e codificata, ripresa già da illustri predecessori (Shakespeare), al fine di meglio riflettere su tematiche assai care all’uomo di Girgenti, come la dicotomia tra realtà e finzione, il doppio che non può essere ridotto ad un'espressione unitaria e la contrapposizione tra vita e arte. Il metateatro pirandelliano rompe la quarta parete, rendendo il pubblico parte della rappresentazione. In questa versione di Michele Sinisi l’opera viene portata ad un livello parossistico, citando Pirandello a più riprese, scomponendo ulteriormente l’opera nei tempi e negli spazi. Il risultato appare confuso. Se il gioco pirandelliano è aprire una scatola nella scatola, come la bambolina matrioska, qui non se ne coglie il passaggio con il risultato inevitabile di non far comprendere al pubblico alcuna delimitazione. Le luci in sala non vengono mai spente, scelta comprensibile ma non efficace, in quanto distoglie l’attenzione dal focus; i sei personaggi annunciati fanno ingresso dalla platea e non dalle quinte, ma di fatto sono solo quattro, gli ultimi due, pur in origine minori, perdono qui ogni rilevanza, diventando mera citazione d’appendice. Non è mai evidente la contrapposizione tra personaggi e attori, ovvero il rappresentato e il rappresentante, mentre gli interventi si intersecano a mo’ di improvvisazione, certamente voluta, ma con risultati assai blandi. La recitazione è perlopiù urlata (troppo!): si pretende così di esasperare il concetto dell’incapacità di comprendere l’altro. Al riguardo, preme evidenziare che Pirandello, nella sua visione della vita, definisce la barriera comunicativa come intrinseca alla natura umana, l’autopercezione dell’io, che non corrisponde mai all’immagine che arriva all’altro, sempre diversa, cosicché le manifestazioni fenomenologiche dell’io risultano plurime. Pochi gli aspetti positivi: la scenografia affidata ad un maxischermo (sul quale mutano le schermate di un computer, ora di google, ora di youtube, ora di un programma di scrittura automatica, a rimarcare le citazioni del testo), ha come scopo l’attualizzazione del pezzo teatrale e risulta certamente d'aiuto allo spettatore nel focalizzare i temi principali; la trovata di inserire, nel corso di ogni serata, personaggi-ospiti sempre diversi è in sé accattivante, e onestamente rappresenta una incursione interessante, a cui si dà enfasi: l’unico momento in cui sembra si arrivi a riflettere sulla trama dei personaggi e sul ruolo degli attori, sebbene l'efficacia di quanto appena detto si disperda quasi subito per i motivi sopra ampiamente descritti. Il finale appare affrettato, pur essendo scenograficamente d’impatto. A parere della scrivente, i temi pirandelliani sono esposti in maniera caotica, tanto che non è dato conoscere l’autore e l’opera: si rimane alla fine interdetti, con la sensazione di aver assistito ad una lunga prova teatrale di un fatto peraltro inconcludente.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 29 febbraio 2024.
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SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE
Regia di MICHELE SINISI
OSPITI giovedì 29 feb: EVA CELA & ANDREA PERRONI venerdì 1° mar: FRANCESCO RUSSO sabato 2 mar: CLAUDIA MARSICANO domenica 3 mar: CHIARA EMME & GIORGIA ARENA martedì 5 mar: DANIELE PARISI & GIOIA SALVATORI mercoledì 6 mar: VINICIO MARCHIONI & MILENA MANCINI giovedì 7 mar: GAETANO BRUNO & ROSA DILETTA ROSSI venerdì 8 mar: LUCIO PATANÈ sabato 9 mar: GRUPPO DELLA CRETA: ALESSIO ESPOSITO & LAURA PANNIA domenica 10 mar: DANIELE TIMPANO & ELVIRA FROSINI
Teatro Sala Umberto Via della Mercede, 50 Roma 00187 call center tel 06 6794753 whats app 345 9409718
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