Ditegli sempre di sì
Milano, Piccolo Teatro Strehler, dal 18 al 30 ottobre 2022



Ditegli sempre di sì è una tipica commedia di Eduardo, in equilibrio perfetto tra il suo esilarante proporsi farsesco ed il suo corrosivo suggerire – o meglio obbligare - riflessioni profonde su temi che banali non sono: qui il labile confine tra l’essere sano – o per dir meglio “normale” - e la malattia mentale.

La storia è al solito semplice e costellata di personaggi che nella loro normalità diventano icone di situazioni e modi di vivere e di pensare di tutti. La vicenda scatenante è il ritorno a casa della sorella di Michele, il protagonista, dal manicomio. Lui, metodico con la mania di perfezione ma calmo e gentile nel suo proporsi agli altri, è riuscito a convincere il suo medico di poter tornare alla vita “normale”, alla sua famiglia, ai suoi affetti. Ma con lui a casa ritornano anche tutte quelle spiacevoli – per gli altri – “cose” che lo avevano fatto internare: la sua necessità di dire sempre ciò che pensa senza mediazione, l’attitudine a confondere spesso la realtà reale con la realtà desiderata, la sua quasi autistica determinazione nel cercare sempre di non lasciare nulla di inconcluso portando all’estremo ogni ragionamento, secondo logica, senza mai accettare scorciatoie da nessuno. Ma lo fa con garbo, con gentilezza, come può farlo un fanciullo innocente e credulone, ingenuo al punto di non cogliere le metafore, l’ironia e tutte quelle sfumature relazionali che sono invece una esigenza degli altri, il loro modo per socializzare.  Il ritorno da Teresa lo mette quindi di fronte ad un mondo oramai a lui ignoto, troppo cambiato durante la sua permanenza all’ospedale che era stata nascosta a tutti nella speranza del suo ritorno: lui, sicuro di essere nel giusto e sempre alla ricerca della “parola corretta” per esprimersi e gli altri, i “normali”, nascosti dietro la loro “verità”. Questo causa una girandola di situazioni equivoche, di imbarazzi, di retropensieri per cui diventa man mano sempre più difficile distinguere il vero dal falso e chi si racconta aprendo il cuore rispetto a chi “colora” il proprio racconto. Diventa difficile capire chi sia il vero pazzo “in azione”; tutti alla ricerca di un equilibrio - del proprio “metaverso” – in cui rifugiarsi.
Questa commedia era stata scritta in origine – nel 1928 - con il titolo “Chill’è pazzo!” per Vincenzo Scarpetta che la propose a Roma sottolineandone soprattutto i toni farseschi ma già nel 1932 Eduardo la ripropose con il suo titolo definitivo a Napoli, razionalizzando il numero di personaggi ed il testo in modo da bilanciare maggiormente il richiamo alle risate (tante) e la sottile analisi che le varie vicende suggeriscono. Una pièce magari non così nota quanto altre del maestro ma che ha avuto comunque fortuna sia in Italia che all’estero e di cui vi fu anche un felice adattamento per la televisione nei primi anni ’60. Questa sera al Piccolo ce l’ha riproposta la Compagnia di teatro di Luca De Filippo (la Elledieffe) che continua nella sua opera di mantenere vivo il “genio” della famiglia De Filippo. Una rilettura equilibrata, espressiva, che per questo coglie nel segno facendo divertire tutto il pubblico che ha ripetutamente sottolineato le scene con applausi.
Bravissimo Tony Laudadio che interpreta un Michele toccante e lucido nella sua pazzia, che talvolta diventa un po’ la pazzia che ognuno desidererebbe avere per poter dimenticare le fatiche di tutti i giorni. Bravissima anche Carolina Rosi nei panni di una Teresa allo stesso tempo solida e fragile, comunque sinceramente affezionata a quel fratello che “ritorna” e che vede a poco a poco ingigantire la sua incapacità ad adattarsi in una società di figuranti - che sempre recitano e mai esprimono il loro vero pensiero - fino a farlo ritornare in manicomio. Perfetto in questo senso il ripetuto duetto dialettico tra Michele e lo scapestrato Luigi Strada, interpretato magistralmente da Andrea Cioffi; quest’ultimo afferma più volte che “la vita è teatro, e il teatro è vita” scatenando in Michele il dubbio (o la certezza) che sia lui il pazzo che crede che la recita possa essere verità. Ma bravissimi tutti, ognuno perfetto nell’interpretazione della propria “maschera”. Semplice ma efficace la scenografia impreziosita da una illuminazione progettata in modo che la luce di scena sia proiettata come se venisse dalle porte finestre poste ai due lati del palco creando interessanti giochi di chiaroscuro.



Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 18 ottobre 2022.




DITEGLI SEMPRE DI SI'
di Eduardo De Filippo

con (in ordine di locandina)
Carolina Rosi
Tony Laudadio
Andrea Cioffi
Antonio D’Avino
Federica Altamura
Vincenzo Castellone
Nicola Di Pinto
Paola Fulciniti
Viola Forestiero
Vincenzo D'Amato
Gianni Cannavacciuolo
Boris De Paola

scene e luci Gianni Carluccio
costumi Francesca Livia Sartori

regia Roberto Andò

produzione Elledieffe
La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo
Fondazione Teatro della Toscana







Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi - M2 Lanza
Tel. 02 21126116

Orari:

martedì 18 ore 19.30
mercoledì 19 20.30
giovedì 20 19.30
venerdì 21  20.30
sabato 22 19.30
domenica 23 16.00
martedì 25 19.30
mercoledì 26  20.30
giovedì 27 19.30
venerdì 28  20.30


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