Un Bisio che non ti aspetti. Anzi no, il solito Bisio eclettico istrione, magnetico nel suo raccontare ma attento a non arrivare all’eccesso della risata sguaiata, giocando molto sull’ironia. Si dipinge addosso le parole di Francesco Piccolo – autore di “L’amica geniale” e sceneggiatore di Nanni Moretti e Marco Bellocchio tra gli altri - che attraverso i ricordi, gli amori, le disperazioni e le disavventure del personaggio ne fa un bilancio della vita che potrebbe assomigliare al bilancio di ognuno di noi.
Bisio lo fa in modo scherzoso, ovviamente, quasi familiare all’interno di una cornice scenica predisposta dal regista Giorgio Gallione che combina diversi elementi che aiutano attore e spettatore a scandire i diversi momenti della narrazione. Ecco, quindi, i cambi di scena eseguiti calando dal soffitto suppellettili evocative, ecco le molteplici televisioni – rigorosamente in bianco nero – che si accendono e spengono a comando ma soprattutto ecco la riuscitissima la scelta di sottolineare ed accompagnare le parole e le pause con due chitarre suonate dal vivo, che diventano protagoniste esse stesse nel creare la giusta atmosfera per l’immedesimazione del pubblico nel racconto e le canzoni che, come souvenir, chiamano all’appello i nostri ricordi insieme a quelli del personaggio. Ed ecco scorrere le immagini di una vita, la memoria delle cose fatte e non fatte, dette e non dette, degli amori di una notte o profondi e lunghi una vita, delle vittorie ma anche delle sconfitte… con quel pizzico di nostalgia di chi sente che oramai tutto è andato e non può essere cambiato. Sono state scelte prese ognuna sull’onda del momento e quindi tutte da rispettare, anche quando non sono state quelle giuste. Ci viene restituito il concetto di costruzione della vita, un lego interminabile di episodi-tasselli che si intrecciano: si sa cosa si vuole costruire (talvolta) ma si mettono anche mattoncini nei posti sbagliati (spesso) e tutti insieme si fissano indissolubilmente diventando le fondamenta dell’edificio che si sta costruendo. Esemplificatrice la frase che sgorga dall’autoanalisi del protagonista “alla fine ognuno di noi è fatto di un equilibrio finissimo di tutte le cose, belle o brutte; e ho imparato che – come i bastoncini dello shanghai – se tirassi via la cosa che meno mi piace della vita, se ne verrebbe via per sempre anche quella che mi piace di più”. Così nel mucchietto di bastoncini troviamo le difficoltà e le bizzarrie della relazione padri-figli, la ingannevole complicità tra una generazione che ha ancora dei sogni e vuole salvare il mondo e lo spontaneo ma trattenuto “col cazzo” di chi sta bene come sta, l’inconfessabile attrazione per la TV nazional-popolare, agognata oasi di serenità, il sentirsi “contro” anche con un montgomery blu e tifare per la squadra più debole per sperare in una apoteosi finale … tutto è materia del vivere, trattata con la giusta leggerezza affabulatoria. Riso e nostalgia per ritrovarci, attraverso le emozioni dei ricordi, all’esatto punto a cui siamo arrivati, ad un “qui e adesso” che ci sembra migliore di come pensavamo, perché emendato dal “senno di poi”: la bellezza dell’essere e dell’esserci per come si è. E comunque, in ogni caso, ci viene in soccorso il mantra della moglie, riportato dal protagonista, che si lascia tutto alle spalle con un salutare e liberatorio: “e che sarà mai!”. Ottimi la direzione di Gallione e il solito splendido “pifferaio magico” Bisio. Tanti gli applausi convinti per una performance coinvolgente.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 28 dicembre 2022.
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LA MIA VITA RACCONTATA MALE da Francesco Piccolo
regia Giorgio Gallione
con Claudio Bisio e i musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino
musiche Paolo Silvestri scene e costumi Guido Fiorato luci Aldo Mantovani
produzione Teatro Nazionale di Genova
Piccolo Teatro Strehler Largo Greppi - M2 Lanza Tel. 02 21126116
Orari:
mercoledì 28 dic. ore 20.30 giovedì 29 dic. ore 19.30 venerdì 30 dic. ore 20.30 sabato 31 dic. ore 18.30 martedì 3 gen. ore 19.30 mercoledì 4 gen. ore 20.30 giovedì 5 gen. ore 19.30 venerdì 6 gen. ore 16.00 sabato 7 gen. ore 19.30 domenica 8 gen. ore 16.00
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