Caro Chopin
Roma, Casina del Curato o di Raffaello, 22-23 luglio 2022

chopin sand

Semplicemente imperdibile questa deliziosa, romantica, elegante nonché brillante mise en espace, nell'esclusiva cornice della Casina del Curato o di Raffaello di Roma.
Una formula vincente, nell'ambito dell'iniziativa del Festival Raffaello per Roma, "Ritratti d'autore", quella escogitata e superbamente eseguita da Elisabetta de Palo e Riccardo Bàrbera (che ne ha curato anche la regia).
La loro (straordinaria) performance recitativa è stata sublimata da magiche atmosfere, regalate, per lo spettacolo, dalle sapienti dita del preparatissimo pianista Andrea Calvani.
Quest'ultimo (dal vivo) ha talvolta sottolineato, talaltra accompagnato, attraverso alcuni brani di Fryderyk Chopin, il racconto del tormentato rapporto tra il maestro e la prolifica scrittrice George Sand.
Una lettura scenica che sfiora il genio: attraverso l'indispensabile uso del leggio, che in questo caso diventa parzialmente coprotagonista della scena, i due attori hanno dato forma ad un racconto molto coinvolgente (raramente le biografie risultano esserlo) basato su una romanzata ricostruzione (fantasiosa ma redatta su basi documentali) di scambi epistolari dei protagonisti, sia mutui, che con i numerosi amici di entrambi (inclusi alcuni parenti).
Includendo, a volte, anche dei frammenti di narrazione - estratti da alcune confessioni da "Caro diario" (per Chopin) o da "Resoconti giornalieri" (per Sand) - il rendiconto delle loro intrigate vicende amorose si dipana con leggerezza e scintillante simpatia. Un dinamico gioco al rimpallo, quello tra i due attori, che molto spesso strappa la risata e che mai lascia calare la curva di attenzione del pubblico, il quale, anche grazie ad una sapiente suddivisione dei tempi scenici, viene deliziato dagli inserti musicali ad opera del romanticissimo (in ogni senso) repertorio ereditato dal genio polacco.
Ne esce fuori un ritratto un po' impietoso di Chopin, descritto (da Sand) come uomo gracile, malaticcio (era affetto da tisi), efebo, fragile, debole, indeciso, insicuro ed infine anche timido ma queste saranno proprio le caratteristiche che affascineranno e attrarranno Amantine Aurore Lucile Dupin (questo il vero nome che si cela dietro lo pseudonimo della scrittrice francese) ispirando in lei "una sorta di adorazione materna".
A parziale rivalsa della descrizione del compositore, si evince la qualità che lo porterà a scrivere le pietre miliari della storia della musica: un talento smisurato, addomesticato da una ricerca costante e maniacale della perfezione in ogni singola nota; la sua arte è intrisa da una poetica nostalgia, immersa in un melodioso mare, mosso da celestiali armonie. Le linee caratteriali della protagonista femminile, non sono affatto poste in secondo piano. Se ne traccia un profilo quasi diametralmente opposto, rispetto a quello del musicista: forte, decisa, tenace e caparbia, quasi "testosteronica" nei suoi atteggiamenti netti ed ostinatamente irriducibili; un vulcano di creatività in perenne attività (sua la capacità di sfornare un nuovo romanzo ogni mese), ella plasma la sua arte attraverso un contatto tattile, cinestetico, con la realtà che la circonda.
Interessante, a questo proposito, l'aneddoto (raccontato da entrambi) in cui lei sovente si accoccola sotto il pianoforte, mentre lui esegue i suoi brani, per sentire la sua musica e trarne quindi ispirazione, attraverso un canale comunicativo epidermico (le vibrazioni percepite dal suo corpo) e non solo limitatamente uditivo.
Come accade spesso nell' universo dei rapporti interpersonali, quella che pare essere una dinamica di attrazione basata su leggi della fisica: "gli opposti si attraggono", in un determinato momento, quasi a confutare la bontà sperimentale della legge stessa, questo magnetismo tende a scemare e più o meno gradualmente, ad esaurirsi. Ciò accade anche nel rapporto (effettivamente sui generis) che lega la coppia, che, forse prevedibilmente, si sfalda e i due si allontanano per non vedersi mai più, se non in un ultimo, fugace, casuale incontro, presso l'abitazione di una comune amica, la contessa Marlian. Amantine descriverà questo istante con una mesta frase di commiato: "Strinsi la sua mano tremante e ghiacciata. Volevo parlargli, lui scappò via".



Caro Chopin

Elisabetta De Palo: George Sand
Riccardo Bàrbera: Fryderyk Chopin e Franz Liszt
Andrea Calvani: al pianoforte

RegiaRiccardo Bàrbera

Casina del Curato o di Raffaello

Via Francesco Jacovacci, 25
00197 Roma
Telefono: 06 320 4715
Cellulare: 349 5705413
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www.circolodellapipa.it
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Apertura spazio biglietteria e servizio bar: ore 20.00
Spettacolo: ore 21.15
Posto unico intero: euro 18,00
Posto unico ridotto: euro 15,00
Abbonamento a 5 spettacoli: euro 50,00
Carnet a 5 ingressi: euro 70,00
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388 6977973
Per acquisti online: www.circolodellapipa.it

caro chopin


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