L'Albergo del Libero Scambio
Roma, Teatro 7 Off, 6-29 maggio 2022

"Se vuoi far ridere, prendi dei personaggi qualunque, mettili in una situazione drammatica e procura di osservarli da un'angolazione comica".

Questo è uno degli insegnamenti che Georges Feydeau, l'autore di questa frenetica pochade (scritta a quattro mani con Maurice Desvalliéres), impartiva a suo figlio Michel, in una lettera scritta di suo pugno, nella Parigi di fine ottocento.
E' questa forse, la sintesi più efficace per entrare nello spirito di questo suo lavoro, riadattato per adeguarlo ai tempi attuali, dal sapiente lavoro di Marco Zadra. Il regista e attore romano infatti, è riuscito non solo ad orchestrarlo ed interpretarlo con briosa e spumeggiante energia ma lo ha anche arricchito, rispetto alla versione originale, con intelligenti stratagemmi, improvvisi motteggi, argute suggestioni e buffissime ed esilaranti trovate da clown, rendendo più attuale questo simpaticissimo ma attempato (1894), Vaudeville.
Da sottolineare (nonché applaudire) la capacità di sorprendere con eclettici contrasti verbali tra la caricaturale impostazione degli altisonanti dialoghi borghesi e i guizzi dialettali (sottovoce ed a denti stretti) che, intervallando le varie battute (per tramite di una tempistica ed un ritmo a dir poco perfetti), hanno creato un'atmosfera colma di un'ilarità irresistibile: si ride davvero fino alle lacrime. La trascinante incisività di questo tipo di umorismo, si basa sulla contingenza del contesto in cui sono inseriti i personaggi. Gli attori sono liberi di esprimere tutta la propria fisicità, coadiuvati, in questo, da testi con battute brevi e rapide, che si sovrappongono in modo che possano essere anche fraintese ( con doppi sensi, iperboli ecc... ).
Difatti, gli artisti, attraverso dei movimenti scenici fibrillanti, confusionali, spesso con cadute, inciampi, uscite ed entrate di scena continue, il tutto corredato da buffe pantomime ed un ritmo controllatamente e studiatamente forsennato, inducono inevitabilmente lo spettatore alla risata. Il meccanismo, articolato, per mezzo del quale si porta l'ascoltatore a godere della comicità di questo genere di teatro, è bene ripeterlo,si fonda sulla gestione del ritmo.
Una "standing ovation" è doverosa per tutto il cast che ha calcato stasera il palcoscenico del "7 Off". Sembrava avessero un metronomo a disposizione! Davvero eccelsi nell'esecuzione dei tempi! La trama dell'opera (come lapalissianamente intuibile) risulta essere a questo punto, solo propedeutica all'interpretazione ma evidentemente, necessaria.
Tutto l'intreccio della storia è imperniato sulla "stanca coniugale" di due coppie di amici, i Pinglet e i Paillardin e sui tentativi fallimentari di tradimento reciproco. Le esilaranti vicende godono dapprima dell'ambientazione casalinga del Signor Pinglet e successivamente (notevole il cambio di scenografia operato dagli attori stessi, a "scena aperta", a ritmo di musica) si svolgono in un albergo dallo spirito licenziosamente vizioso: "l'albergo del libero scambio"; un hotel gestito con un'attitudine alternativa, in contrapposizione con quello che era il borghese ben pensare  della società tradizionalista (anche un po' limitatamente bigotta),  della
classe moyenne della Parigi dell'epoca.
In questo contesto si inseriscono: il Signor Pinglet con la Signora Paillardin, con l'intenzione di consumare una notte di passionale tradimento coniugale; la procace cameriera dei Pinglet che vorrebbe iniziare il maldestro nipote di Paillardin alle gioie dell'eros; il Signor Paillardin stesso che, in qualità di ispettore, occupa una delle stanze per indagare sulla millantata presenza di ectoplasmi dispettosi; Mathieu (con sua figlia Carolina), un balbuziente (ma solo in caso di pioggia) amico del Signor Pinglet, a cui viene assegnata la stessa stanza di Paillardin, grazie ad un malinteso tra il direttore dell' hotel e la sua factotum (verrà, suo malgrado, scambiato per un fantasma); l'esagitato direttore di questo "albergo dell'amore", con la sua cameriera tuttofare; la gendarmerie, che irrompe per una retata "alla buoncostume", nella persona del commissario Boucard; si avvicendano, quindi, arresti, scambi di persona e di identità, cauzioni, multe, scandali, scoperture di altarini, aperture di armadi con relativo corredo di scheletri, inganni e chi più ne ha più ne metta! Il terzo atto trova nuovamente lo scenario dell' abitazione dei Pinglet ed è qui che si dipana un susseguirsi disordinato ma davvero ilare di malintesi, sotterfugi, espedienti, stratagemmi, scuse, tranelli e simulazioni, che tra una risata tirata ed un'altra fragorosa, portano il pubblico ad assistere ad un finale a sorpresa.




Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 7 maggio 2022.

L'ALBERGO DEL LIBERO SCAMBIO

6 - 29 maggio

di Georges Feydeau

con:
Christian Galizia
Agnese Piccolomini
Francesco Stella
Alessia Palma
Francesco Raineri
Francesca Pausilli
Marco Spampy
Silvia De Vittorio
Antonio Stregapede
José de la Paz
Giulia Zadra


regia: Marco Zadra

Marco Zadra



Teatro 7 Off

Via Monte Senario 81
Telefono 06/92599854
Direttore: Adriano Bennicelli
Direttore artistico: Michele La Ginestra



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