Scritto da Andrea Marchegiani Sabato 07 Luglio 2012 16:58 Letto : 3437 volte
In questo disco, molto concentrato, si percepisce fortemente l’intenzione di creare una musica dirompente ed energica, asciutta dal punto di vista vocale, con particolare rilievo all’aspetto ritmico e ruvido del suono. La formula musicale riposa su di mix di elementi richiamanti la tradizione rock della scena di Detroit, assieme alla scelta di repentini cambi ritmici vigorisosi, accostabili con la dovuta cautela ai più noti Zeus!, con una formula decisamente più lineare, come nel brano di apertura “I’m Sick o nel granitico “Dark Blood”. Echi di sonorità più dolci, di Buckleiana memoria, sono facilmente individuabili in “Drunked Blind” ed in Behind The Scene”. Mentre pezzi come “Robot” e “Krock”, soddisferanno decisamente i palati musicali amanti la tradizione british, fino a sorprenderci con le morbide linee di basso di “Outlet Valve”, brano recante con sé venature doom. Ciò che si si può asserire con certezza, è che I Too Much Distress, con questo primo disco, mettono in luce un potenziale sonoro ben più ampio e deciso di quello sprigionato da un semplice duo, riuscendo ad ottenere brani orecchiabili, senza sfociare in movenze monotone, catturando l’attenzione dell’ascoltatore con ritmiche energiche ed interessanti. 70/100
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Stefano Serra: Batteria Anno: 2012 |