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Alessia D'Andrea


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Live Report di Pistoia Blues, Jethro Tull Live

- A&B -
Ciao Alessia, benvenuta sul nostro portale. Rompiamo subito il ghiaccio: Parlaci del tuo nuovo disco in uscita ad ottobre e delle tante collaborazioni eccellenti che lo circondano.
- Alessia D'Andrea -
Ciao Fabio e ciao artistsandbands.org! Ok, parliamo subito dell’album. Sono molto contenta di questo disco al quale sto lavorando da un paio di anni. Sai, non è mai facile “concentrare” in 10 canzoni quello che hai da dire con la tua musica. Sono davvero contenta che in questo progetto abbiano creduto diversi musicisti importanti, come Stephan Zeh (Lionel Richie, Phil Collins), Florian Opahle (Ian Anderson, Greg Lake), David Arch (Paul Mc Cartney, Robbie Williams), Steafan Hannigan (Bjork, Depeche Mode).

- A&B -
Nel 2004 hai inciso la cover dei Jethro Tull “Locomotive Breath” con tanto di Ian Anderson al flauto. Poi sei salita sul loro palco a Roma nel 2004 e di recente al Pistoia Blues. Quali sono i tuoi sentimenti verso questa storica band britannica?
- Alessia D'Andrea -
Io adoro i Jethro Tull! Ho amato la loro musica non appena li ho ascoltati per la prima volta: è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Per me sono una delle più originali band di tutti i tempi, dei veri innovatori. Puoi immaginare cosa abbia significato per me collaborare con Ian Anderson e adesso anche con Martin Barre e Doane Perry. E’ proprio vero che i grandi sono quelli più disponibili, quelli più aperti ad un dialogo musicale. Io sono onorata di ciò…mi fa ancora specie pensare che ho condiviso il palco ed un disco con quello strano ragazzo in palandrana che si agitava suonando il flauto su un piede solo! Che tempi favolosi!




- A&B -
Come ti sei avvicinata al canto? Quando eri bambina, qualche cantante ti ha fatto sobbalzare dalle sedia e decidere di prendere un microfono in mano?
- Alessia D'Andrea -
In realtà il canto è arrivato molto dopo…il mio primo amore è stato il pianoforte. Avevo quattro anni e ogni volta che potevo, correvo in salotto, salivo sul seggiolino del pianoforte (per me una montagna da scalare) ed iniziavo a riprodurre tutte le melodie che mi capitava di ascoltare: canzoni dei cartoni animati, musiche che “spuntavano” fuori dal giradischi dei miei. Era uno dei miei giochi preferiti.

- A&B -
Nonostante tu sia ancora giovanissima hai già vinto molti premi della critica come il Premio Mia Martini nel 1997 e quello della città di Recanati quattro anni dopo. Quali sono i tuoi obbiettivi per il futuro ?
- Alessia D'Andrea -
Sicuramente basta con i premi! Mi sono serviti tanto per capire la reazione del pubblico e delle giurie di qualità nei miei confronti, per acquistare sempre più fiducia nella mia musica, ma adesso ho bisogno che questo scambio avvenga tra me ed il pubblico: così, in modo naturale, senza filtri. Proprio l’altro giorno parlavo con un mio amico giornalista e si discuteva di come fosse ormai diventato uno sport nazionale quello di partecipare a tutti i premi della terra…poi per fare cosa? Collezionare? No, grazie a Dio, le mie “medaglie al valore” le ho già sudate! I riconoscimenti che cerco adesso sono quelli della gente!




- A&B -
Nel tuo curriculum c’è anche una partecipazione, abbastanza anomala alla trasmissione Sottovoce di Gigi Marzullo. Come è nata questa ospitata?
- Alessia D'Andrea -
Perché “anomala”? La puntata è stata registrata subito dopo la vittoria al “Premio Città di Recanati” (ora “Musicultura”), riconoscimento per la canzone d’autore in Italia. Ho conosciuto Marzullo in seguito a quella occasione e mi ha colpito la sua seria professionalità ed il suo metterte a proprio agio i suoi ospiti…è stata veramente una chiacchierata piacevole ed in relax.

- A&B -
All’inizio della tua carriera sembravi più incentrata verso una dance molto mainstream (“Baby I Love You”), oggi sembri rigenerata col rock. Evoluzione naturale ?
- Alessia D'Andrea -
“Baby I Love You”…si, te la ricordi? E’ un vecchio pezzo delle Ronettes, che poi hanno cantato anche i Ramones. Beh, in realtà non si tratta di un’evoluzione, bensì di un “passaggio”: io nasco “rock”, ma il progetto “Andrea” (quello di “Baby I Love You”) ha fatto parte di un cammino alternativo che mi ha dato grosse soddisfazioni in diversi paesi del mondo. Mi è sempre piaciuto sperimentare con la musica e se tra due anni rimanessi come adesso, non ne sarei felice.

- A&B -
A livello internazionale la domanda è scontata, ma tra gli artisti del nostro panorama, con chi ti piacerebbe collaborare ?
- Alessia D'Andrea -
Battiato, Zucchero. Come vedi anche qui due artisti completamente agli antipodi.

- A&B -
Alessia, per adesso è tutto, grazie mille. Lascia i lettori di artistsandbands.org con un buon proposito per il 2008.
- Alessia D'Andrea -
Io ringrazio voi! E’ stato un piacere parlare con te e speriamo sia piacevole anche per i “navigatori” di artistsandbands.org, leggere quest’intervista. Spero che questa seconda metà del 2008 sia ancora meglio della prima e spero anche di poter cantare e suonare la mia musica attraverso numerosi live anche in Italia.


 

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