Riparte la stagione teatrale al Parioli dopo un lungo periodo di stop
e lo fa con un classico del teatro politico universale: Mistero buffo, opera teatrale di Dario Fo. A darle vita, interpretando un giullare dei nostri giorni è l'eclettico Matthias Martelli. Mistero buffo, presentato per la prima volta nel 1969 come "giullarata popolare", è un insieme di monologhi di argomento biblico, narrati e contemporaneamente interpretati, ispirati a brani dei vangeli apocrifi o a racconti popolari, recitato in una lingua reinventata, fortemente onomatopeica, detta "gramelot", dove ogni suoni, parola o canto, insieme alla gestualità ed alla mimica, formano un insieme inestricabile, ma di fortissimo effetto scenico. Sul "nudo" palco (nessuna scenografia è presente) il protagonista, da solo, interpreta e narra le varie scene dell'opera. Le nozze di Cana, raccontate con una doppia versione dall'angelo e da un ubriaco; il miracolo della resurrezione di Lazzaro, ambientato nel cimitero dove il guardiano raccoglie i soldi per assistere allo spettacolo e accetta scommesse sulla sua riuscita; i primi miracoli di Gesù bambino quasi bullizzato dai compagni perchè "forestiero". Mistero buffo, in ogni tempo, è uno spettacolo straordinario ed anche questa messa in scena non si smentisce. I molti riferimenti alla politica attuale ed ai suoi personaggi (scoprendo che i tempi cambiano ma il potere è sempre una grossa attrattiva) rendono l'opera completamente calata nel presente, anche se scritta oltre 50 anni fa. Matthias Martelli ne offre un'interpretazione bellissima: i suoni, il linguaggio del corpo, il ritmo incalzante della narrazione, i tantissimi personaggi interpretati contemporaneamente cambiando voce, postura, espressione, tutto calibrato per rappresentare i sentimenti e le emozioni di un'opera tra il sacro e il profano, sospesa tra l'irriverenza e il sarcasmo proprio del popolo da cui trae origine. Certo oggi il significato di questo spettacolo non può essere quello degli anni '70 quando la lotta e la cultura popolare segnarono un'epoca, ma l'adattamento al presente è assolutamente coerente e lo spettatore può trovare nel racconto tanti aspetti della nostra attuale società e classe politica. Spettacolo da vedere, non solo per i nostalgici amanti delle opere dell'indimenticabile Dario Fo (a cui alla fine viene dedicato un tributo), ma anche per tutti coloro che amano la cultura del teatro, che apprezzano e riconoscono il bello in ogni sua espressione, appassionati dei classici e non. Mistero buffo resterà in scena al Teatro Parioli fino al 9 gennaio, proponendo anche una serata speciale per la notte del 31 dicembre. |
MISTERO BUFFO
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