Un tragico periodo della storia di Roma rivive sul palco del Teatro Trastevere: Resisti Mattè! è il disperato incoraggiamento a non mollare, a non lasciarsi sopraffare dallo sconforto o dalla paura.
Nel 1943, in una città martoriata dalla guerra, nel quartiere di San Lorenzo una famiglia non vuole arrendersi alla perdita della libertà. In particolare la giovane figlia Margherita desidera a tutti i costi dare il suo contributo alla causa partigiana e combattere al fianco del fratello Matteo. Spettacolo intenso e coinvolgente. Basato sul principio di un teatro povero, si dipana in un palco poco illuminato e con un arredamento essenziale: 4 sedie, mosse sapientemente dagli attori, fungono da mobilio, da barricate, da rifugio. L'atmosfera è cupa e le musiche e canzoni dell'epoca che accompagnano tutta la rappresentazione offrono un valido contributo alla comprensione del racconto, riuscendo a ricreare un triste momento della storia d'Italia. Intensa l'interpretazione dei giovani attori ed originale la scelta di "scollare" la persona dal ruolo recitato: il padre è interpretato da una donna, la madre è sicuramente troppo giovane per avere figli adulti. Nell'insieme però questi apparenti controsensi non disturbano l'opera che mantiene intatto il suo profondo significato e riesce appieno nella rievocazione degli avvenimenti narrati. Interessante la ricerca storica e la modalità con cui gli attori narrano gli accadimenti "uscendo" per brevi momenti dalla scena interpretata e, bucando la quarta parete, rivolgendosi direttamente al pubblico in sala. Spettacolo interessante, crudo e di impatto, con un finale triste, ma realistico. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 21 aprile 2023. |
Resisti Mattè! Teatro Trastevere |