Tre scapoli impenitenti ed una bambina piombata all’improvviso nelle loro vite. La celebre commedia di Coline Serreau, proposta in un delizioso film degli anni ottanta, ritrova vita e vivacità nello spettacolo teatrale riadattato dalla stessa autrice.
La storia è conosciuta: Pierre, Jacques e Michel sono tre giovani scapoloni, che dividono, tra feste e bagordi, lo stesso appartamento. La loro goliardica routine viene però interrotta dall’arrivo inatteso di una neonata, figlia di Jacques (temporaneamente assente per lavoro), di cui si dovranno occupare, non senza iniziali difficoltà, i due amici. Dopo i primi momenti di panico e grazie all’aiuto di alcune figure femminili (la portiera e la farmacista), i due improvvisati papà diventano esperti di bambini e si ritrovano, loro malgrado, ad accantonare, almeno per un po’, la dissennata vita condotta fino a quel momento. Il ritorno del padre della piccola Marie dall’oriente completa il quadretto dei tre papà alle prese con una bambina che riesce a conquistare il loro cuore. A rendere la rappresentazione più animata, l’autrice inserisce una storia di spaccio di droga, in cui i tre playboys si trovano coinvolti a loro insaputa e che genera una serie di equivoci e malintesi nei quali trovano spazio un commissario e due agenti di polizia, nonchè un bizzarro spacciatore albanese davvero esilarante.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 9 gennaio 2024.
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Tre uomini e una culla di Coline Serreau con Giorgio Lupano Gabriele Pignotta Attilio Fontana Fabio Avaro Carlotta Rondana Malvina Ruggiano regia di Gabriele Pignotta Traduzione Marco M. Casazza Adattamento teatrale Coline Serreau e Samuel Tasinaje dal film omonimo di Coline Serreau Aiuto regia Alessandro Marverti Scene Matteo Soltanto Costumi Silvia Frattolillo Luci Eva Bruno Produzione a. ArtistiAssociati. Teatro Manzoni |