Mein Kampf
Milano, Piccolo Teatro Strehler, dal 08 al 27 ottobre 2024

Il 1924 segna la nascita di Mein Kampf, il saggio autobiografico nel quale viene espressa l'ideologia del nazismo. Dopo la morte di Hitler i diritti del suo libro divennero proprietà dello stato della Baviera che mai ne autorizzò la pubblicazione in Germania. Allo scadere dei diritti d'autore nel 2015, venne pubblicata una nuova edizione commentata, la prima ad essere autorizzata per quest'opera dal 1945.
Attoniti assistiamo alla minuziosa rappresentazione della nascita, incubazione e gestazione del totalitarismo nazionalsocialista.
Un'iridescente rampa romboidale, che ci riporta idealmente alla "Biblioteca vuota" nella Bebelplatz di Berlino, popola l'intero palcoscenico all'interno del quale il progressivo incalzante logorio del monologo si dipana incessantemente fino all'ineludibile epilogo.
E' la sera del 10 maggio 1933, a soli quattro mesi dall'ascesa al potere di Adolf Hitler, in OpernplatzEmil Erich Kastner, lo scrittore, sceneggiatore e poeta tedesco, famoso autore di racconti per bambini, abile a catturare l'attenzione degli astanti leggendo le sue stesse narrazioni in biblioteche o librerie, è sadicamente  chiamato e costretto al ruolo di inerme osservatore al cospetto della truculenta intenzione distruttiva che prenderà corpo attraverso il Bücherverbrennungen: il rogo di venticinquemila libri non corrispondenti all'ideologia del Terzo Reich
Arsero, come azione di proselitismo promossa dall'Associazione Nazionalsocialista degli Studenti Tedeschi, sotto il patrocinio del ministro della propaganda Joseph Goebbels, le opere di Karl Marx, Bertolt Brecht, Thomas Mann, Joseph Roth, Theodor W. Adorno, Walter Benjamin, Herbert Marcuse, Ludwig Wittgenstein, Hannah Arendt, Edith Stein, Max Weber, Erich Fromm e dello stesso Kastner che, a differenza di molti altri letterati, in patria rimase, censurato dalla dittatura, sofferente e mai assoggettato. 
Il flashback subitaneo ci trascina vorticosamente a ritroso nella linea del tempo, costringendoci ad osservare in quadridimensionalità vertiginosa, la genesi di una ossessione compulsiva mostruosa. Un viaggio introspettivo turbolento e nefasto nei meandri più oscuri dell'animo umano, quelli dell'uomo che divenne il dittatore più enigmatico e a tratti affascinante del XIX secolo, il Führer della Germania dal 1934 al 1945.
Stefano Massini, eccellente attore e drammaturgo, pubblica, nell'aprile di quest'anno, una versione dell'opera rigenerata e trasformata da prodigiosi enzimi digestivi artistici, di cui consiglio caldamente l'acquisto.
Adamantina l'interpretazione del monologhista, straordinario nel far emergere dalle sue stesse viscere inconsce, gli archetipi junghiani attraverso i protagonisti della storia del '900
Applausi a scena aperta.
Eccellente!


La presente recensione si riferisce allo spettacolo dell'11 ottobre 2024


Mein Kampf
di e con Stefano Massini
da Adolf Hitler
scene Paolo Di Benedetto
luci Manuel Frenda
costumi Micol Joanka Medda
ambienti sonori Andrea Baggio
produzione Teatro Stabile di Bolzano,
Piccolo Teatro di Milano
Teatro d’Europa in collaborazione con
Fondazione Teatro della Toscana

Cento anni ci separano dal 1924, anno di nascita di Mein Kampf. Otto dal 2016, quando la Germania ne consentì la ripubblicazione, ritenendo che solo la conoscenza potesse evitare il ripetersi della catastrofe.
Per anni Stefano Massini ha lavorato incrociando i testi di tutti i comizi del Führer con la prima stesura del libro-manifesto dettato dal giovane Hitler nella cella del carcere di Landsberg.
Oggi consegna al palcoscenico uno spettacolo in cui Mein Kampf emerge in tutta la sua sconcertante portata, paranoica autobiografia di un invasato, convinto di poter sublimare le proprie frustrazioni in un progetto politico rivoluzionario e delirante.
Dal primato della razza all’apoteosi del condottiero, alla febbre per la propaganda, va in scena l’impalcatura del nazionalsocialismo, offerto senza filtri da Massini con lo stile ossessivo, barocco ed enfatico del testo originario, in un millimetrico studio teatrale di ritmi, toni e affondi verbali del dittatore: perché la comprensione del meccanismo è l’unico antidoto al suo replicarsi (fonte: comunicato stampa).




Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi, 1,
20121 Milano
Tel: 02 21126116
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

ORARIO SPETTACOLI:
domenica ore 16:00
martedì e sabato ore 19:30
mercoledì e venerdì ore 20:30


Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.