Un adattamento moderno per una storia del 1200: un ardito esperimento che l’autore e regista dell’opera Pino Cormani mette in scena, per la prima volta, nello spettacolo rievocativo della vita del Santo di Assisi.
La storia di Francesco e la sua ribellione trasportata nei nostri giorni, lasciando inalterato il filo conduttore di tutta l’esistenza del “poverello”: la sua incrollabile fede. Sul palcoscenico si muovono a ricreare flash della vita di Francesco undici (quasi tutti) giovani attori. Forte è il messaggio che lo spettacolo vuole mandare, soprattutto ai ragazzi: la santità è raggiungibile se con tale termine si intende la capacità di abbandonare l’egoismo e l’odio e vivere una vita dove la libertà non è prevaricazione, ma rispetto. Lo spettacolo è interessante per la sua accurata ricostruzione storica ma con una ambientazione moderna: attuali sono gli abiti indossati dagli attori, contemporanee sono le abitudini (discoteca, aperitivo), soprattutto con riferimento all’uso della tecnologia (il cellulare, nella prima parte della rappresentazione è imperante!). Anche il linguaggio è moderno, veloce, tipico dei giovani benestanti che mettono il divertimento davanti a tutto. Ma nel corso dello spettacolo le modalità espressive cambiano e si evolvono quasi in poesia, riprendendo le citazioni di Francesco e le sue scritture. Così come cambiano le espressioni sui volti dei giovani interpreti, soprattutto il viso del protagonista che quasi modifica i suoi tratti illuminandoli di una luce quasi eterea nel momento in cui abbraccia la fede e sceglie di vivere alla lettera il Vangelo. I ritmi della recitazione sono sostenuti anche se tra le continue entrate ed uscita di scena dei personaggi (necessarie per dare continuità agli eventi narrati) si generano momenti di pausa che, comunque, la musica riesce a colmare. Originale la scelta della scenografia, definita dallo stesso regista “una scatola nera”: solo pochi elementi che entrano ed escono, scarna per lasciare posto alle movenze degli attori che non solo sfruttano totalmente lo spazio del palco, ma spesso scendono in platea per spostare la scena in un ambiente differente e maggiormente inclusivo per il pubblico. Un solo elemento può essere considerato tradizionale: la riproduzione dei ruderi della chiesetta di San Damiano, ad Assisi, primo ritrovo e rifugio dei frati. “La storia di un uomo chiamato: Francesco” è certamente un'esperienza teatrale particolare. Coinvolgente per le tematiche ed emozionante per la rievocazione storica. Una riflessione su valori come la semplicità e la bontà d’animo che nella società moderna tendono ad essere sottovalutati.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 3 maggio 2024. |
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Produzione Compagnia IL CILINDRO
presenta
“La storia di un uomo chiamato: FRANCESCO”
scritto e diretto da PINO CORMANI
con ANDREA LINTOZZI ARIANNA CICCI RICCARDO D’ALESSANDRO PIERANGELO MENCI RICCARDO ALEMANNI PATRIZIA NICOLINI PINO CORMANI ALESSANDRO PACE ALESSANDRO GISSI EMILIANO PALETTI LAURA DE SIMONE
Per la prima volta viene portato in scena a Roma lo spettacolo, scritto e diretto da Pino Cormani, “La storia di un uomo chiamato: FRANCESCO”, ispirato alla storia di San Francesco di Assisi. Si ripercorre la vita di Francesco in un adattamento moderno, ambientato ai giorni nostri. Si racconta la capacità di rinuncia per abbracciare qualcosa di più importante. In un mondo avvolto da muri di egoismo, violenze, soprusi, ricerca del successo ad ogni costo, la vita di Francesco ci comunica che “le cose semplici sono le più belle”. Si assapora la sua gioia, ma anche il duro cammino che lo ha portato poi ad elevarsi. Non è una strada facile, ma lui ci dimostra che è possibile abbracciare, almeno in parte, un modo di vivere più semplice e significativo. (Fonte: comunicato stampa)
Teatro San Raffaele Via di S. Raffaele, 6 Roma informazioni e prenotazioni Telefono: 06.45447585 – 331 6886129 – 3484032139 E-mail:
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Prezzo biglietto da 15 € a 10 € Info su www.teatrosanraffaele.it
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