Space Opera
Roma, Planetario, 30 luglio 2024

Dopo anni di chiusura, nel 2022 il Planetario di Roma è stato riaperto al pubblico. Imponenti le opere di ristrutturazione poste in atto con una totale riqualificazione del suo apparato tecnologico. Una cupola di 14 metri e 98 posti a sedere lo rendono un palcoscenico unico per entrare letteralmente nei misteri dello spazio.

Il Planetario propone diversi spettacoli ideati per avvicinare il pubblico giovane e non, ai misteri ed alle scoperte che riguardano il cosmo. Per realizzare questo si avvale di un gruppo di lavoro dotato di competenze non solo astrologiche, ma anche nel settore teatrale e radiofonico, tutte abilità che hanno nutrito il linguaggio utilizzato per le performance. Oggi è proprio questa la caratteristica distintiva del Planetario di Roma rispetto ad altri presenti in Italia o all’estero, la possibilità di offrire spettacoli che oltre ad una consistente base scientifica, permettono di rimanere assorbiti, in un ambiente estremamente gradevole, dalle sonorità e dalle immagini proiettate a 360 gradi per un’esperienza completamente immersiva.
"Space opera", unico format non autoprodotto e confezionato che viene proiettato al Planetario di Roma, è un viaggio interplanetario sulle note della suite “Op.32: The Planets” di Gustav Holst, che aggancia perfettamente la particolare impostazione pensata per lo spettacolo: la scienza (che non ha limiti, né confini geografici) si sposa alla musica e si ricollega alle divinità mitologiche ed alle opere pittoriche e scultoree dei classici greci e romani. Un mix di storia, cultura, scoperte scientifiche ed immaginazione, proiettato verso orizzonti neanche troppo lontani.
Gli spettatori, comodamente sdraiati sulle avvolgenti poltrone reclinabili che consentono una visione totale della cupola, vengono metaforicamente fatti entrare in una astronave aliena che decolla per visitare il sistema solare. In questo affascinate viaggio si scoprono corpi celesti, pianeti, stelle in un percorso che procedere per “tappe cosmiche” alla scoperta dell’universo fino ad ora conosciuto. La voce narrante accompagna in questa esperienza, spiegando come le sonde spaziali esplorino il nostro sistema solare per cercare altra vita o per comprendere le caratteristiche del suolo e dell’atmosfera.
Quaranta minuti di spettacolo durante il quale si è trasportati in un’altra dimensione per comprendere i segreti del cosmo spiegati dalla scienza, ma anche per capire le grandi civiltà del passato che osservando lo spazio (spesso ad occhio nudo) ne hanno ipotizzato forme e dimensioni, decifrato i significati reconditi associandoli alle loro divinità celesti e tramandato ai nostri giorni i nomi dei pianeti e degli Dei, indissolubilmente legati in un connubio dove la fede e la scienza si connettono in un universo ancora da scoprire.
Il Planetario, in questo suo intento didattico/spettacolare, propone tutto l’anno spettacoli informativi adatti certamente per un pubblico giovane, ma anche estremamente interessanti per spettatori più adulti. Il programma è consultabile sul sito del planetario: www.planetarioroma.it












Space opera
Un viaggio interplanetario con una visuale a 360°
interamente basato sulle note della suite
“Op.32: The Planets” di Gustav Holst.

Il ritrovamento di un disco volante nel sottosuolo permette agli spettatori di diventare passeggeri di un’astronave aliena e decollare dalla Terra per visitare l’intero sistema solare giocando con i concetti di Spazio e Tempo. L’astronave è dotata di una finestra panoramica circolare che mostra i corpi celesti durante il viaggio, richiedendo una partecipazione attiva del pubblico, mentre si procede per “tappe cosmiche” e “corridoi interplanetari”, accompagnati dalla voce di Ottavia Piccolo (celebre doppiatrice della Principessa Leila in “Star Wars”).

Gli spettacoli dal vivo 
Se il cervello del Planetario è la sua raffinata e avanzata tecnologia, la sua anima è un team appassionato, che conta un astronomo, due astrofisici e un geologo. Gabriele Catanzaro, uno dei curatori scientifici del Planetario con un’esperienza ventennale, spiega: “Abbiamo un database costantemente aggiornato con le ultime scoperte provenienti da enti e istituti di ricerca, da cui selezioniamo di volta in volta immagini per creare tutte le possibili ambientazioni. E’ come possedere un grande cappello magico da cui estrarre e dirigere, come fa un regista, gli attori che nel nostro caso sono corpi celesti, come i pianeti e le stelle”.

Planetario
Piazza Giovanni Agnelli, 10
Roma - Tel. 060608
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