Scritto da Gianluca Livi Domenica 15 Ottobre 2023 08:40 Letto : 773 volte
Da noi già largamente apprezzata sia al Teatro Manzoni, durante l'aprile scorso (nella pièce "La finta ammalata"), sia in altri compagini teatrali capitoline (come il Teatro Golden e il Teatro Marconi), Miriam Mesturino interpreta un personaggio brioso e spumeggiante, sublimato anche da un Sergio Muniz intelligentemente indirizzato verso il ruolo di sua solida e garbata spalla. A latere della coppia, si collocano quattro attori complementari che contribuiscono a movimentare il palco incarnando riuscitissimi soggetti, ciascuno tipizzato da una personalità borderline: la terremotante nevrotica Valentina Maselli, la psicopatica bipolare Maria Cristina Gionta, lo spietato giornalista d'inchiesta Giuseppe Renzo, il pignolo ma distratto investigatore Luca Negroni. Ciò che scaturisce da questo pot-pourri attoriale è una pièce allegra e frizzante nel corso della quale vengono ironicamente toccati argomenti scabrosi, come il sesso, il tradimento, la scena del delitto, sempre con pungente senso del sarcasmo e della parodia, ma mai infrangendo completamente il muro del politicamente corretto. In alcune occasioni, peraltro, si apprezzano alcune incursioni in territorio farsesco, grazie ad una regia capace e attenta, nonché caricaturale, per merito delle capacità interpretative dei citati Maselli, Gionta e Negroni. Un uso contenuto del turpiloquio e la capacità di gestire con garbo alcune piccole allusioni e doppi sensi a sfondo sessuale, rendono quest'opera adatta anche un pubblico di adolescenti, pur accompagnato. Questa recensione di riferisce alla rappresentazione del 14 ottobre 2023. |
C’È UN CADAVERE IN GIARDINO
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