Torna in scena “Se devi dire una bugia, dilla grossa”, opera brillante scritta da Ray Cooney, divisa in due atti. Questa nuova edizione rappresenta anche un'occasione celebrativa, doverosamente commemorando i cento anni della nascita di Pietro Garinei, che per primo la portò sul suolo Nazionale.
10 attori e una scenografia piuttosto magniloquente - caratterizzata da un palco stratificato e girevole, analogo a quello originario (che alterna, in maniera repentina, tre differenti ambienti di un albergo: la hall e due camere da letto) - fanno da sfondo a numerosi stratagemmi narrativi e scenografici: il gioco delle porte, contraddistinto anche dalla chiusura rumorosa delle stesse, fornisce un'andatura piuttosto ritmata; il susseguirsi di bugie, per alcuni semplici equivoci, per altri veri e propri pretesti ingannevoli, spesso macroscopicamente maldestri, assicura la necessaria componente di suspence; l'immancabile presenza di qualche paradosso, specie quando i protagonisti cercano di concretizzare reiterati tentativi di gestire l'ingestibile, alimenta la componente ilare, quasi sempre a vocazione surreale. Questi elementi danno vita ad una farsa godibilissima, nella quale gli attori si scambiano vestizioni e svestizioni veloci, ardori furtivi, malintesi imbarazzanti, entrate ed uscite ad effetto, talvolta anche rocambolesche (ad opera di Marco Todisco e Sebastiano Colla). La scelta dei personaggi ci pare azzeccata: Paola Quattrini è perfetta nell'interpretare la moglie ingenua che, all'occorrenza, sa anche vestire i panni di inaspettata predatrice sessuale; stupisce la capacità di Nini Salerno e Paola Barale di rappresentare con naturalezza l'austerità di un direttore di sala piuttosto intransigente e la suadenza persuasiva di un'amante focosa ma non frivola; impossibile, poi, parlare singolarmente di Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti: il livello raggiunto da coppie storiche come Totò e Peppino, Walter Chiari e Carlo Campanini, Paolo Villaggio e Luigi Schroeder - giusto per citarne una manciata - è oggettivamente inarrivabile per chiunque, ma questi due vantano una capacità unica, manifestando la rara abilità di palleggiarsi reciprocamente il ruolo di spalla l'uno dell'altro, a volte in maniera repentina e sempre con invariato effetto strategico (una particolarità non da poco, quest'ultima, che infatti non fu mai concretizzata da alcuna delle coppie blasonate sopra menzionate). Sullo sfondo della compagine siffatta, la intelligente regia spinge a maturare riflessioni non scontate sul tradimento coniugale, sulla inevitabile componente viziosa che tipizza certa politica spiccia, sulla frivolezza di giovamenti estemporanei che, purtroppo, muoiono con la stessa velocità con cui nascono.
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SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA dal 16/03/2022 al 27/03/2022
Antonio Catania Gianluca Ramazzotti Paola Quattrini Nini Salerno Paola Barale Cristina Fondi Marco Todisco Sebastiano Colla Sara Adami laria Canalini
due atti di Ray Cooney versione italiana di Iaia Fiastri scene originali di Terry Parsons riprese da Marco Pupin costumi Silvia Morucci disegno luci Giuseppe Filipponio regia originale di PIETRO GARINEI nuova messa in scena di LUIGI RUSSO
TEATRO QUIRINO/VITTORIO GASSMAN Via vergini, 7 ROMA tel: 06 6794585
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La biglietteria è aperta con orario continuato dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 18.00, la domenica dalle 12.00 alle 18.00.
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