Tenero e travolgente l'originale spettacolo che uno strepitoso Claudio Casadio porta in scena al Teatro Quirino.
Dopo trent'anni vissuti internato in un manicomio "l'Oreste" ha ancora voglia di sognare, cantare, dipingere, credere nel futuro e sperare di "riavvolgere il nastro della sua vita" per poter cancellare le tante tragedie che lo hanno visto protagonista. Lunghi anni di una vita segnata dalla disperazione raccontati in una rappresentazione di profonda umanità che non può lasciare indifferenti gli spettatori. Claudio Casadio incarna Oreste in modo stupefacente, ogni parola, ogni movimento o atteggiamento sono perfetti ed in totale sincronia con le immagini ed i dialoghi che provengono dallo schermo posto in fondo al palco. La particolarità dell'opera, infatti, si riscontra anche nelle immagini proiettate sulla scena a rappresentare tutti i personaggi, immaginari e non, con cui Oreste dialoga, si arrabbia, interagisce in un continuo movimento che non lascia spazio a pause o a momenti meno coinvolgenti. L'opera è appagante seppure nella sua tragicità, strappa qualche sorriso pur trattando il tema della follia e della disperazione, è avvincente per ciò che viene raccontato e per le modalità della narrazione che intreccia la prorompetente prestazione del protagonista alla grafica ed ai fumetti di Andrea Bruno, che scorrono sullo schermo. Potente la scrittura di Francesco Niccolini, capace di raccontare il dramma della vita nella sua crudezza, ma lasciando affiorare un momento di redenzione (o disperazione) che solo il finale rende palese. L'Oreste non è solo un monologo, ma un mix di perfetta recitazione, avvincente drammaturgia, capacità grafiche, sincronismo derivante da una accuratissima regia, il tutto coronato da un discreto ma significativo utilizzo del dialetto che riesce a donare, qualora ce ne fosse stato bisogno, un ulteriore tocco di umanità alla storia. Una dimostrazione di ottimo teatro che riesce a colmare il velo di tristezza che un racconto così toccante fa scivolare nell'animo. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 5 maggio 2023. |
L'Oreste TEATRO QUIRINO/VITTORIO GASSMAN |