La madre di Eva
Roma, Teatro Parioli, 27-28 marzo 2023

Ispirata al libro omonimo di Silvia Ferreri, quest'opera è oltremodo interessante, e per più di un motivo. Dal punto di vista squisitamente concettuale, affronta il percorso di transizione da un sesso all'altro. L'approccio alla specifica tematica è oltremodo stratificato: non è soltanto cambio di genere, è cambio di genere di un minore, circostanza che cambia i connotati della questione, con implicazioni afferenti ai diritti dell'infanzia e dell'adolescenza; alla parziale capacità di intendere di chi si trova in una età superiore ai 14 anni, ma inferiore ai 18; al bullismo nelle scuole; ai rapporti con i vicini di casa.
Il tutto, inizialmente, è visto con gli occhi di una madre, in una sorta di iniziale monologo ove, tuttavia, si inserisce gradualmente anche il diretto interessato, con incursioni crescenti, che prima paiono espresse quasi in termini di mera comparsata, poi assumono l'identità propria del co-protagonista.
Bryan Ceotto, attore realmente transgender, esprime una innegabile capacità recitativa, palesando particolare abilità nel porsi, nei rapporti con la madre, in termini che paiono demolire il legame genitore/figlio - stante il suo approccio assai diretto, talvolta duro,
sul piano verbale, gestuale e posturale - ma che in realtà nascondono un sentimento innato che ritorna, improvviso, in tutta la sua delicatezza (segnatamente, in sala operatoria, pochi attimi prima dell'anestesia).
Da par suo, Stefania Rocca è particolarmente abile nella difficile gestione di un personaggio che apparentemente esprime insensibilità e distacco nei confronti del dramma vissuto dalla figlia, in realtà nasconde impreparazione ed impotenza nella gestione del proprio disagio interiore.
Capace di colpire gli astanti con veemenza, questo incredibile connubio attoriale è sublimato da una scenografia a dir poco avveniristica, costituita da un maxischermo posto in corrispondenza della quarta parete ove vengono proiettati ricordi passati, impreziositi da una moltitudine di attori (il padre, la bambina protagonista, una sua compagna di giochi, il nonno, la psicologa, il medico, l'avvocato, alcune madri). Il pannello, peraltro, presenta i bordi con colorazioni
di volta in volta differente, cosa che permette l'indirizzamento del focus attenzionale ora su un lato del palco, ora sull'altro (se ci è permesso un umile consiglio, lo specchio obliquo posto sullo sfondo costituisce elemento di disturbo: da un lato unisce in maniera innaturale quanto proiettato sul maxischermo a quanto effettuato sul palco, pur in termini riflessi; dall'altro permette di scorgere, talvolta anche in maniera nitida, quanto concretizzato dai tecnici, ad esempio quando spostando tende o pannelli). 
Piuttosto perplessi, ci chiediamo come sia possibile che a Roma, un'opera così ricca di talento recitativo e di tematiche profonde, sia spalmata soltanto su due date.




La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 27 marzo 2023.



LA MADRE DI EVA

con
Stefania Rocca
Bryan Ceotto

dal romanzo di Silvia Ferreri (NEO Edizioni)

Adattamento e Regia di Stefania Rocca
Consulenza Artistica di Luciano Melchionna
Musiche Luca Maria Baldini
Produzione Stage Entertainment/Enfi Teatro/Oraone Production



Il Parioli
via G. Borsi 20
Roma

tel.065434851

Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

www.ilparioli.it


Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.