La trasposizione teatrale di un film, soprattutto se tanto famoso e di successo, non è mai semplice: si rischia di perdere molto nei contenuti e di deludere le aspettative dello spettatore.
Nella pièce Quasi amici, in scena fino al 26 febbraio al Teatro Parioli, questo pericolo è totalmente scongiurato. L'adattamento teatrale, infatti, non toglie nulla alla versione cinematografica, anzi ne amplifica le emozioni ed i sentimenti permettendo di gustare appieno ogni attimo ed ogni avvenimento proposto. La storia è conosciuta, ma in questo adattamento, pur rimanendo inalterati i ruoli dei due protagonisti e gli episodi più significativi, l'ambientazione è in Italia (accorgimento che consente di "sfruttare" appieno la cadenza toscana di Paolo Ruffni) e gli eventi della scrittura cinematografica sono alterati di sequenza (la storia non viene raccontata tramite un'analessi). Il risultato è uno spettacolo ben costruito che, pur spostandosi continuamente da una scena all'atra, riesce a donare continuità a tutta la narrazione, complice la scenografia composta unicamente da due rampe che consentono di lasciare libero il palco per gli spostamenti con la carrozzina. La rappresentazione riesce a rispecchiare perfettamente il crescendo del rapporto tra Filippo e Driss, i due attori sono assolutamente a loro agio e si completano l'uno con l'altro, dimostrando totale sintonia. Paolo Ruffini è totalmente immerso nel ruolo di "scansafatiche" che vive col sussidio statale pur di non lavorare, Massimo Ghini, anche nella sua immobilità fisica, riesce ad avere una potente forza comunicativa. Entrambi dimostrano appieno la loro capacità di fare ironia: molto sottile ed elegante quella di Ghini, quasi sfrontata quella di Ruffini. Quasi amici è un perfetto equilibrio tra comicità, tristezza, compassione, riscatto: un inno alla vita; ed in questo va premiata la capacità del regista Alberto Ferrari di riuscire a trattare temi come la disabilità, l'emarginazione, il disagio sociale, con la leggerezza che contraddistingue tutta l'opera e che diventa il filo conduttore del racconto. Due ore ininterrotte di divertimento e di riflessione. Uno spettacolo che esalta l'importante valore dell'amicizia senza tralasciare quello, altrettanto fondamentale, dell'amore declinato in tutte le sue variabili. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 15 febbraio 2023. |
QUASI AMICI Teatro Parioli |