L'idea di base è a dir poco geniale: far interagire personaggi di fantasia come Vegeta (Dragon Ball), Marshall Eriksen (How I Met Your Mother), o realmente esistenti, come il cuoco Gordon Ramsay, con l'uomo che li doppia sul piccolo schermo nazionale. Lui è Gianluca Iacono, enfatica voce anche di innumerevoli attori (da Heath Ledger a Joaquin Phoenix, passando per Gerard Butler, Scott Speedman, Dolph Lundgren), qui impegnato nella demolizione della sua nemesi Vegeta, a suo dire esasperante. Stanco di essere immancabilmente identificato con il soggetto da lui interpretato, il doppiatore vive con quest'ultimo un rapporto di scontro, ponendosi pertanto quesiti di stampo esistenziale e maturando la decisione di porre fine al tormento interiore ricorrendo all'estrema soluzione. Questo format ha efficacemente esordito su Youtube, in forma di brevi episodi (qui il primo capitolo: "La mia Bulmaaaa!") ed ha funzionato perfettamente: proposto in una chiave parodistico/surreale, il meccanismo è piaciuto (e piace tutt'ora), anche grazie ad un'animazione amatoriale perfettamente in bilico tra efficace realtà trash e gustosa compagine a vocazione nerd. Ma entrare nell'alveo teatrale è altra cosa: la gestione del palco e l'interazione attore/pubblico sono questioni assai complesse. E se da un lato è stata chiaramente attenzionata la sincronizzazione tra immagini, attore e voci registrate, dall'altro paiono assenti studio e pianificazione di battute e tempi comici. Ed infatti, a parte una manciata di adolescenti che se la spassa allegramente ad ogni parolaccia pronunciata, il pubblico non ride, a stento sorride, una castrazione importante per uno spettacolo in origine pensato per offrire uno spaccato di comicità alternativa. E' il caso, a modesto parare di chi scrive, di affidarsi ad un professionista navigato, per ciò che afferisce alla scrittura del copione, possibilmente attinto dalla stand-up comedy. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 4 febbraio 2023. |
VEGETA È MORTO E L'HO UCCISO IO |