Quattro piccole storie-non-importanti di donne-non-memorabili. Il punto è che quelle storie non sono importanti per gli altri, ma per quelle quattro piccole donne di oggi sì. Eppure, non riescono a uscire fuori dal monologo interiore.
Sono state scritte sulle pagine del diario, non sono da condividere, neanche con le amiche, o le sorelle, o le mamme. Le cicatrici della diseducazione sentimentale rimarranno per sempre sulle loro anime giovani o giovanissime. Così una ragazzina ancora bimba nel cuore, nata per amare il suo bellissimo marito, deve subire lo sconcio irreparabile dei suoi sogni perfetti. Una festa di “ragazzi grandi”, lui le concede la sua attenzione; un bacio inatteso e non voluto e “una domanda dalla puzza tremenda”. Mai più tornerà il primo bacio, né il primo anello. Anche questo è uno stupro. C’è poi una giovane che ha tutto per attirare gli uomini. Lei però non è interessata. Non che non le interessi il sesso. È che proprio non le interessa entrare in relazione con l’altro. Ha lasciato sfuggire tra le dita l’unico “altro” possibile. E così rimarrà gelata per sempre in una precoce menopausa dei sentimenti. Una carezza ad un abito appeso e sul palcoscenico ci raggiunge una ragazza in piena tempesta adolescenziale: “cuore acerbo” e “cervellino idiota”. Ha puntato tutto su questo amore; ha creduto di potersi abbandonare fiduciosamente all’altro, di potersi fondere e annullare nell’altro. Poi l’inevitabile catastrofe: è tutto finito. Lui ha ancora degli amici con cui uscire. Lei vuole solo prendersi a schiaffi e morire. Ultimo cambio di personaggio. “Scusa il ritardo, c’era traffico in testa”, una di quelle coincidenze che ti cambiano per sempre. Il PC del mio amore è aperto su un video porno. Evidentemente è lei a piacergli di più. Sesso? Amore? Che importa: devo trasformarmi nell’oggetto del suo desiderio. Devo diventare desiderabile per tutti. Devo diventare più bella ai miei occhi e per riuscirci non c’è un prezzo troppo alto da pagare. Sono intrappolata per sempre nel mio burqa occidentale. Sono piccole storie semplici quelle che Sara Bosi mette in scena. La semplicità è però un’arte molto difficile. Dei quattro bozzetti quello più riuscito è l’adolescente in tempesta, forse per la totale coerenza tra linguaggio e personaggio. La mia preferita è però la prima storia, quella del bacio sporcato, forse delle quattro la più intensa nella sua silenziosa disperazione. Tuttavia, ho trovato troppo bambinesco il registro recitativo scelto dall'interprete per mostrarci come una vera tragedia si sia consumata senza che la giovanissima vittima sia capace di ammetterlo. Sara Bosi è una giovane attrice e autrice. La aspettiamo ad una seconda prova.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 9 dicembre 2022
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Darling dal 9/12/2022 al 22/12/2022
di e con Sara Bosi
cura ai movimenti e alla coreografia Carlotta Bruni supervisione artistica Pierfrancesco Favino
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo in collaborazione con Scuola di formazione del mestiere dell'attore - L'Oltrarno
TEATRO PARENTI
Via Pier Lombardo, 14 MILANO tel: 02 5999520
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ORARIO SPETTACOLI
venerdì 9 ore 20.15 sabato 10 ore 20.15 domenica 11 ore 17.00 martedì 13 ore 21.00 mercoledì 14 ore 20.15 giovedì 15 ore 18.45 venerdì 16 ore 20.15 sabato 17 ore 20.15 domenica 18 ore 17.00 martedì 20 ore 21.00 mercoledì 21 ore 20.15 giovedì 22 ore 18.45
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