Brillante commedia degli equivoci con eccezionali protagonisti: Es, Io e Super io, quella rappresentata l'8 settembre al Teatro Marconi nell'ambito del Festival Teatramm'.
Per la prima volta Freud, e le sue teorie, vengono affrontate in modo ironico. Nadia, la protagonista della storia, è una seguace del padre della psicanalisi e, proprio per questo, riesce ad avere molto chiare tutte le contraddizioni dell'animo umano, al punto che nella sua testa "materializza" ed interagisce con due strani personaggi: ES tutta sentimenti e naturalezza, chiassosa e a volte volgare e SUPER IO educata, soggetta alle pressioni sociali, piena di doveri e di sensi di colpa. In questo ménage già così "affollato" si intromettono una madre oppressiva, un fratello eterno Peter Pan ed altri strani personaggi che appaiono sporadicamente sul palco, quasi a disturbare la storia. Il testo, vincitore della I edizione del premio di drammaturgia "Enzo D'Apolito" 2016 sottolinea con leggerezza il vivere quotidiano, dove l'aspetto privato e quello pubblico sono costretti a convivere non senza problemi. Spettacolo gradevole che in alcuni momenti strappa una risata. Argomento pesante, ma la leggerezza della trattazione riesce a smorzare le angosce che le teorie di Freud possono far emergere. Un po' lento nella recitazione ed a volte troppo profuso nelle spiegazioni psicanalitiche. Qualche sbavatura nella recitazioni con attacchi delle battute non sempre azzeccati, ma compensati comunque dalla simpatia che alcuni personaggi riescono a generare nel pubblico. Apprezzabile la scelta dei costumi che riescono quasi a diventare il file rouge che guida la storia rimarcando la presenza delle tre personalità. Spettacolo piacevole, intellettuale ma non troppo. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione dell'8 settembre 2022. |
La verità di freud |