Dopo oltre trent'anni di repliche e di incondizionato successo, lo spettacolo Rumori fuori scena riesce ancora a divertire ed affascinare il pubblico, mai sazio di divertimento.
Tanto successo, dopo tutto questo tempo, si deve alla genialità dell'autore (Michael Frayn) che è riuscito a creare una commedia dove la comicità ha un ruolo preponderante, ma senza mai scadere nel banale o, peggio, nel volgare. La storia è quella di una mal ridotta compagnia teatrale che deve mettere in scena uno spettacolo. Tutto inizia con un piatto di sardine che non deve essere portato via prima del previsto. Siamo nella notte precedente alla prima della rappresentazione e ancora, nonostante il regista sia allo stremo, gli attori sbagliano le battute, chiedono spiegazioni sul copione e non ricordano la loro parte. Le prove vanno avanti e ben presto il pubblico in sala si rende conto di essere parte della commedia, ritrovandosi in un contesto di "metateatro" dove i piani si sovrappongono e si intrecciano creando una commistione tra palco, sala e backstage. L'opera è divisa in tre atti: nel primo si comprende che si sta guardando solo un lato della storia (otto porte che si aprono e chiudono continuamente, una finestra e una scala rappresentano il separè tra il palco e il dietro le quinte); nel secondo atto c'è un capovolgimento della scenografia e ci si trova in altra ambientazione teatrale, assistendo alla commedia "da dietro" (ed è qui che la comicità raggiunge livelli entusiasmanti con una recitazione essenzialmente muta, ma intrisa di mimica e comunicazione); nel terzo atto si diventa spettatori della sgangherata rappresentazione praticamente recitata "a braccio". Spettacolo che fa ridere con intelligenza, con ritmi ironici e narrativi eccezionali; i livelli di comicità salgono man mano in un crescendo di gag, battute, equivoci, dispetti e intrighi amorosi. Una commedia ben costruita nell'adattamento, nella regia e nell'interpretazione, partendo da un testo originale che scardina i tradizionali meccanismi teatrali, dove i ritmi ed il coordinamento degli attori sono elemento essenziale e dove i protagonisti devono dimostrare tutta la loro capacità di districarsi nel complicato meccanismo del davanti e dietro le quinte. La compagnia del Teatro degli Audaci, guidata da Flavio De Paola, riesce a ben rappresentare la complicata trama. Un po' "forzati" alcuni personaggi che, a volte, risultano più caricature che caratterizzazioni, ma che comunque, nell'insieme non intaccano la narrazione fluida e veloce della pièce. Spettacolo assolutamente consigliato per una serata all'insegna della genuina risata ed adatto al pubblico di ogni età. Un po' lungo, ma mai stancante. Un crogiuolo immaginario dove si incontrano l'umorismo inglese col teatro grottesco, la "seria" comicità alla Fantozzi e le classiche gag intramontabili che non smettono mai di far ridere, anche se trite e ritrite. Visto il grande successo di pubblico, e per chi ancora non è riuscito a vedere lo spettacolo, il Teatro degli Audaci ha previsto due repliche straordinarie venerdì 31 marzo e sabato 1 aprile alle ore 21. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 24 marzo 2023. |
Rumori fuori scena Teatro degli Audaci |