Il concetto di identità è da sempre un tema discusso e lo spettacolo Appuntamento a Londra si inerpica nel tortuoso percorso della ricerca delle ragioni che determinano conformità o diversità.
Il testo, scritto nel 2008 da Mario Vargas Llosa - premio nobel per la letteratura - ha avuto una prima versione teatrale italiana nel 2009 con Pamela Villoresi e David Sebasti alla quale sono seguite messe in scena, sempre con un interprete maschile ed uno femminile. In questa versione della regista Ilenia Costanza, il cast è tutto maschile, ricreando in questo modo una maggiore aderenza all'opera originale. La vicenda si svolge in una stanza d'albergo di Londra dove un uomo d'affari, Chipas (Guido Lomoro), incontra una donna Raquel (Enzo Piscopo) che si spaccia per la sorella del suo migliore amico d'infanzia, perso di vista in controverse circostanze molti anni prima. La misteriosa donna fa emergere in Chipas ricordi assopiti (o forse solo accantonati nella mente), rivelando, in un crescendo di colpi di scena, la sua inquietante identità. L'attuale messa in scena riesce a ben rappresentare alcune delle suggestioni più care allo scrittore peruviano: la combinazione dell'arte della finzione, propria del teatro, con la ricerca della verità, oscillando tra sogno e realtà. Un thriller pervasivo con le sue verità nascoste che emergono sinuosamente in uno spazio onirico che vuole rompere in quotidiano e dare sfogo alla fantasia per sconfinare dove il conformismo della vita reale non permette di addentrarsi. Spettacolo dall'atmosfera sognante dove la sensualità sudamericana di Mario Vergas Llosa emerge affiancata dalla drammaticità di alcuni eventi. Molto interessante la regia che riesce a far risaltare l'introspezione vissuta dal protagonista ed in questo, significativo è certamente il suo frequente indugiare davanti ad uno specchio o volgere le spalle al pubblico. Finale tutto a sorpresa che risalta, qualora ce ne fosse stato ulteriormente bisogno, la performance di Raquel: non è mai semplice interpretare il ruolo di una donna, si rischia di scadere nel grottesco o peggio nel volgare. Piscopo invece riesce a fare un ritratto della protagonista senza eccedere in nulla, con estrema semplicità e classe e mai varcando la soglia del ridicolo. Al termine dello spettacolo l'aperitivo offerto dal Teatrosophia nella originale location al centro di Roma, corona una piacevolissima serata all'insegna della cultura e dell'ospitalità. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 2 dicembre 2022. |
Appuntamento a Londra Teatrosophia |