Bum ha i piedi bruciati
Milano, Teatro Parenti, 17 mag-22 mag 2022

BUM è un testimone. Non dirà mai a Giovanni chi ha bruciato i suoi piedi, perché BUM è un orango di peluche. Giovanni adora BUM, è il suo primo giocattolo, il suo preferito, quello che non si dimentica e non si butta via mai. Giovanni vuole sapere perché BUM ha i piedi bruciati e il suo papà prima o poi glielo racconterà.

Con questa domanda parte l’appassionato monologo di Dario Leone sulla vita di Giovanni Falcone e sulla sua lotta alla mafia, che il magistrato ha portato avanti quale fuoriclasse in una squadra straordinaria, una squadra che ha dimostrato a tutti noi che le istituzioni esistono e possono portare avanti e vincere quella che, anche per merito di Falcone, sappiamo chiamarsi Cosa Nostra.

Il racconto inizialmente si snoda leggero attraverso le parole del giovane papà, un piccolo commerciante di giocattoli, che accompagna noi ospiti, con la cordialità e l’accoglienza dei siciliani, attraverso i luoghi in cui è vissuto Falcone. Il percorso tra i luoghi di Palermo diventa un viaggio nel tempo e un pretesto per raccontare l’uomo e la sua opera: è un Giovanni Falcone allegro, appassionato, amante della vita, della sua terra e del suo mare quello che ci viene restituito.

E così scopriamo gli aspetti più personali e intimi della sua vita, raccontati con delicatezza e amore, mentre vengono ricostruiti con semplicità ed esattezza tutti gli eventi dell’epoca, l’innovativo metodo di indagine di Falcone, il sodalizio di una vita con Borsellino, la reazione della mafia, il maxiprocesso, gli assassini dei giusti che combattono con e accanto al magistrato siciliano.

Man mano che gli eventi avanzano il racconto diventa sempre più tagliente e restituisce gli eventi anche attraverso brevi spezzoni di telegiornali dell’epoca.

Uno dei momenti più coinvolgenti è la ricostruzione della testimonianza di Buscetta, quasi una mostruosa litania, con il profilo dalle labbra carnose proiettato sulle quinte bianche, una voce senza un vero volto.

Poi c’è la solitudine di Falcone, la stagione dei veleni, la creazione della superprocura, il tentativo di riappropriarsi di una vita consacrata alla lotta contro la mafia e infine la morte, così fragorosa, così drammatica da risvegliare nuovamente le coscienze.

Giovanni è morto; però insieme al suo amico di sempre, Paolo, ha dimostrato che “la mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”, ma aggiunse anche che “non si può vincere pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impiegando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”. Questo ci spiega anche il nostro giovane papà, che ci narra del pizzo che sempre aveva pagato come suo padre e suo nonno e tutti i suoi avi, come fosse una tassa dovuta.

La notizia della strage di Capaci raggiunge il piccolo commerciante mentre sta portando all’ospedale la moglie che sta per partorire. Il figlio del venditore di giocattoli nasce mentre i due magistrati, Francesca e Giovanni muoiono senza figli, ma non senza eredi. “Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”, così è deciso, il bimbo si chiamerà Giovanni. E il pizzo non si pagherà più, forse con quei soldi ci hanno comprato una parte dei 750kg di tritolo nel cunicolo.

Il coraggio è contagioso, ma non sarà senza sofferenza ribellarsi alla mafia. Per questo BUM ha i piedi bruciati. È un testimone BUM, che il giovane papà passerà al figlio, insieme al racconto di quei giorni e al nome Giovanni.

Se potete, andate in questi giorni al Parenti: per quelli che allora hanno vissuto i fatti questa opera è un ravvivare la memoria, rimettere a posto molte caselle i cui nessi erano forse meno chiari, soggetti alla presbiopia della contemporaneità. Per quelli che non c’erano questo racconto è importante perché, come ha detto Andrée Ruth Shammah nella introduzione allo spettacolo, attraverso il teatro “reinventiamo la realtà ogni giorno e ritroviamo la freschezza di ogni gesto; per questo è importante, un anniversario”. Certo, un anniversario, il 23 maggio sarà il 30-esimo anniversario della morte di Giovanni Falcone e questo spettacolo si inserisce nelle molteplici iniziative di commemorazione che hanno luogo in tutta Italia. Il Parenti scegli di commemorare non solo con la rappresentazione teatrale, ma anche con gli interventi di Salvatore Borsellino e Claudio Martelli. Ieri l’intervento di Nando Dalla Chiesa.



Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 17 maggio 2022


Bum ha i piedi bruciati
dal 17/05/2022 al 22/05/2022

di e con Dario Leone

luci e scene di Massimo Guerci
animazione Ghila Valabrega
voce off Emilia Scarpati Fanetti

produzione Teatro Franco Parenti con il patrocinio della Fondazione Falcone















TEATRO PARENTI
Via Pier Lombardo, 14 MILANO
tel: 02 5999520
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


ORARIO SPETTACOLI
Martedì 17 ore 20.30
Mercoledì 18 ore 20.30
Giovedì 19 ore 20.30
venerdì 20 ore 19.15
sabato 21 ore 20.15
domenica 22 ore 19.00

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.