Scritto da Silvia Ricciardi Sabato 19 Aprile 2025 09:28 Letto : 127 volte
La censura napoletana prima, e quella napoleonica successivamente, spingono Verdi a rielaborare il contesto storico e geografico e pertanto la vicenda viene ambientata oltreoceano e il protagonista diventa il governatore di Boston. Il libretto è opera di Luigi Somma al quale Verdi aveva affidato la stesura del libretto per il Re Lear (opera sulla quale Verdi meditò a lungo, ma che non scrisse mai) dopo la morte di Cammarano. Un ballo in maschera è un'opera dalle tante sfaccettature emotive, ricca di eleganza, sobria e vivace al tempo stesso. Attraverso la musica e il testo vengono esplorati i sentimenti più intimi dell'animo umano, come l'amore, l'amicizia e la vendetta che si intrecciano tra di loro e convergono verso un destino che appare ineluttabile. Il protagonista è probabilmente uno dei ruoli tenorili verdiani più interessante, ricco di sfumature nobili e passionali che Fabio Sartori interpreta in maniera eloquente ed efficace. Meno espressivo appare invece il ruolo di Renato nonostante il bel timbro del baritono Amartuvshin Enkhbat che però sembra meno intenso da un punto di vista scenico. Un piacevolissimo contraltare ai colori maschili è dato dalle interpretazioni di Silvia Spessot nel ruolo del paggio Oscar, un soprano al quale Verdi affida melodie brillanti e vivaci che contribuiscono a dare un'atmosfera di leggerezza all'opera. I toni più cupi vengono invece rimarcati dal personaggio dell'indovina Ulrica, qui interpretata da Silvia Beltrami che sfoggia un notevole registro medio grave, ma che appare meno convincente nei toni verso l'acuto. Sono belle le tante pagine solistiche che punteggiano l'opera, spesso arricchite dai bei soli strumentali come quelli del corno inglese e del primo violoncello sulle arie di Amelia, una potente ed elegante Maria Teresa Leva, del primo e del terzo atto. Risultano convincenti la direzione limpida di Riccardo Frizza e una precisa esecuzione del coro e dell'Orchestra del Teatro Comunale che riescono a sottolineare in maniera espressiva sia i toni foschi che quelli più leggeri dell'opera. Belli i costumi di Nika Campisi che strizzano l'occhio sia a una classicità di tipo quasi Elisabettiano che a una sofisticatezza decisamente più contemporanea. Anche la regia oscilla tra più stili e, pur con qualche ingenuità (la bandiera dei pirati nella barca Arona e il teschio ghignante), risulta interessante e piacevole, contribuendo a dare il senso di coralità che l'opera comunica. Molto bravi i ballerini quasi striscianti che enfatizzano la sfumatura soprannaturale che pervade l'opera. Foto: Andrea Ranzi |
UN BALLO IN MASCHERA Melodramma in tre atti Libretto di Antonio Somma da Gustave III, ou Le Bal masque di Eugène Scribe Musica di Giuseppe Verdi
Riccardo Fabio Sartori Renato Amartuvshin Enkhbat Amelia Maria Teresa Leva Ulrica Silvia Beltrami Oscar Silvia Spessot Silvano Andrea Borghini Samuel Zhibin Zhang Tom Kwangsik Park Primo giudice Cristobal Campos Marin Un servo d’Amelia Sandro Pucci
Orchestra, Coro e tecnici del Teatro Comunale di Bologna Direttore Riccardo Frizza Maestro del coro Gea Garatti Ansini Scene Davide Signorini Costumi Nika Campisi Luci Gianni Bertoli Assistente alla regia Andrea Piazza Assistente alla regia per i movimenti scenici e coreografici Marco Caudera
Nuova produzione del Teatro Comunale di Bologna con Teatro Regio di Parma e Fondazione Rete Lirica delle Marche Bologna, Comunale Nouveau, 16 aprile 2025
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