Scritto da HektoplasmaToxin Martedì 02 Dicembre 2008 17:59 Letto : 2114 volte
Questa è l'essenza pura del Thrash, il vero Thrash, ed è ovvio che non ci si possa esimere da paragoni e somiglianze con i pionieri del passato, ma se i paragoni sono nomi come le primissime ere di Massacre, Nocturnus, Possessed, Kreator, Slayer, Assassin etc... allora la cosa si fa veramente seria poiché non è facile essere così devastanti ed imprimere la forza della propria musica (con un proprio stile) conservando intatta l'impronta ineguagliabile di suddette bands che provengono da altri tempi (si parla degli anni '80) e che respiravano un'aria diversa rispetto a quella attuale. Il cd è stato prodotto con il solo scopo di trovare una casa discografica che stampi le loro prossime releases sulle quali poi la band sta lavorando dividendosi con gli impegni dell'altro progetto principale i Numslaughter (altra band satanic death metal fondamentale per ogni fan del vero old school estremo), i brani sono tutti tratti da altre precedenti release come "Nosferatu" e "Kill upon command" che provengono dall'ultima fatica della band, il mlp in compagnia dei Deceased (anch'essi vecchia gloria dall'underground americano) e "Traitor to the Neiterworld" tratta dallo split con i Fastkill, e "Masked Murder" presa dal demo ufficiale "Rehearse Hell" del 2006. I pezzi sono tutti ottimi, una valanga impetuosa di note graffianti e moshing riffage, incastonate in un magistrale background di esecuzione dura e compatta, durante l'ascolto si ha la sensazione di essere sempre sotto tiro, sotto il gruppo di fuoco dei Crucified Mortals che tartassano l'ascoltatore con colpi a raffica e detonanti cariche di rabbia con una formidabile efficacia, le liriche sono ispirate ai temi classici del metal, ovvero un excursus nei meandri oscuri dei crucci umani: morte, occulto, depravazione ... anche se in chiave onirica, come proiezioni mentali della mente dei componenti spesso ispirate dalla visione di film horror. Anche la registrazione da loro il merito di avere dosato gli accorgimenti digitali al minimo tutto a favore di una impronta analogica perfettamente bilanciata e professionale, cosa alla quale le bands del passato hanno dovuto spesso sopperire... Quindi il thrash metal sopravvive alle mode e alle innovazioni più chic, si, certo, si tratta pur sempre di un revival ma per questa band si fa un'eccezione poiché è fuori dubbio che i 3 imprimano alla loro musica una marcia in più, in un muro sonoro che sin dalla prima traccia, "Masked Murder", vomita un violenza inaudita con un feeling di assoluto spessore e una cura dei particolari che rende ogni brano dinamico e deflagrante, le vocals sono ruvide e graffianti al medesimo tempo e il drumming ossessivamente variegato e compatto, certo c'è qualche incolpevole riff che sa di già sentito (Benediction/Napalm Death) ma ci si può tranquillamente passare sopra come un doveroso tributo al passato, e la marcia di morte continua con le track "Nosferatu" con il suo incedere assassino, un mix bilanciato di thrash assassino in stile teutonico e vocals vomitate come le primissime death metal bands. C'è poi un'altra eccellente track che è "Kill upon command" che è una track da headbanging come non se ne sentivano da tempi immemori, diritta e spedita, un colpo di mortaio prossimo a colpire il bersaglio. La finale "Traitor to the netherworld" è un'altro esempio di musica aggressiva dall'incedere incantevole e sinistro, anche qui c'è la scuola dei maestri del genere ma ribadisco la formula è, e non può che essere, attuale. Se si crede che lo spirito della seconda parte degli ’80 sia ormai estinto si sbaglia di grosso, i zombie del thrash esistono e si sono reincarnati in personaggi come il mastermind Craig Horval che porta avanti a passi orribilmente ciondolanti ma costanti progetti come i Crucified Mortals tra varie vicissitudini e problematiche, sputando sul maistream e producendo il miglior thrash possibile dalla caduta del genere negli anni '90. Consiglio questo gruppo soprattutto ai nuovi adepti del thrash/death che vanno alla ricerca di un sound equilibrato, brutale e curato allo stesso tempo, questo è senza dubbio un buon esempio di ottimo materiale da accompagnare magari con qualche ultra selezionata ristampa d’obbligo. 80/100
|
Sebastian Dzialuk: Batteria Anno: 2008 Sul web: |