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- Recensione di Federica Fornabaio - 2009
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Ciao Federica, come stai? Presentati al lettori di Artists & Bands, chi è Federica Fornabaio? Perché hai scelto la passione per il pianoforte?
- Federica Fornabaio –
E’ una passione nata così per caso, per istinto, come la capacità di saper cucinare o di fare artigianato. E’ nata forse grazie a Walt Disney, che è entrato nella vita di tutti quanti, però più che soffermarmi sulle immagini, io mi soffermavo di più sulla musica che mi rimaneva sempre in testa ed io cercavo di cacciarla dal mio corpo e provavo a risuonare quelle note sulla mia tastierina Bontempi e cercavo di rifare il tema della “Bella e la Bestia” e dopo una serie di vicissitudini, sono passato al pianoforte scordato di ammobilio nel salone e poi il saggio di musica di una mia amichetta che suonava già da un annetto e lì ho avuto un’illuminazione, volevo iscrivermi anche io e lì mi domandavo, “Se io mi iscrivo, poi dovrò fare anche io il saggio?” La risposta era sì, allora io volevo ripensarci e tutti “No iscriviti!!” Avevo il panico, io volevo suonare per me e non necessariamente davanti a qualcuno. Quindi è iniziato così il mio percorso.
- A&B -
Ricollegandomi quindi al tuo discorso, visto che comunque c’era quest’ansia di esprimerti in pubblico, come nasce quindi questa tua voglia di comporre un album e darti in pasto alla massa?
- Federica Fornabaio –
Si!! Hai detto benissimo “Darmi in pasto alla massa!!”. Si la vivo un po’ così perché alla fine io ho sempre fatto e mi è sempre piaciuto fare cose che vanno in pasto alla massa, quindi mi ci devo abituare e ci devo convivere perché è vero che io suono e faccio delle cose per me, ma è anche vero che arrivano anche ad altre persone esterne da me. Quindi ho preso atto di questo, poi mi piace e vivo con piacere la condivisione con gli altri di quello che mi piace e che sento. Infatti vorrei fare colonne sonore proprio per stare dietro le quinte, far arrivare la mia musica a tutti, restando dietro le quinte però.
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Direttrice d’orchestra giovanissima, una figura inedita per una ragazza e per lo più giovane, come sei arrivata a questo?
- Federica Fornabaio –
Per caso anche questo, nel momento in cui ho scoperto la passione per l’arrangiamento, che è venuta fuori come una necessità di sentire esattamente quello che avevo in mente, per cui sono diventata sempre più pignola a discapito delle persone che dovevano suonare con me, fino ad arrivare naturalmente a scrivere le parti per ogni strumento. Mi sono quindi interessata a frequentare un corso di arrangiamento che prevedeva anche la disciplina di direzione d’orchestra. E’ una cosa che mi aveva sempre affascinato, ma è anche una di quelle cose che si reputano talmente alte, inarrivabili, ma sono sata felicissima di affrontarlo.
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Di solito oggi le giovani puntano ad un successo veloce, come veline ecc, tu hai scelto una strada più articolata e tortuosa e di questo ti faccio i miei complimenti, come mai?
- Federica Fornabaio –
Grazie dei complimenti, la mia predisposizione è sempre quella di guardare a lungo termine, di incanalare tutte le mie energie in modo che possano essere distribuite nel tempo. Tanto, guardiamoci in faccia, la bellezza è sempre una cosa effimera, ha un tempo molto limitato. Per cui non ci si può contare così tanto ed è triste anche doverci contare. Però è comunque una cosda che viene dalla mia famiglia, l’insegnamento del sacrifico, di ottenere le cose con il sudore della propria fronte, l’insegnamento più alto che abbia mai potuto avere e sono quindi sempre felice di intraprendere la strada più difficile. Poi mi godo la vittoria!!
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Sei stata definita da qualcuno la Allevi donna, la Allevi in gonnella, come ti senti di fronte a queste definizioni, per te è un complimento o cos’altro?
- Federica Fornabaio –
E’ strano, anche perché non uso molto spesso le gonne!! Comunque mi fa sorridere perché è una definizione che è stata data senza ascoltare quello che ho composto, per il fatto in sé che compongo per il pianoforte, quindi dal momento che Giovanni Allevi con la sua musica ha allargato gli orizzonti, anche a livello di pubblico ed è entrato a far parte del vocabolario, allora questa associazione è venuta quasi immediata. Ascoltando il disco, quindi si capirà che siamo diversi perché diverse sono le nostre intenzioni compositive. Devo fare però anche la mia critica alla stampa, perché è una definizione che è venuta fuori per creare polemica, cosa che in realtà non sussiste perché io ho i suoi dischi, sono andata ai suoi concerti, a quelli di Ludovico Einaudi per cui il fatto che io abbia come guida artistica Sakamoto questo non vuol dire che disdegni gli altri, anzi mi piacciono. Ci tengo a specificarlo perché su un quotidiano hanno scritto che io avrei detto “Allevi? Piuttosto Sakamoto”, cosa che io non ho mai detto. Mi dispiace quindi che sia venuta fuori quest’immagine denigratoria anche per lo stesso Allevi, che io stimo moltissimo e viene fuori che io sono l’esordiente pronta a fare guerra agli altri, a gettar fango sui concorrenti, ma non siamo concorrenti, perché questo!!. Harbie Hancock e Lang Lang suonano insieme e qui invece dobbiamo darci guerra, non ha alcun senso!
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Parliamo ora del tuo primo lavoro da solista, come sono nate le composizioni, cosa o chi ti ha ispirato e come hai scelto le due cover.
- Federica Fornabaio –
Le cover perché sono un punto di riferimento, ho scelto “Merry Christmas Mr. Lawrence” e Sakamoto, perché è il mio preferito, non solo dal punto di vista compositivo, ma per il suo modo di accarezzare la tastiera, è superlativo, Yan Tiersen mi è piaciuto molto nella colonna sonora del film
“Il favoloso mondo di Amelie” ho scelto quindi “Le valse D’Amelie” , forse sono deviata proprio dal matrimonio perfetto tra musica ed immagini perché comunque collego anche la musica al personaggio del film, in cui mi ci vedo molto e quindi forse sono un po’ deviata da questa considerazione. Però mi ha colpito anche il suo modo di suonare riuscendo ad usare poche note, semplici ma azzeccatissime per colpire dritto allo stomaco e toccare il cuore, queste sono le motivazioni della mia scelta. Per quanto riguarda il cd, i miei brani sono come un puzzle della mia personalità, quindi sono uno completamente diverso dall’altro, le mie varie sfaccettature. Pirandello per me è stato un genio nel momento in cui ha dichiarato “Uno, nessuno e centomila”. Sarebbe stato stupido da parte mia scrivere brani della stessa essenza, passo da qualcosa di più intimo e rarefatto come “Sunderland”che è una versione pianistica rivoluzionata di un brano chitarristico, a “Nevrastenja” che invece è piena di quell’esaurimento verso i tempi così rapidi e frenetici di oggi e quindi “Tempi Moderni” di Charlie Chaplin”, cercando di esorcizzare e di ridicolizzare questo senso di inadeguatezza. Quindi sono tanti coriandoli della mia personalità ed il mio album si intitola semplicemente Federica Fornabaio ed è alquanto autobiografico.
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Esprimi dunque tutto in note, anche i tuoi pensieri e cerchi di comunicare solo con le note…
- Federica Fornabaio –
Si, esatto hai detto benissimo, esprimo tutto in note, perché alla fine io non sono mai riuscita a dire a parole tutto quello che mi passa per la testa, le mie sensazioni, ecc. dico a tutti di non sforzarsi a capire quello che voglio dire, invito tutti a capirem in maniera equilibrata ciò che io propongo con le mie mani.
- A&B -
Ok, ora abbiamo conosciuto la Federica Fornabaio impegnata ed amante della musica classica e delle colonne sonore, direttrice d’orchestra, ecc. ma la Federica Fornabaio ventiquattrenne,. giovane di oggi cos’altro ascolta?
- Federica Fornabaio –
Si, certamente!! Ascolto un po’ tutto non ho un genere preferito, adoro Stevie Wonder, Otis Redding, la Osiris, i Quintorigo, Petra Magoni e Francesco Spinetti, Benny Goodman e la Big Orchestra, dalla musica più minimalista a quella più piena zeppa di suoni. Spazia a seconda dell’umore.
- A&B -
Leggendo la tua biografia ho scoperto che sei anche disegnatrice, fotografa e stilista, ma sei principalmente musicista o cos’altro?
- Federica Fornabaio –
Bè dire che sono fotografa è un po’ eccessivo, mi piace molto la fotografia è vero, ma non sono fotografa. Una delle cose buone che ho fatto è stata quella di prendere dopo il liceo il corso di pubblicità, che li unisce tutti insieme, ci mette la fotografia, l’illustrazione, la creatività, la musica, quindi ho trovato un modo intelligente per mettere tutto insieme. Sono comunque principalmente una musicista.
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Sicuramente è prematuro parlarne, ma stai già pensando al futuro? Hai già qualche progetto in cantiere?
- Federica Fornabaio –
In questo anno che è passato ho fatto veramente tante cose, ne sono successe di cose che non riesco a pensare al domani. Per ora mi godo quello che sto facendo, vedrò quello che succede, poi se mi dovrò dare all’ippica, allora mi darò all’ippica. No veramente, se scoprirò che la musica non sarà la mia vita, allora tornerò sulla terra, non voglio comunque essere negativa, se tutto andrà per il meglio la mia aspirazione è quella di scrivere musica da film, è quella la mia strada.
- A&B -
Come ultima domanda ti invito a d invitare i nostri lettori ad ascoltare la tua musica, visto che non è comunque alla portata di tutti.
- Federica Fornabaio –
Bè, allora, se non avete niente da fare!!!! (Risate NDA). Semplicemente se avete la curiosità di provare a dar voce a degli aspetti dell’anima forse questo disco accorrerà in vostro aiuto, almeno questo è per me e spero che la mia musica personale possa essere terapeutica per gli altri. La mia musica è molto istintiva e viscerale e personalmente mi serve molto a tirar fuori le emozioni e spero che servirà anche agli altri.
- A&B -
Ok grazie mille Federica spero di vederti presto in concerto.