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Marko Pavic

Marko Pavic è un ragazzo serbo, oramai però romano d’adozione. Ottimo chitarrista, con i suoi Pavic è giunto al suo secondo lavoro e se il primo era solo ed esclusivamente un ritorno agli anni ottanta, con questo nuovo lavoro ha voluto guardare però al futuro ed incidere brani più vari. Ne abbiamo parlato direttamente con lui e questo è il resoconto dell’intervista.

- Recensione di Unconditioned - 2008

- A&B -
Ciao Marko, tutto bene ?
- Marko Pavic -
Tutto bene, grazie. Abbiamo un po’ di date live questo periodo e questo ci diverte!

- A&B -
Allora, presentati ai lettori di A & B, chi è Marko Pavic?
- Marko Pavic -
Musicista, chitarrista….nato a Belgrado, Yugoslavia e attualmente da diversi anni romano di adozione.

- A&B -
Come è nato il nuovo lavoro?
- Marco Pavic -
Dopo l’uscita del debutto “Taste Some Liberty” ci siamo presi qualche mese di pausa. Una volta ricominciato a lavorare al nuovo lavoro inizialmente ognuno ha lavorato su delle idee per conto proprio. Poi abbiamo cominciato a lavorare insieme ed abbiamo speso diversi mesi provando e arrangiando i pezzi. Una volta pronti i brani, siamo entrati in studio a registrarli.

- A&B -
Musicalmente mi è parso come un voler guardare al presente ed al futuro, ma sempre con un passo indietro agli anni 80. Sei d'accordo?
- Marco Pavic -
Certo. Le nostre influenze musicali hanno radici nel Rock anni ‘70/’80 e queste influenze si possono sentire su “Taste Some Liberty”. Per “Unconditioned” volevamo andare avanti e provare per noi soluzioni nuove, cercare di mantenere il nostro stile dandogli però un tocco di modernità sia nel sound che nell’approccio compositivo.

- A&B -
Quali sono quindi le differenze tra i due lavori?
- Marco Pavic -
Le differenze sono da cercare sia nell’aspetto compositivo che nella produzione. Musicalmente siamo cresciuti e abbiamo avuto il desiderio, come ti dicevo, di provare delle idee per noi nuove. Lato produzione invece, c’è stata la scelta di lavorare all’estero (in Svezia) per il missaggio ed il mastering, scelta anche questa positiva e apprezzata da chi ha ascoltato il disco.



- A&B -
Chitarristicamente parlando, quali sono le tue influenze?
- Marko Pavic -
I chitarristi che mi piacciono sono: Gary Moore, Kee Marcello, John Norum, Andy Timmons, Steve Vai, Randy Rhoads, Zakk Wylde….tutta la vecchia scuola di chitarristi rock!

- A&B -
E musicalmente? Parlo come bands.
- Marko Pavic -
Come bands invece, da ragazzino sentivo i Metallica, Iron Maiden, Deep Purple, Rainbow, Whitesnake, Europe…Della scena rock attuale mi piacciono gli Alter Bridge, HIM, Black Stone Cherry…

- A&B -
Come hai coinvolto Kee Marcello in veste di guest?
- Marko Pavic -
Nel 2005 avevamo fatto delle date con Kee Marcello in Italia. Da lì è nata l’amicizia. Lui aveva già contribuito nel brano “Summer Of ‘98” nel disco di debutto. Per quanto riguarda “Unconditioned” non c’era niente di pianificato. E’ capitato però che Kee Marcello stava a Roma per un concerto il periodo che noi stavamo lavorando in studio. “Just Go On” ci è sembrato il pezzo ideale per un’eventuale suo contributo, così glielo abbiamo chiesto e lui ha accettato. E’ venuto in studio e in una sera ha registrato le sue parti e abbiamo girato il video per il brano.

- A&B -
Per quanto riguarda i testi, di cosa parli nei tuoi brani?
- Marko Pavic -
testi parlano di esperienze personali. Per “Unconditioned” buona parte dei testi sono stati scritti da Chris (cantante), più altri testi che abbiamo scritto io ed Aleks (bassista). Scrivere di esperienze personali in modo che tutti possano trovare una loro interpretazione. Questo è il bello della musica.



- A&B -
Tu sei di origine serba, pensi che oramai i vari problemi che hanno colpito il tuo paese siano in parte risolti?
- Marko Pavic -
La maggior parte dei problemi sono stati risolti. Altre questioni continuano purtroppo a trascinarsi. Penso comunque che ci sia una volontà da parte di tutte le parti coinvolte di trovare soluzioni stabili e definitive e dove un’integrazione con la Comunità Europea può solo aiutare la questione.

- A&B -
Questa situazione, ha mai influito sulla tua musica o nei tuoi testi?
- Marko Pavic -
Magari non direttamente, ma tutte le esperienze vissute in qualche modo influenzano anche la propria musica.

- A&B -
La tua band è formata da ottimi musicisti, vuoi presentarli?
- Marko Pavic -
Certamente, Chris Catena alla voce, Aleks Ferrara al basso, Lorenzo Antonelli alle tastiere e Marco Madonia alla batteria.

- A&B -
Ha un significato particolare la copertina?
- Marko Pavic -
E’ un gioco, una provocazione. Il titolo del disco “Unconditioned” (incondizionato) esprime l’esatto contrario dell’immagine della copertina (manichino senza braccia, avvolto da filo spinato).

- A&B -
Progetti futuri?
- Marko Pavic -
Abbiamo partecipato ad un disco tributo ai Led Zeppelin. Il disco è in pubblicazione questi giorni in USA. Per l’occasione abbiamo registrato “Communication Breakdown”. Per adesso stiamo continuando con le date live.

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