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La Quarantena
Stelio W. Venceslai

Capita spesso di parlare di narrativa contemporanea, autori emergenti, nuove proposte editoriali, ma meno sovente si ha l'occasione di un omaggio all’universo femminile come campo di indagine privilegiato.

Dalla conferenza di Pechino ad oggi ricorrono spesso termini quali empowerment, mainstreaming, pari opportunità, però spesso la cronaca sembra smentire questi buoni propositi, quindi diventa più importante, se non doveroso, da parte delle istituzioni e di associazioni locali, promuovere iniziative volte alla sensibilizzazione di un tema così fortemente attuale e alla valorizzazione del ruolo nevralgico della donna in ogni ambito, non solo familiare.
Venerdì scorso, nella suggestiva Chiesa di Cibona di Allumiere, ospiti del barone Norberto Katte Klitsche de La Grange, la presidente della Fidapa di Tolfa, Giuseppina Esposito, ha voluto rendere omaggio all’universo femminile attraverso un focus su alcune protagoniste di alcuni testi del Prof. Stelio Venceslai, intitolando l’incontro “Il fascino delle donne”.
Molte delle presenti si sono chieste cosa si intenda concretamente per fascino e in effetti si è dovuto convenire che non c’è una risposta univoca: quello di fascino è un concetto a geometria variabile. Ogni donna è una voce a sè stante, un’anima dotata di una sensibilità unica e irripetibile. La nostra quotidianità, come anche la narrativa e la letteratura, è costellata di donne con un proprio codice specifico.
Sicuramente si tratta di donne diverse l’una dall’altra, ma, se le guardiamo con attenzione, sono tutte accomunate da un unico filo conduttore: hanno tutte compreso che il primo passo, per realizzare qualcosa di importante in cui si crede, è quello di uscire da quella che gli psicologi chiamano la  propria zona comfort, quella specie di campana di vetro dove ci sentiamo al sicuro dai rischi e da eventuali fattori di stress.
Nessuna storia affascinante nasce dalla stasi. In tutte le storie di successo c’è una costante: il movimento, che porta poi alla crescita interiore, alla consapevolezza, all’acquisizione di un quid in più.
Se si vuole vivere appieno, quali che siano le proprie paure bisogna prenderle di petto e affrontarle a muso duro. Anche questo è motivo di fascino.
Tra i libri del Prof. Venceslai, la relatrice ha ritenuto più attinente al tema “La Quarantena” (Nisroch Editore), un romanzo che subito cattura l'attenzione e pungola la curiosità del lettore fin dall'inizio, complice uno stile lineare quanto coinvolgente, che scorre fluido senza mai una battuta d'arresto.
Oltre ovviamente alla forza dei protagonisti, che vivono di luce propria, il modo in cui è stato scritto rappresenta davvero un valore aggiunto. Fin dalle prime pagine viene subito in mente il monito di Umberto Saba: siamo profondi, ridiventiamo chiari.
Profondità e chiarezza sono infatti le cifre stilistiche di questo testo (che peraltro si presta a diverse strade interpretative).
La profondità di uno studioso che ha alle spalle un evidente bagaglio culturale e la chiarezza di chi, tra le altre cose, è anche un ottimo divulgatore storico.
I protagonisti sono Adele e Giulio, due anime ferite dalla vita che, dopo anni, sì incontrano per caso - o per il Caso -, in un supermercato, in piena emergenza Covid.
Come noto, il lockdown e la pandemia, ci hanno indotto ad attivare nuove modalità relazionali, a reinterpretare il tempo, lo spazio, gli affetti.
Dal 2020 ad oggi, ci siamo dovuti presto adattare ad una dimensione emotiva nuova e variegata, a contatto con le nostre risorse ma anche con le nostre fragilità, proprio come è successo ad Adele, una donna che si trova a portare due pesi, uno privato e uno sociale.
In primis il peso della solitudine, al quale però Adele sembra essersi abituata abbastanza bene, quasi a mo’ di zona comfort, finché l'uomo della fila al supermercato, sua vecchia conoscenza di cui all’inizio non ricorda neanche il nome (di qui il nomignolo), non arriva a sconvolgere un po' la sua routine nei giorni seguenti dapprima con una telefonata, poi con un invito a cena e infine con una insolita proposta di un viaggio in Grecia per motivi di lavoro.
All'inizio Adele è restia, ma poi decide di imbarcarsi in questa nuova avventura dai contorni imprevedibili e di affidarsi al Caso.
Quello che emerge dalle pagine di questo romanzo limpido e coinciso è la figura di una donna paradigmatica e icastica, per quanto lontana da certi prototipi.
Adele è una donna forte e indipendente, che ha saputo affrontare a testa alta le sfide della vita. Per questo, ora che non è più giovanissima, è diventata una donna solida, con i piedi ben piantati a terra pur nella sua fragilità ed è infatti insieme cristallo e fiamma. In lei è molto evidente questo dualismo.
È un'abile conversatrice ma allo stesso tempo riservata, sobria ma comunque appariscente. Non parla mai a vanvera, non indulge alla civetteria, è sempre molto trattenuta, quasi inibita. Eppure si offende quando pensa che la sua femminilità lasci indifferente Giulio, che però la rassicura del contrario. L'esilità del suo fisico e la delicatezza dei suoi tratti somatici quasi contrastano con la complessità e grandezza del suo io.
È anche molto perspicace e, proprio da donna intelligente – e qui il professore sembra voler rendere omaggio al romanzo psicologico introspettivo - Adele si interroga implicitamente, ma neanche tanto,  sulla difficoltà oggettive di un eventuale nuovo rapporto di coppia autentico, che è diverso da quello che il professore chiama ironicamente “assiemaggio”.
Giulio è un uomo di successo, intelligente, brillante, simpatico. È anche un gentiluomo d’altri tempi, nei modi e nei fatti. Adele sembra riconoscere – per dirla con Dante - i segni dell’antica fiamma ma una cosa è l’infatuazione, altra cosa è l’amore.
Superata la prima fase, quella più passionale e appagante, poi c’è il proseguo della storia. Il rischio più comune in cui si incorre all’inizio è quello di cedere ad una proiezione idealizzante dell’altro ma poi, una volta avviata la relazione, capita spesso che l’altro scenda o cada dal piedistallo su cui era stato posto all’inizio e a questo punto si entra in quella che alcuni che alcuni psicologi chiamano la fase del disincanto. Ed è qui che si gioca la vera partita.
Raramente le relazioni sono senza difficoltà e senza crisi e questo Adele lo sa bene, perché da quella stessa fiamma era già rimasta scottata anni prima. Però purtroppo non ci sono manuali d’amore, per cui, di fronte a questa seconda occasione che la vita, o il Caso, sembrano proporle, Adele deve solo scegliere se rimanere nella sua personalissima selva oscura maldestramente adibita a zona comfort  o se farsi guidare da Giulio a riveder le stelle.
L’incontro è stato moderato dal Dott. Maurizio Antonio De Pascalis, allievo prediletto e braccio destro del professore, che oltre ad essere un docente, è anche Gran Priore del collegio internazionale dei Priori delle Nazioni dell’Osmth e studioso dei grandi ritratti femminili della storia.
Presenti, tra gli altri, il sindaco di Allumiere, Luigi Landi e di Tolfa, Stefania Bentivoglio.


La Quarantena
Stelio W. Venceslai


20,00 €
ISBN: 9788831381383
Formato: 15×21 cm
Pagine: 250
Collana: I romanzi della Storia


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