Con i suoi “Uomini normali: maschilità e violenza nell’intimità”, Cristina Oddone si è aggiudicata la quarta edizione di “Femminile Plurale”, il premio letterario della città di Allumiere.
Come si evince dal titolo e come è emerso nel corso della serata - magistralmente condotta al Parco del Risanamento dalla docente, nonché ideatrice del premio, Brunella Franceschini - si tratta di un testo forte, specifico e a tratti anche di difficile lettura nel suo discorrere di un tema tristemente attuale, affrontato peraltro da una prospettiva diversa. L’autrice infatti, da sociologa e ricercatrice, riporta con fedeltà e dovizia di particolari un lavoro che è il frutto di una ricerca sul campo basata sull’etnografia, una tecnica di tipo antropologico che prevede la frequentazione degli spazi sociali. Prima di scrivere il suo libro, ha chiarito lei stessa al folto pubblico presente, la Oddone ha fatto delle ricerche in carcere, nei centri servizi per la tossicodipendenza e nei centri antiviolenza e, proprio ascoltando il racconto delle vittime, ha deciso invece di andare a cercare gli uomini autori di violenza, i cosiddetti uomini maltrattanti, per capire quali sono le loro motivazioni e in chi modo giustificano le aggressioni sulle donne che dicono di amare. Attraverso l’analisi femminista e gli studi sulla maschilità nasce il volume che forse per la prima volta parla di una specifica forma di gender-based violence, la violenza nelle relazioni di intimità. Questa nuova prospettiva secondo l’autrice permette di vedere anche altre dimensioni e di capire meglio anche l’esperienza stessa delle donne che hanno subito violenza. Le stesse che, contrariamente a come vengono rappresentate dai media, non sono vittime passive del proprio aggressore o persone prive di risorse, perché in realtà la violenza tra le mura domestiche spesse volte scaturisce proprio dal fatto che le donne mettono in campo un conflitto nel rifiutare il ruolo marginale che qualcuno vorrebbe loro assegnare a livello sociale e familiare. "Nel corso degli incontri collettivi, gli aggressori", ha spiegato la Oddone, "i cosiddetti uomini maltrattanti, descrivono la relazione con la partner e con le donne in generale, spiegano la propria violenza, ma soprattutto parlano di sé come uomini, mariti e padri. Il ricorso alle pratiche di prevaricazione emerge come parte di un gioco di controllo e potere che non si esaurisce nel rapporto con le donne, ma acquisisce valore anche nell'arena delle relazioni sociali tra maschi e tra diversi modelli di maschilità. E come altre forme di violenza, anche la intimate partner violence si rivela una strategia per "fare il genere", e per "fare le maschilità". Negli ultimi anni in Europa si sta lavorando molto per il contrasto alla violenza di genere e anche in Italia abbiamo fatto molti passi avanti grazie anche al lavoro di molte associazioni e di molti militanti ma c’è ancora molto da fare e bisogna ripartire dal basso, dalla comunità nella trasmissione di valori quali la reciprocità, il rispetto l’ascolto e la partecipazione alla vita comunitaria. Penso che sia questa la chiave del cambiamento". Dello stesso avviso la consigliera regionale Marta Bonafoni, presente all’incontro pensato e organizzato dalla docente dell’Ic di Tolfa, Brunella Franceschini e dalle sue collaboratrici. Nel suo breve intervento di saluto, la Bonafoni, citando la scrittrice indiana Arundhati Roy, ha rimarcato l’importanza del ruolo della donna e di come l’altra metà del cielo possa davvero fare la differenza con il giusto riconoscimento a livello comunitario e sociale. Di rispetto della diversità e di tolleranza ha parlato anche la cantautrice, scrittrice e musicoterapeuta Grazia di Michele, ospite d’onore della serata. "Sono diventata cantautrice", racconta l'artista, "perché pensavo che fosse importante per le donne parlare in prima persona. Il mio primo disco, che si chiamava “Clichè”, affrontava il tema della maternità, dell’aborto, dell’omosessualità al femminile. Sono andata a toccare tematiche da un punto di vista diametralmente opposto rispetto a quello allora più diffuso, cercando appunto di superare i clichè, gli stereotipi, perché ho capito fin dalla mia prima esperienza l’importanza di veicolare messaggi diversi dal consueto, guardando le cose da un altro punto di vista". Al riguardo, l’ex insegnante di Amici ha anche ricordato la sua esperienza al Festival di Sanremo al fianco di Mauro Coruzzi, in arte Platinette, interpretando dal vivo “Io sono una finestra” per il folto pubblico collinare. Ad interpretare invece il brano “La sconosciuta”, tratto dal libro della Di Michele “Rose, Principi e Serpenti”, è stata l’attrice civitavecchiese Cristina Rocchetti. Martina Testa, editor e traduttrice, ha poi fornito un’analisi dei testi selezionati a nome della Giuria delle Esperte, composta anche da Veronica Ricotta e Angelica Zappitelli. Il secondo posto del premio è andato a “La generazione del deserto”, di Lia Tagliacozzo, seguito da “Lo scorpione dorato”, di Marika Campeti. Molto soddisfatto dell’esito dell’evento il sindaco di Allumiere, Luigi Landi, che si è complimentato personalmente con tutte le organizzatrici e con il The Suite Quartet, che ha scandito con la musica i tempi della serata, stabilendo connessioni tra libri e canzoni.
|
|
Femminile Plurale Premio letterario Quarta edizione
Il Comune di Allumiere, in accordo con i principi che prevedono la diffusione della cultura e nell’intenzione di valorizzare lo storico ruolo delle donne come depositarie della memoria, ha indetto per l’anno 2022 il Premio Letterario Allumiere “Femminile, plurale.” la cui premiazione si terrà sabato 27 agosto alle ore 21:00 presso il Parco del Risanamento.
Comune di Allumiere Piazza della Repubblica 39 00051 Allumiere
Centralino: (+39) 0766 96010 fax: (+39) 0766 96106 email:
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
pec:
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
|