Una donna bella e intrigante, riservatissima, da anni ormai si concede, un martedì dietro l’altro, una parentesi licenziosa di un’ora in una datata pensione gestita da Alfredo (Paolo Sassanelli), un travestito un tempo oggetto di molte attenzioni maschili. Come da copione, questa donna, Alfonsina Malacrida detta Nanà (affidata alla interpretazione esemplare di Giuliana De Sio), giunge coperta da un impermeabile e da un paio di occhiali scuri per abbandonarsi nella braccia di Bonamente Fanzago (Riccardo Festa), attore porno al tramonto ed ora gigolò ad intermittenza, visto che “la signora del martedì” è la sua unica cliente. “Un’abitudine che mi soddisfa e che non voglio cambiare", spiega Nanà senza filtri "proprio per l’ordinarietà con cui va avanti”. Un po’ come il tango, il ballo che le ha insegnato la madre argentina e che ama particolarmente “perché è molto più semplice della vita, dal momento che qui, se sbagli, non devi rimediare: puoi continuare a ballare”. Ad interrompere questa routine, arriva un giorno uno stravagante cliente, Pietro Maria Belli (Alessandro Haber), un giornalista sciacallo che, intenzionato a dare in pasto a certi suoi lettori “le miserie dell’animo umano” di cui vanno ghiotti, farà emergere il passato oscuro della donna, svelando al contempo un segreto che riguarda Alfredo e un suo ex illustre cliente. Poco importa che le cose non siano effettivamente come sembrano. “A volte", spiega il cinico cronista, "la verità da sola non basta. A volte va aggiustata con qualche ritocchino per renderla più attraente, proprio come fate voi donne”. La duplice rivelazione di Belli sortisce tutta una serie di colpi di scena che lasciano gli spettatori incollati alla storia fino all’imprevedibile finale, in un crescendo di tensioni e trepidazioni che solo un autore del calibro di Massimo Carlotto, maestro indiscusso del noir, poteva confezionare miscelando ad arte leggerezza, humor e sentimenti di varia natura. Il tutto è arricchito da una scenografia complessa e sofisticata che va a sublimare la grandezza espressiva del corpo attoriale: brillante e irriverente, Paolo Sassanelli, esilarante ed eclettico Riccardo Festa, sinuoso e ammaliatore Paolo Persi, nei panni del ballerino di tango. Su questi, spiccano, magnetici e maestosi, Alessandro Haber e Giuliana De Sio, che si confermano attori perfettamente in grado, e qui sta la loro grandezza, di rappresentare anche il substrato emotivo e caratteriale meno esemplare dell'essere umano, fatto di miserie, debolezze e fragilità. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 12 febbraio 2023. |
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