La Classe
Roma, Teatro Quirino, 19-24 aprile 2022

Teatro di impegno civile e sociale che racconta il degrado e i conflitti socio-generazionali, quello de “La Classe” di Vincenzo Manna con la regia di Giuseppe Marini.

Ambientato nella classe di recupero crediti di una scuola collocata in una città immaginaria, dove crisi sistemica e emarginazione esasperano il degrado, il soggetto de “La Classe” è tipico della narrativa di formazione e di redenzione già messo in scena varie volte anche dal cinema.
Il plot trova, infatti, i suoi riferimenti nel romanzo “Il seme della Violenza” (The Blackboard Jungle) di Evan Hunter (Ed McBain) del 1954 che trova immediata trasposizione cinematografica con l’omonimo film del 1955 di Richard Brooks con Glenn Ford e in una serie di riedizioni e remake a partire da “La Scuola della Violenza” (To Sir, with Love, 1967) di James Clavell con Sidney Poitier, divenendo un vero e proprio “genere”.
Un filone che permette di mettere a confronto i disagi sociali di un determinato momento storico con il sistema educativo e le prospettive di miglioramento che questo offre agli strati più disagiati della popolazione.
Ed è proprio questo il motore narrativo de “La Classe”: un insegnante precario, Albert (Andrea Paolotti), a sua volta figlio delle migrazioni, si confronta con gli studenti disadattati di un istituto professionale in una città flagellata dal degrado, dove la presenza di un grande campo di rifugiati (Lo Zoo) sta esasperando le contraddizioni fra le componenti più povere della popolazione e i migranti, mentre aleggia l’ombra di un sistema politico sempre più distopico e prevaricatore.
La prospettiva di un concorso europeo che prevede un premio in denaro costringe la classe a confrontarsi con la tragedia dei rifugiati che divengono il centro del loro lavoro scolastico. Pur non riuscendo a “salvare” tutti, il lavoro della classe redime parte degli studenti.
Su ciascuno aleggia l’ombra cinica e lucida del preside, interpretato dall’ottimo Claudio Casadio, che espone, in alcuni brevi monologhi, l’analisi impassibile del sistema che osserva il suo “pollaio” umano intento nella lotta per la sopravvivenza.
I temi messi sul tavolo sono tantissimi, forse anche troppi, per una rappresentazione teatrale di questa durata e con questa dinamica: emarginazione, razzismo, xenofobia, sessismo, droga, migrazioni, diritti umani, violenza, prostituzione, abusi in famiglia, femminicidio, stupro, bullismo, autoritarismo, alcolismo, ambiente.
Del resto, la complessità degli argomenti trattati emerge anche dal modello di scrittura intrapreso da Vincenzo Manna che prende avvio da una ricerca condotta da Tecné (Istituto di ricerca, elaborazione strategica, comunicazione integrata e public affair), “basata su circa 2.000 interviste a giovani tra i 16 e i 19 anni, sulla loro relazione con gli altri, intesi come diversi, altro da sé, e sul loro rapporto con il tempo, inteso come capacità di legare il presente con un passato anche remoto e con un futuro non prossimo”.
Per riuscire a mostrare questa frastagliata serie di tematiche si mette in scena una specie di “zoo” sociale un po' sopra le righe dove emerge la figura di intermediario fra i due mondi dello studente di origine araba Talib, interpretato da Andrea Monno, e quello di Arianna, interpretata dalla brava Valentina Carli.
Nel cast troviamo anche Edoardo Frullini, Federico Le Pera, Caterina Marino e Giulia Paoletti a completare la rumorosa compagine studentesca.
Ma “La Classe” riesce a mettere a fuoco il suo universo grazie anche alle ottime scenografie di Alessandro Chiti, alla suggestione delle luci ideate da Javier Delle Monache, alla ricercatezza delle musiche composte da Paolo Coletta e all’accuratezza dei costumi di Laura Fantuzzi.

 

La recensione fa riferimento alla rappresentazione del 19.04.2022



LA CLASSE

di Vincenzo Manna

con

CLAUDIO CASADIO

ANDREA PAOLOTTI

VALENTINA CARLI

EDOARDO FRULLINI

FEDERICO LE PERA

CATERINA MARINO

ANDREA MONNO

GIULIA PAOLETTI

scene Alessandro Chiti

costumi Laura Fantuzzo

musiche Paolo Coletta

light designer Javier Delle Monache

regia GIUSEPPE MARINI

 




TEATRO QUIRINO/VITTORIO GASSMAN

Via Vergini, 7  ROMA
tel: 06 6794585
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La biglietteria è aperta con orario continuato dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 18.00, la domenica dalle 12.00 alle 18.00.


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